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“Questi parassiti se la sono cercata” e “doveva essere fatto”: sono alcune frasi del manifesto di Luigi Mangione, il 26enne arrestato perché ritenuto responsabile dell’omicidio del Ceo di United Healthcare, Brian Thompson.
Stava mangiando seduto a un tavolo di un McDonald’s, ad Altoona, in Pennsylvania, quando un cliente lo ha riconosciuto e ha avvertito subito la polizia, chiamando il 911. Quando gli agenti hanno fermato Mangione, italoamericano con laurea e master in ingegneria e informatica, il ragazzo ha consegnato un documento falso, a nome di ‘Marc Rosario’, lo stesso che gli investigatori della polizia di New York avevano registrato durante le indagini. Il 26enne aveva con sé una pistola dotata di silenziatore. In tasca, il suo manifesto, scritto a mano: “Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto”. Poi, riferimenti all’industria sanitaria.
La chiave per la sua cattura è stata proprio la foto diffusa dalle autorità. La pistola che aveva con sé poteva sparare proiettili calibro 9mm e potrebbe essere stata prodotta con una stampante 3-D. Per il momento, Mangione è soggetto in Pennsylvania ad accuse legate al possesso di armi da fuoco e le autorità stanno lavorando alla sua estradizione nello Stato di New York.
E’ finita così, dopo cinque giorni, la caccia al killer di Thompson, 50 anni, ucciso con tre colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata. L’omicidio è avvenuto mercoledì mattina alle 6.44 a Manhattan, a due passi dal Moma, di fronte all’Hilton Midtown, dove il ceo era atteso a una convention di investitori. All’inizio – per la dinamica e la freddezza del killer, capace di procedere nonostante l’arma si fosse inceppata- gli investigatori avevano pensato a un professionista, o almeno a qualcuno addestrato nella polizia o nell’esercito. Lo stesso utilizzo del silenziatore, trovato addosso a Mangione, aveva fatto pensare a un sicario, anche se in realtà negli Stati Uniti ci sono almeno cinque milioni di compressori di rumore regolarmente acquistati.
La realtà delle cose ha raccontato una storia molto diversa e più inquietante. Il killer è una persona qualunque, un po’ più brillante della media, uno studente modello animato da rancore verso i giganti del sistema sanitario, probabilmente, secondo gli investigatori, con un parente malato che non ha potuto accedere a cure.
Primo della classe in una scuola privata
Mangione, cinque tra fratelli e sorelle, cresciuto nel Maryland dove si era diplomato in una scuola privata, come miglior studente nei quattro anni aveva tenuto il discorso da valedictorian alla cerimonia della consegna dei diplomi. “Dobbiamo esplorare l’ignoto”, disse rivolto a compagni, docenti e familiari alla Gilman School di Baltimora. Se nell’ignoto ci fosse anche quello del killer lo scopriremo nelle prossime ore, ma il ragazzo, che nel 2016 aveva incantato tutti con il suo discorso improntato al futuro e al “rispetto dei valori”, sembrava proprio un’altra persona.
All’Università della Pennsylvania si era messo in evidenza assieme ad altri compagni per aver fondato un club di sviluppo di videogiochi e mostrato grande curiosità nell’esplorare l’intelligenza artificiale. Sul suo profilo Linkedin si definisce ingegnere informatico presso un’azienda automobilistica con sede in California, ma secondo gli investigatori si era trasferito a Honolulu, nelle Hawaii.
Era tornato in Pennsylvania da alcune settimane, probabilmente dopo aver cominciato a pianificare l’agguato a colui che doveva rappresentare il simbolo del sistema sanitario americano, che registra ogni anno ricavi superiori ai 1300 miliardi di dollari, più di un terzo del prodotto interno lordo del Regno Unito. Secondo gli investigatori, Mangione è un sostenitore dell’anticapitalismo e un convinto ambientalista, ma a differenza di altri attivisti ha deciso di passare all’azione in modo definitivo.
Nel suo Pantheon di citazioni: Socrate e Bruce Lee, dalla filosofia alle arti marziali, ma anche dell’anarchico Theodore John Kaczynski, meglio noto come “Una bomber”, morto l’anno scorso in carcere, condannato all’ergastolo per aver inviato pacchi esplosivi in diciotto anni, provocando tre morti e 23 feriti. Mangione è rimasto affascinato dalla sua storia, al punto da diventare lui stesso una “bomba umana” pronta a esplodere, come ha fatto su un marciapiede nel cuore di Manhattan.
Cugino di un deputato statale del Gop
Il giovane è parente di un deputato repubblicano al parlamento statale del Maryland: Luigi e Nino Mangione sono cugini. Lo hanno confermato la Nbc e la Fox dopo una prima segnalazione sul Baltimore Sun.
La famiglia di Nino Mangione ha stretti legami con la comunità italo-americana di Baltimora. Un nonno, Joseph Zannino, è stato membro dell’Order Sons of Italy e del comitato che ha portato all’istituzione del Columbus Day come festa nazionale. Un altro nonno, Nicholas Mangione, era un imprenditore immobiliare cresciuto in una povera famiglia di emigranti italiani. Sulla sua pagina Facebook, Nino Mangione si identifica come “un repubblicano conservatore” che “si batte per la libertà e il futuro del Maryland”.
Omicidio Brian Thompson (NYPD via AP)
Nelle scorse ore, il sindaco di New York, Eric Adams, aveva annunciato che gli investigatori avevano identificato l’uomo che ha sparato al dirigente. “Lo hanno identificato e si stanno avvicinando a lui. La rete si sta stringendo”.
Nelle ultime immagini raccolte dall’Fbi, titolare delle indagini, che sembrano provenire da una macchina fotografica montata all’interno di un taxi, si vede l’uomo fuori dal veicolo e mentre guarda attraverso la parete divisoria tra il sedile posteriore e la parte anteriore della vettura. In entrambi i casi, il suo volto è parzialmente oscurato da una mascherina.
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