“Non mi ricandido”, la lettera del sindaco indagato nell’inchiesta per corruzione

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Una lunga lettera (che riportiamo) quella che il sindaco di Arco Alessandro Betta, coinvolto tra gli indagati della maxi inchiesta che ha generato un vero e proprio terremoto nel mondo politico ed economico del Trentino, ha voluto scrivere ai propri cittadini. L’ha affidata ai social, ricevendo tantissimi commenti di stima e affetto.

Intanto, però, come riporta LaPresse, la direzione provinciale del Partito democratico di Trento ha ufficialmente chiesto al collegio dei garanti di espellere dal partito il sindaco. Al contrario, si è auto-sospesa la consigliera comunale arcense Tiziana Betta il cui nome compare nei presunti intrecci tra i vertici dell’organizzazione, capeggiata secondo la procura dal magnate austriaco Renè Benko, e il mondo politico e imprenditoriale del Trentino.

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La lettera

“Carissime Concittadine, carissimi Concittadini, sono stati giorni difficili, mi pare tutto assurdo e surreale, eppure da questo incubo non mi sono risvegliato e quindi vuol dire che è la realtà. Mi pare giusto e doveroso che il vostro Sindaco comunichi direttamente con voi, come tante volte è stato fatto anche durante la pandemia o in diverse altre occasioni.

Come immagino saprete tutte e tutti, dato che la stampa ne ha parlato diffusamente, non è più possibile il terzo mandato per i sindaci dei comuni sopra i 15mila abitanti. Però, come forse ricorderete, intervistato subito dopo le scorse elezioni a settembre 2020, in cui tantissimi di voi mi hanno scelto per la seconda volta come Sindaco, dichiaravo che questo sarebbe stato il mio ultimo mandato. Lo dicevo in un momento particolare, pressato dal Covid, perché mi pareva giusto riconoscere un valore all’alternanza: dieci anni mi sembravano un tempo lungo in cui una persona, in un ruolo così importante e particolare, può fare la sua parte per poi passare il testimone ad altri. Il tempo passa, come sappiamo, in modo tutto suo: quando lo guardiamo in avanti, verso il futuro, sembra camminare lentissimo, mentre quando lo guardiamo all’indietro, verso il passato, sembra essere trascorso a grande velocità. Ora che mi ritrovo, quarantasettenne, alla fine di questa esperienza così intensa, allo stesso tempo difficile e talvolta sconfortante, ma anche affascinante e gratificante, non vi nascondo che il pensiero di ricandidarmi mi era balenato in testa, anche perché sono diverse le persone che me lo hanno chiesto.

Vedere che la tua Comunità apprezza quello che hai fatto e che ti chiede di rimanere a guidare ancora la Città, è qualcosa che ti colpisce nel profondo. D’altra parte il pensiero di quattro anni fa, quello sul valore dell’alternanza, manteneva la sua fondatezza, e quindi a liberarmi dal dubbio ci ha pensato la nuova legge elettorale regionale.

Cosa dicono le carte dell’inchiesta sui candidati Pd del Trentino

Quello che è certo è che, indipendentemente dal mio caso personale, la tale legge è stata fatta in fretta e male, ponendo dei limiti al numero dei mandati a seconda della dimensione del Comune, e in ciò si dimostra contraddittoria. L’eventuale concentrazione di potere di chi si ricandida, infatti, mi pare si possa eventualmente verificare in un comune di piccole dimensioni, dove invece, a seguito della nuova legge, ci si potrà ricandidare senza alcun limite di mandati. Tanto altro si potrebbe aggiungere: da un mandato troncato a 4 anni e mezzo, alle regole modificate a pochi mesi dalle elezioni, fino ad arrivare al fatto di aver ratificato una legge statale aggirando la competenza regionale in materia, con la conseguenza di non aver fatto valere la nostra Autonomia anche quando gli stessi sindaci lo chiedevano all’unisono in seno al Consiglio delle Autonomie Locali.

Ad ogni modo, nonostante ve ne siano le premesse, non è mai stata mia intenzione formulare ricorsi intasando i tribunali per simili questioni. Il nostro governo provinciale si è assunto tale responsabilità e ne accetto democraticamente la scelta pur non condividendola.

Inoltre anche l’inchiesta giudiziaria che in questi giorni ha riempito le pagine della stampa ha pesato sulle possibili scelte future. Francamente dover leggere sui giornali passaggi che mi riguardano senza averli avuti a disposizione negli atti consegnatomi, è una cosa che amareggia. Tuttavia, sicuro della correttezza del mio operato e con estrema fiducia nel lavoro della magistratura, intendo mantenere fede al mio dovere istituzionale di rispettare e onorare il ruolo affidatomi nel rispetto della Costituzione Italiana portando a conclusione questo mandato, lavorando e spendendomi con impegno totale per il bene della Città, fino alle prossime elezioni del 2025, dove non mi ricandiderò in alcun ruolo finché almeno non avrò chiarito la mia innocenza rispetto alle gravi accuse sul mio conto.

Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno votato ma anche i tanti che mi hanno criticato, che mi sono stati di pungolo e che, portandomi a un continuo confronto mi hanno fatto capire, riflettere e migliorare, come Sindaco e soprattutto a livello umano. È stato un grande onore essere il Sindaco della nostra bellissima Città. Sono contento che oggi Arco sia ancora più bella, accogliente e ordinata di com’era dieci anni fa e mi auguro che da questa esperienza possa rimanere il ricordo di alcuni concetti fondamentali, talvolta estranei alla politica, come: il fare comunità, la gentilezza, la felicità e addirittura l’amore la cui forza, in un modo o nell’altro, riempie le nostre vite e soprattutto che i fatti contano sempre più delle parole, anche se queste ultime possono far molto male.

(La lettera, che è possibile leggere integralmente sulla pagina Facebook del sindaco Alessandro Betta, prosegue poi con il bilancio di quanto fatto nel corso della sua amministrazione, ndr. Di seguito, la parte finale della stessa lettera)

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Nel congedarmi da voi come Sindaco, vi assicuro che farò di tutto per dimostrare la correttezza del mio operato, lo devo alle tante persone che hanno creduto in me mandandomi un messaggio di affetto, ma anche a quelle che stanno sparlando con cattiveria, perché la città di Arco e le istituzioni meritano le risposte per fare chiarezza e affinché si mantenga la fiducia all’interno della comunità. Approfitto infine del periodo natalizio per augurarvi ogni bene, a voi e ai vostri cari, sia a Natale sia nel nuovo anno. È stato un onore potervi rappresentare”.



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