La seduta consiliare del 3 settembre 2024 è stata la logica e diretta conseguenza di quanto accaduto nella seduta del 29 luglio scorso.
Come preannunciato la volta scorsa dalla dott.ssa Deborah Puccio, Responsabile del settore economico-finanziario, a seguito della mancata ratifica della variazione in bilancio proposta per l’istituzione di nuovi capitoli necessari ad acquisire il finanziamento regionale di 10 mila euro ottenuto per la manifestazione “Le vasche del Garum”, si è generato un debito fuori bilancio, il cui riconoscimento è stato oggetto di valutazione da parte dei consiglieri.
Presenti tutti i membri del Consiglio comunale, eccetto la consigliera Uva. Il consigliere Bologna, sin dalle prime battute, chiede un rinvio del punto per un maggiore approfondimento dell’argomento, precisando che la sua volontà e quella del suo gruppo è quella di causare la bocciatura del riconoscimento del debito fuori bilancio, ma che l’assenza della consigliera Uva ha creato «un problema di numeri», impedendo di perseguire l’intento prestabilito.
Soprattutto, ci tiene a specificare che la consigliera Uva sarebbe dovuta essere presente, ma che, per problemi di salute, non ce l’ha fatta.
Appare alquanto strana questa comunicazione, soprattutto perché, in passato, il capogruppo Bologna non si era mai preso la briga di giustificare le assenze dei suoi consiglieri alle sedute.
Questa puntualizzazione sa tanto di “excusatio non petita accusatio manifesta” (“Una scusa non richiesta è un’accusa manifesta”), soprattutto, poi, se si dà ascolto alle voci di chi sostiene che quel giorno la Uva stesse benissimo. Se ciò fosse vero, si potrebbe ipotizzare che questa richiesta di rinvio fosse pretestuosa e servisse più che altro a Bologna per prendere ulteriormente tempo, al fine di intraprendere una serrata azione di convincimento nei confronti della Uva “ammutinata”.
E quando il consigliere Pagano successivamente glielo fa notare, si becca delle pesanti offese personali, che rivelano tutta la stizza e il nervosismo del consigliere Bologna per questa vicenda. «Lo sai perché non viene la consigliera Uva? – chiede sarcasticamente Pagano a Bologna – Perché tu ti sei rivolto male con lei, dicendole “stai zitta!”». Colpito e affondato.
Infatti, a quel punto, Bologna, da vero “galantuomo”, si rivolge a Pagano, dandogli del cretino, del fasullo e del perverso. Già nella precedente seduta consiliare del 29 luglio, si era percepito che la consigliera Uva non fosse proprio convinta di bocciare la ratifica della variazione in bilancio, tant’è che Bologna aveva chiesto, all’epoca, una sospensione momentanea della seduta, per attuare la sua opera di convincimento.
Adesso, questa assenza sa proprio di “ammutinamento”.
Come affermato dal consigliere Pagano, se il consigliere Bologna avesse voluto realmente approfondire l’argomento, avrebbe avuto tutto il tempo per farlo, dal momento che, non solo erano passati più di 30 giorni dalla precedente seduta consiliare, ma, 10 giorni prima dell’attuale seduta, in sede di conferenza dei capigruppo consiliari, lo stesso Bologna era concorde nella scelta della data per discutere il riconoscimento del debito fuori bilancio.
«Devi essere sincero – ha continuato Pagano – la verità è che non ti può calare il risultato di questa Estate Isolana… ad un costo che per te è sconosciuto (costo zero per le casse comunali ndr) … Tu continua con questo tuo percorso “Distruggiamo Isola”».
In pratica, per Pagano, i dubbi di Bologna sono solo scuse, accampate per depistare l’attenzione sui successi recentemente ottenuti dall’Amministrazione Nevoloso, grazie agli spettacoli dell’Estate Isolana che hanno generato un entusiasmo generale, trascinando in piazza migliaia di persone tra cittadini e turisti.
E, effettivamente, mentre l’Amministrazione organizzava spettacoli, eventi, concerti e si preparava ad accogliere l’arrivo di Amedeo Minghi, dall’altra parte, il rosicone consigliere Bologna metteva in scena “l’Opera dei Pupi”, al fine di bocciare l’istituzione dei capitoli in bilancio necessari per l’acquisizione del finanziamento ricevuto. L’arte del disfare che si contrappone alla politica del fare.
Il sindaco Nevoloso, nel suo intervento introduttivo, chiarisce, sin da subito, che, sebbene formalmente ci sia un debito fuori bilancio a causa della mancata ratifica, tuttavia, di fatto, è come se non ci fosse, dal momento che il Comune di Isola delle Femmine ha ricevuto un finanziamento dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
«Questo – conferma Deborah Puccio – rientra in una fattispecie di debito fuori bilancio alquanto anomalo, in quanto non era mai capitato in precedenza di riconoscere un debito fuori bilancio su un finanziamento già accordato, riconosciuto e erogato successivamente all’Ente».
Nel corso del suo intervento, il funzionario descrive in dettaglio l’iter burocratico che ha fatto sì che, il 12 agosto 2024, la Regione Siciliana, dopo avere esaminato la documentazione e la rendicontazione, trasferisse al Comune di Isola delle Femmine le somme previste. «È stato seguito quanto previsto dal decreto assessoriale della Regione, con il quale sono state ottenute le somme per il finanziamento della manifestazione», afferma la dott.ssa Deborah Puccio.
Infine, nel ricordare ai consiglieri che il riconoscimento del debito fuori bilancio è un atto che, per legge, viene trasmesso a tutti gli organi competenti e alla Procura della Corte dei Conti, la Responsabile del II settore ha precisato: «La responsabilità ricade principalmente sul Consiglio comunale e non sui responsabili che hanno posto in essere tutti gli atti necessari per evitare che ci potesse essere un problema di mancata ratifica o mancato riconoscimento del debito fuori bilancio. Pertanto, sarà cura di organi terzi stabilire le responsabilità contabili».
Il consigliere Bologna, da buon rosicone, anche stavolta, non delude le aspettative e se ne inventa un’altra delle sue, pur di sminuire le abilità “acchiappa-finanziamenti” dell’Amministrazione Nevoloso e dell’Assessore Dionisi. La consueta supercazzola consiliare è così servita, pronta a generare solo tanta confusione e finalizzata a distogliere l’attenzione dal focus principale della questione.
L’“astigmatico” consigliere Bologna, nel corso del suo intervento, continua ancora a sostenere di “non vederci chiaro” in questa faccenda, mettendo addirittura in dubbio l’iter e l’impostazione adottati dalla Regione Siciliana per finanziare la manifestazione sul Garum.
Non lo convince il fatto che l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana prima abbia erogato 10 mila euro all’Associazione Freedom, che li ha impiegati per organizzare l’evento di valorizzazione dei fondali marini “Mare Nostrum” ad Isola delle Femmine, il 28 giugno scorso, con il patrocinio del Comune, e poi abbia assegnato altrettanti 10 mila euro al Comune di Isola delle Femmine, che, a sua volta, ha affidato l’organizzazione della manifestazione “Le vasche del Garum” alla stessa associazione. «Mi sa che c’è un po’ di clientela», ha affermato Bologna.
Il consigliere Dionisi replica, dicendo che è stata una libera scelta dell’associazione Freedom quella di organizzare il primo evento ad Isola. In seguito, interviene la dott.ssa Deborah Puccio, funzionario comunale preposto alla parte gestionale della manifestazione sul Garum, per precisare che la procedura di affidamento è stata effettuata tramite portale MePA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) e che la scelta è ricaduta su questa associazione, proprio perché aveva reso in maniera ottimale quanto richiesto per il precedente evento “Mare Nostrum”.
«Da un punto di vista tecnico – afferma la dott.ssa Deborah Puccio – sono stati seguiti tutti i canoni previsti dalla normativa vigente, senza favoritismi nei confronti di nessuno».
A questo punto, il sindaco Nevoloso interviene per riportare la discussione sui giusti binari, dal momento che il focus dell’argomento all’ordine del giorno non era valutare l’operato della Regione, dell’Amministrazione o dell’Assessore Dionisi, bensì dare copertura ad un debito che si era venuto a creare, al fine di preservare l’Ente.
Inoltre, il Sindaco, rivolgendosi al consigliere Bologna, dapprima lo invita a ricorrere, in caso di dubbi, alla Procura della Repubblica, alla Procura della Corte dei Conti e alla Commissione di vigilanza dell’Assessorato dei Beni culturali, poi aggiunge: «Gli approfondimenti sono sacrosanti.
Se c’è qualcosa che, secondo lei, è sbagliato nell’erogazione del finanziamento, nella selezione della società che ha fatto l’iniziativa, lei ha il dovere di segnalarlo agli uffici preposti, così come facevo io quando ero consigliere […] Tutti i consiglieri oggi sono chiamati a fare altro. Noi stiamo portando una soluzione a zero euro per le casse comunali […] Ricordiamoci che la proposta arriva pure col parere favorevole del Collegio dei Revisori. So che per lei è un dettaglio questo qua».
Tuttavia, il consigliere Bologna rincara la dose, lanciando delle accuse pesantissime: «Siete parte attiva di un sistema di clientelismo e di truffa messa in atto anche dalla Regione Siciliana, perché sono delle mance, delle mancette a cascata, dove si sperperano milioni e milioni per sagre e sagrette che non portano nessun beneficio alla Sicilia. Però, poi, trovano amministratori inetti come voi che al primo che passa lo fate entrare ad Isola e gli date pure il benvenuto e gli fate fare pure questo tipo di spettacoli inutili, che non servono a niente, che non arricchiscono…Questi 10.000 euro della Freedom è una truffa e, se qualcuno ci mette il dito dentro, scopre la truffa… Questo è solo un alimentare uno sperpero di denaro pubblico. Non c’è nessun arricchimento per il paese. Questi 10 mila euro sono serviti solo a fare clientelismo politico a cascata, dalla Regione a Freedom all’Assessore e compagnia bella».
Poco dopo, Bologna ribadirà il concetto: «È una truffa – perché non ho paura di dirlo – che parte dall’Assessorato fino a tutte le sagre e le mance che distribuiscono a cascata per clientela politica».
Ma davvero? Quasi stentavamo a credere alle nostre orecchie. Ma davvero queste accuse venivano lanciate proprio da colui che, quando era Sindaco, nel corso della sua legislatura, insieme all’allora Assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo Rossella Puccio, affidò, a pagamento, i cosiddetti «balletti» di piazza quasi sempre alla stessa locale associazione di danza, vicinissima al nipote di un suo consigliere comunale?
Quello non era «clientelismo»? Quella non era una «truffa»? Quelle non erano «mance e mancette a cascata»? Quelle non erano «sagre e sagrette» “inutili”, in cui si sperperava denaro pubblico?
Quello non era «clientelismo politico a cascata» dal Sindaco all’Assessora allo Sport, Turismo e Spettacolo, al consigliere comunale, all’associazione di danza e «compagnia bella»?
E, per di più, a differenza dei 10 mila euro del Garum, che sono arrivati grazie ad un finanziamento regionale, quelli erano soldi prelevati direttamente dalle casse comunali, in un periodo in cui non si poteva nemmeno raschiare il fondo del barile.
Come mai si attingeva dalle casse comunali per affidare «balletti» sempre alla stessa associazione, pur sapendo che la Corte dei Conti mandava pronunce di accertamento per ravvisare squilibri economico-finanziari (deliberazioni n.51/2017, n.90/2018, n.202/2018, n.40/2019 e n.107/2019)?
Come mai non c’erano soldi per migliorare la qualità di vita dei cittadini e per pagare i debiti contratti, e, nonostante ciò, stranamente si continuavano ad affidare «balletti» di Carnevale, di Natale e delle Estati Isolane ad un’associazione di danza legata a doppio filo al nipote di un consigliere?
Sì, perché, è opportuno sapere che, secondo quanto riportato negli archivi del sito del Comune, dal 2014 al 2020, la precedente Amministrazione Bologna, su proposta dell’ex assessore Rossella Puccio (vedi Delibere di Giunta), ha assunto diversi impegni di spesa (vedi Determine di liquidazione), per affidare all’associazione in questione «balletti», per un valore di almeno 17.541,32 € (8.500 € solo nel 2019).
Soldi sicuramente non derivanti da finanziamenti regionali, ma da prelevare direttamente dalle casse comunali! «Questo tipo di manifestazioni che offrite la vostra disponibilità politica al primo che passa senza manco sapere chi è…», ha affermato Bologna. E certo! Altro che portale MePA! Meglio conoscerle bene le persone a cui si affidano le manifestazioni, che, poi, magari, si rischiano “fregature”. Se, poi, gli affidatari delle manifestazioni sono amici o parenti di consiglieri, è ancora meglio. Almeno non sono “i primi che passano”, perché già sono passati altre volte. Il ragionamento non fa una piega.
Il consigliere Dionisi interviene per ribattere alle dichiarazioni di Bologna, ma l’ex Sindaco si allontana temporaneamente dalla seduta consiliare, sottraendosi alla replica ed al confronto con l’Assessore e dimostrando, ancora una volta, di non avere gli strumenti adeguati per affrontare un dibattito politico serio e costruttivo.
D’altronde, spesso lo abbiamo visto cimentarsi in monologhi, degni di una politica autocratica, volta più ad offendere e zittire gli altri che ad instaurare un dialogo proficuo. Dionisi respinge le accuse e contrattacca, facendo riferimento ad una vicenda che, a suo dire, avrebbe visto l’allora sindaco Bologna coinvolto in qualcosa di sospetto.
«… Io che cosa dovrei dire sui 3 milioni di euro che hai pagato ad una nota famiglia di Palermo molto rognosa? Questo devi dire alle autorità competenti!», ha affermato Dionisi, senza specificare a quale episodio della passata legislatura facesse riferimento.
Che Dionisi, forse, si riferisse al famoso contenzioso Lo Bianco/Lo Iacono che, a seguito di transazione con l’ex Amministrazione Bologna, si concluse con il pagamento di 2.775.000 € da parte del Comune di Isola delle Femmine?
Già la Corte dei Conti, come evidenziato nella delibera n.133/2021/PRSP, aveva sollevato dei dubbi sulle modalità poco chiare con cui era avvenuta la transazione, sottolineando come «la scorretta trattazione del contenzioso Lo Bianco/Lo Iacono» fosse «uno dei molteplici aspetti che rivelano una reiterata gestione contabile e finanziaria non conforme a legge».
Anche il consigliere Pagano, nella seduta consiliare del 5 aprile 2023 (video dal minuto 10:22 al 11:46), aveva manifestato pesanti dubbi in merito alla vicenda Lo Bianco/Lo Iacono, dichiarando: «La chiave di lettura dei 5 anni dei bilanci Bologna è Lo Bianco/Lo Iacono […] Là poi l’anello salta: l’apertura del conto corrente nella banca dove lavori tu (Stefano Bologna ndr). E lì entrano i 3 milioni di euro. Tutto lì gira». Cosa c’è realmente sotto questa vicenda? Mi sa che, stavolta, siano altri a “non vederci chiaro”.
Il dibattito consiliare si infiamma e prosegue senza esclusioni di colpi. Stavolta, a farne le spese è la consigliera Rossella Puccio, che viene tirata in ballo per la cattiva gestione del suo precedente Assessorato.
«Comprendo – afferma il consigliere Pagano rivolgendosi a Bologna – che ti sto parlando di un mondo dove il decreto ingiuntivo era la normalità. Spese legali, debiti su debiti…La SIAE (degli spettacoli ndr) che non si pagava. Vero consigliere Rossella Puccio?».
Ne nasce, ancora una volta, un acceso diverbio. Ancora una volta, Rossella Puccio ne rimane tramortita. D’altronde, questa è l’ennesima accusa contro l’operato pieno di falle dell’ex Assessore allo Spettacolo. Non è la prima volta che, durante le sedute consiliari, si fa riferimento a diritti SIAE di spettacoli estivi non corrisposti, ad Alberi di Natale non pagati, a zampognari creditori e ad uno spettacolo di Sergio Vespertino del 18.08.2018 non liquidato.
E proprio il mancato pagamento di tale evento generò, all’epoca, un contenzioso fra l’agenzia Agricantus, che tuttora rappresenta l’artista, e il Comune, sfociando in un decreto ingiuntivo ai danni dell’Ente e finendo per alimentare la massa passiva che ha determinato il dissesto finanziario.
La liquidazione del debito è avvenuta recentemente, sotto l’Amministrazione Nevoloso, con verbale di deliberazione n.10 del 28 agosto 2024, a firma dei commissari dell’Organismo Straordinario di Liquidazione (O.S.L.), organo nominato dal Ministero per la gestione dei debiti del dissesto.
Secondo quanto riferito, pare che il rifiuto di Vespertino di questi anni di tornare ad esibirsi ad Isola sia proprio da imputare a questa incresciosa vicenda che “porta la firma” di Rossella Puccio e Stefano Bologna.
Certo, non c’era liquidità nelle casse comunali, ma appare alquanto strano che proprio 12 giorni prima dello spettacolo di Vespertino, con Determina n. 554 del 06.08.2018, l’allora Sindaco Bologna riuscisse ad ottenere un “prestito” di 11.617,60 € dalle casse comunali. E risulta ancora più strano che, sebbene non ci fossero soldi per estinguere i debiti contratti, l’ex Amministrazione Bologna riuscisse, però, a trovare quelli per pagare le spese legali non dovute (sentenza n.233/2013 del 18.01.2013 del Tribunale di Palermo) ad un consigliere dell’allora maggioranza (Delibera Giunta n.197 del 30.12.2019 e Determinazione n. 492 del 22.06.2020 inserire PDF).
Ma, le “rogne” per Rossella Puccio non finiscono qua, perché, in precedenza, l’assessore Dionisi, riferendosi a lei, aveva affermato: «Deve sapere, Presidente, che, quando le persone non servono, hanno la rogna… perché (Bologna ndr) me l’ha detto pure di una persona che è qua dentro, che aveva la rogna e lui (il consigliere Bologna ndr) si era liberato. Ora lui le rogne sa come si puliscono…con la candeggina».
Rossella Puccio, infastidita e quasi incredula, non credendo alle sue orecchie, chiede conferma al consigliere Benedetto Nevoloso se Dionisi si stesse riferendo proprio a lei nel suo discorso. Se per la “smacchiatura” sia stato usato ACE Gentile o Omino Bianco non è dato saperlo. Ce ne faremo una ragione.
Successivamente, la “smacchiata” consigliera Rossella Puccio, al momento della votazione sul riconoscimento del debito fuori bilancio, dichiara di astenersi, sostenendo che questo evento non abbia portato nulla al paese e che non se ne sia nemmeno parlato.
Forse, si sarà distratta, quando il funzionario Deborah Puccio, ad inizio seduta, ha affermato che «per l’Ente, con l’organizzazione di questa manifestazione, c’è stata un’utilità e un arricchimento».
Da un capogruppo di partito sicuramente ci si aspettano motivazioni politiche più solide e ragionate. Ma la consigliera Rossella Puccio, che appare sempre più “disconnessa” politicamente, ormai da tempo ci ha abituato a queste sue affermazioni inconsistenti e prive di spessore politico.
Quindi, secondo il suo contorto ragionamento, se qualcuno avesse parlato in giro della manifestazione, allora lei ne avrebbe ravvisato l’utilità, votando favorevolmente. E qual è la modalità con cui si può percepire se di un evento se n’è parlato o meno? Esiste uno strumento specifico a cui la “smacchiata” consigliera Puccio si rifà? Tipo un applausometro o un televoto?
Esiste una sorta di sua personale “giuria di qualità” ovvero un campione di popolazione di riferimento da lei designato per la percezione del grado di diffusione popolare degli eventi?
C’è una soglia numerica di persone che ne devono parlare in piazza o al bar per rendere un evento, peraltro finanziato dalla Regione Siciliana, degno di avere una ratifica di variazione in bilancio con l’istituzione di capitoli ad hoc, visto che nel precedente Consiglio comunale la consigliera Rossella Puccio aveva addirittura espresso voto contrario? La sua motivazione non ha un senso né logico né politico.
Probabilmente, si tratta di “alta scienza politica”, profusa da parte di chi ha sempre avuto solo ambizioni di poltrona, senza nemmeno capire ciò di cui si sta parlando. La consigliera Rossella Puccio, con queste sue uscite senza un nesso logico, riesce perfino a farci apprezzare il silenzio, senza pretese e senza ambizioni, della consigliera Gianna Billeci, che, volontariamente, finora, ha deciso di interpretare l’anfora di scena, non sapendo cosa dire. Una scelta sicuramente più saggia di quella della consigliera Puccio.
Vale la pena ricordare che il Consiglio comunale non era chiamato a giudicare se la manifestazione fosse stata bella o brutta, utile o inutile, seguita o non seguita, ma a salvare le casse dell’Ente da un possibile danno, perché qualora non fosse stato approvato il debito fuori bilancio e non fosse stata data adeguata copertura finanziaria, il creditore, ossia l’Associazione Freedom, avrebbe potuto esercitare le azioni ingiuntive del caso, accrescendo ancor più la situazione debitoria del Comune. Anche per la consigliera Rossella Puccio forse andrebbe istituita la presenza di un “consigliere di sostegno”.
Dal suo canto, l’illuminato consigliere Giuseppe Rubino, accantonato (temporaneamente) il livore che, negli ultimi tempi, aveva contraddistinto il suo percorso politico, si traveste da figlio dei fiori, cominciando a predicare “peace and love” (“pace e amore”). Occorre ricordare che solo 6 giorni prima, precisamente il 28 agosto 2024, il consigliere Giuseppe Rubino aveva partecipato ad una riunione politica col consigliere Bologna e il suo gruppo, nella piazzetta retrostante Piazza Umberto I.
Forse quell’incontro era stato così appagante e “terapeutico” da sopire momentaneamente i suoi rancori ed i suoi belligeranti e sconsiderati propositi di vendetta politica contro i suoi originari “compagni di viaggio”? O forse quell’incontro rappresenta l’ennesima conferma della sua ormai nota incoerenza?
Mentre l’Assessore Dionisi si sbatteva per reperire finanziamenti dalla Regione Siciliana, per cercare sponsorizzazioni, per organizzare gli spettacoli dell’Estate Isolana e per riportare ad Isola un cantante del calibro di Amedeo Minghi, il suo collega di partito Giuseppe Rubino cosa faceva? Lo coadiuvava, forse? Manco per idea! Inciuciava col suo stesso avversario politico Stefano Bologna, esponente locale del centrosinistra.
Mentre l’Assessore Dionisi si arrovellava, insieme all’Amministrazione, per superare tutte le difficoltà burocratiche ostative alla buona riuscita degli spettacoli, il consigliere Giuseppe Rubino cosa faceva? Rosicava e inciuciava con Stefano Bologna e Rossella Puccio. Poi, però, sui social e in Consiglio comunale, cercava di salire sul carro del vincitore e di attribuirsi meriti che non aveva, rimarcando la sua affiliazione al gruppo Fratelli d’Italia.
Gli onori si cercano e si ottengono sul campo e non sulla base di una mera e passiva appartenenza politica. Nei fatti, pare proprio che il consigliere Rubino non abbia fornito alcun supporto all’Assessore Dionisi, né in termini di idee e proposte né in termini di collaborazione fattiva. Solo “rogne”.
Anche in Consiglio comunale finora la sua presenza è apparsa poco utile al tanto millantato cambiamento e numericamente molto utile alle strategie di ostruzionismo politico messe in atto dal consigliere Bologna.
E, dulcis in fundo, c’è lui: il “teleguidato” consigliere Maurilio Puccio, programmato per bocciare tutte le proposte utili al paese ed alla collettività; colui che, a comando, arriva alle sedute consiliari solo per compiere la “missione distruttiva” per la quale è stato programmato, farsi un pisolino pomeridiano, intascarsi il gettone di presenza e andar via senza lasciare traccia.
La proposta di riconoscimento del debito fuori bilancio, infine, viene approvata con 6 voti favorevoli (CambiAmo Isola, Fratelli d’Italia e Rappa), 4 contrari (Bologna, Billeci, Benedetto Nevoloso e Maurilio Puccio) e 1 astenuto (Rossella Puccio). L’assenza della consigliera Uva pesa come un macigno sulla testa del consigliere Bologna, ma fa la differenza, dato che l’astensione vale quanto un voto contrario.
Finanziamento salvato e danno per l’Ente scongiurato.
Daniele Fanale
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