Tutto è iniziato con un messaggio su Instagram. Un messaggio che oggi ha coronato il suo più grande sogno da fan dei Paramore: realizzare opere d’arte per la sua band del cuore. È la storia di Ilaria Palmieri, pugliese (di Manfredonia) e giovane artista i cui disegni, oggi, appaiono nello store ufficiale della nota band statunitense. Ilaria, 28 anni (che si identifica nel genere non-binary e, con il suo benestare, sarà declinato al maschile) è studente della facoltà di Design della Comunicazione alla Hochschule di Monaco di Baviera, dove oggi vive. «Se potessi comunicare la notizia al me tredicenne, penso che quell’Ilaria sverrebbe»…
Come è iniziato tutto?
«La direttrice per il Merchandising (a sua volta dipendente della Fly South Music Group) della band cercò di contattarmi via e-mail e, non ricevendo risposta, mi scrisse su Instagram dicendomi che i Paramore fossero interessati ad acquistare alcuni design e illustrazioni che avevo realizzato negli ultimi due anni. Quasi eliminai il messaggio, pensando fosse spam, per poi riprendermi e capire chi fosse effettivamente la mittente. Da lì mi venne comunicato dal team di Art Directors che la cantante della band – Hayley Williams – aveva scelto lei stessa delle illustrazioni che la band avrebbe voluto poi utilizzare per il loro store ufficiale. Dopo due diverse selezioni da una raccolta di illustrazioni che inviai loro, Hayley e poi Taylor York (chitarrista e produttore) e Zac Farro (batterista, vocalist), optarono infine per uno zine a mano e i suoi rispettivi design e personaggi e due disegni che prendono rispettivamente ispirazione a due pezzi del loro ultimo album, This Is Why».
È fan dei Paramore da una vita…
«Credo che la prima volta che ascoltai Misery Business (dall’album Riot!) fu nel 2009, probabilmente su MTV. Da lì in poi, non avendo un pc in casa, cominciai a chiedere alla mia migliore amica dell’epoca di scaricare illegalmente tutti i loro album, e qualsiasi altro singolo esistesse, versioni live e acustiche. Quei dischi masterizzati esistono ancora, sono in un cartone nell’appartamento di mio papà, nascosti tra i vecchi libri di scuola e foto. Sono sempre stata una persona che ascolta musica religiosamente, dall’alternative, alla musica classica contemporanea all’hip-hop; una cosa da sapere su di me è che ho sempre una canzone adatta alla situazione in cui mi trovo, e così descriverei come la musica e diverse band mi abbiano accompagnato non solo nel mio percorso personale (da teenager arrabbiato ad adulto mezzo in piedi) ma anche come artista. I Paramore sono, erano e saranno per sempre una grandissima ispirazione».
Un aggettivo per descrivere la sua arte?
«Decisamente riconoscibile. Ho passato anni a perfezionare il mio stile e ad accettare le imperfezioni al suo interno e per adesso sono contento del risultato. Direi anche “a strati”, so che non è un aggettivo, ma è una delle prime cose che mi viene in mente quando cerco di descrivere i miei lavori».
Ci parli dei disegni selezionati dai Paramore: cosa rappresentano e da dove è arrivata l’ispirazione?
«Il primo design è un’illustrazione che richiama al pezzo intitolato Running out of Time; i conigli e le lepri sono soggetti onnipresenti nei miei lavori, a volte sembrano docili e persino adorabili, per la restante parte appaiono sghignazzanti, con i denti affilati visibili. Il coniglio protagonista di questo disegno è un mix dei due, seduto, quindi calmo, ma facendo zoom si intravedono le piccole zanne, pronte all’attacco. Il testo e il video della canzone mi hanno sempre fatto pensare ad Alice nel Paese delle Meraviglie, il coniglio bianco che cerca di arrivare puntuale ma ad ogni occasione fallisce. Il secondo artwork è quello basato sulla canzone Liar, come visual ha una falena imperatore, insetto che per me rappresenta fragilità e allo stesso tempo vitalità, nelle loro poche settimane di vita. Le due stelle in alto simboleggiano una connessione senza origine né termine, un filo tenuto in vita dalla forza di esistere. L’ultimo design scelto dai Paramore è un mini zine a cui ho dato vita lo scorso settembre; Il testo della canzone Thick Skull tratta come tematiche la perdita di controllo, il trovarsi ad essere, ancora una volta, la “cattiva persona”, o quella che attrae chi è già danneggiato e aspetta solo il colpo di grazia. Sono immensamente fiero di questo piccolo progetto e soprattutto del fatto che il mio original character sia il protagonista. È un umano senza genere, con orecchie più grandi della sua testa, che di solito prende parte nelle mie disavventure e mi aiuta a rigurgitare sentimenti, disgrazie e gioie».
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