L’AQUILA- Uno studio realizzato da un esperto delle problematiche della gestione dei rifiuti, Edoardo Jacuboswski, già responsabile dell’osservatorio Tari di Confcommercio L’Aquila, da lui messo a disposizione di Abruzzoweb, conclude, sulla scorta di dati castastali nazionali che la gestione privata è più conveniente di quella pubblica.
Lo studio prende spunto dalla recente polemica tra Umberto Di Carlo (Tekneko) che gestisce come soggetto privato il servizio ad Avezzano (L’Aquila) e l’assessore comunale aquilano Fabrizio Taranta della Lega con delega del servizio rifiuti affidata in house all’Azienda servizi municipalizzata (Asm) società del Comune e dunque a capitale pubblico. Entrambi ritengono che la loro gestione sia la migliore e meno onerosa.
Ma di recente nel dibattito è intervenuto anche Maurizio Bianchini presidente di Aciam il quale vede di buon occhio la presenza di un socio privato anche maggioritario.
“Innanzitutto, voglio fornire ai lettori di AbruzzoWeb”, inizia a commentare l’esperto, “dati inequivocabili e oggettivi del 2022 provenienti dal Catasto Nazionale dei Rifiuti di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), con i quali si possono chiarire e comparare i risultati del Comune di Avezzano (Aq) con quelli del Comune aquilano ed escludere ogni incertezza sulle metodologie adottate dagli uni e dagli altri”.
“L’Aquila, con superficie territoriale di 473,40 km² (tuttoitalia.it), ha un “Costo di Gestione ProCapite/Anno” di € 194,51 mentre per Avezzano con superficie territoriale di 104,09 km² (tuttoitalia.it) è di € 162,03. A livello Nazionale il parametro è € 192,27. In più, L’Aquila ha un “Costo per kg RU” (Rifiuto Urbano) di 39,42 Eurocent/Kg/Anno, mentre per Avezzano è 35,37 Eurocent/Kg/Anno. A livello Nazionale questo indicatore è 38,52 Eurocent/Kg/Anno. Sempre con riferimento al 2022, la percentuale di raccolta differenziata dell’Aquila era 41,38%, invece ad Avezzano 73,91%. La spesa annuale per la TARI di una famiglia composta di tre persone con abitazione di 80 mq era all’Aquila € 329,52, mentre ad Avezzano € 203,59. Voglio ricordare che, fino ad oggi le tariffe dell’Aquila non corrispondono al 100% del tributo TARI che i cittadini dovrebbero pagare poiché il Comune beneficia annualmente di un contributo governativo che utilizza in parte per coprire la spesa del servizio raccolta rifiuti. In assenza di questo sostegno le tariffe si gonfierebbero più di quanto lo sono già”.
“Per quanto riguarda il costo annuale del servizio rifiuti per le casse comunali dell’Aquila”, prosegue, “il contratto di servizio indica € 14.500.000,00 suddiviso per corrispettivi mensili d’importo massimo pari a € 1.208.333,33, tuttavia nella relazione di A.S.M. S.p.A. sulla gestione al bilancio del 2021 è asserito, “Nel contratto di servizio con il Comune aquilano è previsto, nella rendicontazione mensile, un corrispettivo, € 206.000,00 circa”, questa cifra è detto di servire i costi di smaltimento dei rifiuti urbani. In tal caso, ai € 14.500.000,00 bisogna aggiungere la somma di € 2.472.000,00 (206.000,00 x 12) e ottenere un costo complessivo di € 16.972.000,00 che è molto vicino a 17 milioni affermato da Di Carlo e contestato dall’Assessore Taranta”.
“Questa ‘spesa supplementare non è contenuta nello schema-contratto di servizio approvato dal Consiglio Comunale il 10/07/2019, forse è stata aggiunta in seguito e conosciuta da pochi? Attendiamo spiegazioni. Da molti anni i risultati dell’Aquila sono inadeguati, ripetutamente giustificati per la notevole estensione territoriale e per il sisma 2009, bisogna dire che i progetti per la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale sono stati elaborati/proposti da A.S.M. S.p.A., consegnati al Comune e approvati all’unanimità nel 2012, ben tre anni dopo il sisma. Chi volesse approfondire può fare riferimento alla Delibera Consiglio Comunale n.57 del 21/03/2012 con i rispettivi allegati, A,B,I,II,III. La superficie di 473,40 km² del Comune aquilano certamente significa sostenere un impegno maggiore nella raccolta dei rifiuti urbani, soprattutto per i costi consequenziali, ma al disopra di tutto, la vastità rappresenta una ‘miniera di oro – verde’ con l’enorme vantaggio di valorizzare le quantità dei rifiuti differenziati ottenibili, destinati alla vendita ai Consorzi di Riciclo e conseguire cospicui proventi. E’ fondamentale una gestione della raccolta differenziata efficace e di qualità”.
“Dice bene l’Assessore Taranta che L’Aquila occupa il nono posto in Italia per dimensione, però anch’egli adotta l’estensione del territorio come alibi. Da un confronto (vedi scheda), insieme agli otto precedenti Comuni più grandi, emerge dalla tabella qui presentata ben altro. Per ordine di dimensione, Roma, Ravenna, Cerignola, Noto, Sassari, Monreale, Gubbio e Foggia dal 2013 al 2021 hanno dimostrato (escluso Foggia dove c’è stato il commissario prefettizio) la capacità di raggiungere elevate percentuali di raccolta differenziata con incrementi annuali significativi e possiedono anche tariffe TARI più basse. Il Capoluogo di Regione Abruzzo, invece, evidenzia dal 2013 al 2021 risultati molto scadenti, l’estensione territoriale non può e non deve essere più una scusante delle inefficienze. Ben ci ricorda Di Carlo quando precisa, “l’interesse pubblico è dato dal costo per la collettività del servizio, e della qualità dello stesso”.
“Il Servizio Pubblico Locale a Rilevanza Economica è già illustrato nel lontano 2013 con la prima esibizione della Relazione, a firma della Dirigente del momento Paola Giuliani (ora assessore), di cui all’art.34, c.20 del D.L. 179/2012, obbligatoria per ogni affidamento e rinnovo del servizio. Nella parte ‘Gli specifici obblighi di Servizio Pubblico previsti nel Comune dell’Aquila’, Lei dichiara: “Come già anticipato, con Delibera di Consiglio Comunale n° 57 del 21.03.2012 l’Ente, nel prendere atto dell’estensione del progetto raccolta differenziata del tipo “porta a porta ” sull’intero territorio comunale, ha dato incarico al gestore dei rifiuti in house providing A.S.M. SpA di provvedere alla completa realizzazione della modalità di raccolta differenziata domiciliare in tutto il territorio aquilano assumendo, pertanto, il raggiungimento di tale obiettivo a obbligo di servizio pubblico e universale. Anche la futura realizzazione della Piattaforma Ecologica di Tipo A da parte della società nello stabilimento di Bazzano assurge a tale obbligo in quanto consentirà l’ottimizzazione del suddetto servizio di raccolta differenziata.”
“Poi, nelle conclusioni della Relazione, la Dirigente (assessore) asserisce “la qualità e l’efficienza del servizio di igiene urbana assicurata dalla A.S.M. SpA sono attestati anche dal raggiungimento di un’ottima percentuale di raccolta differenziata, che verrà potenziata dalla realizzazione della Piattaforma Ecologica di Tipo A, senza costi aggiuntivi a carico dell’Ente.” Sono passati undici anni da questa 1ª Relazione ed è inevitabile annotare, a) non è avvenuta la “completa realizzazione della modalità di raccolta differenziata domiciliare in tutto il territorio aquilano”, b) la Piattaforma Ecologica è stata messa fuori uso, determinando un gravissimo danno alla collettività, c) è molto difficile comprendere “la qualità e l’efficienza del servizio sono attestati anche dal raggiungimento di un’ottima percentuale di raccolta differenziata” quando nel 2012 era appena 21,72%”.
“Non può essere più accettabile un Servizio Pubblico del Comune aquilano che consiste per la maggior parte di un costo ingente per il Personale di A.S.M. S.p.A. Infatti, anno dopo anno la cifra aumenta, dagli ultimi dati disponibili è salita da un costo annuale di € 7.801.002,00 del 2021 a € 8.452.620,00 del 2022 che rappresenta il 58% del contratto di servizio. Per i risultati di legge del 65% e la riduzione delle tariffe per le utenze domestiche la cittadinanza dovrà ancora attendere a lungo, forse al 2043 come da me già stimato più volte”.
“E’ il caso di rinfrescare le memorie con alcuni detti del 2018 all’inizio del primo mandato del Sindaco Biondi, ossia “La riduzione dei tributi comunali è l’espressa volontà politica del Sindaco” e durante la presentazione delle ‘novità sostanziali’ alla stampa egli ha dichiarato, “Abbiamo attuato una prima riduzione delle tasse concentrando l’attenzione sulle utenze non domestiche e sulle attività produttive, mentre il prossimo anno ci concentreremo sulle famiglie”, sono passati ormai più di sei anni e le riduzioni attuate per le utenze non domestiche sono continuate, per di più ad alcune categorie di queste sono state anche dispensate altre aggiuntive, mentre per le famiglie (utenze domestiche) solamente un triste nulla di fatto. Per tutto ciò, il rispetto del principio comunitario ‘chi inquina paga’, come da normativa, è da verificare per un eventuale squilibrio di proporzionalità tra le due tipologie di utenze, domestiche e non domestiche. Nella stessa presentazione tenuta a Palazzo Fibbioni erano stati annunciati impegni anche sulla raccolta differenziata bassa, il contratto di servizio e controlli sull’ASM. Dopo tutto questo tempo trascorso le aspettative dei cittadini sono svanite”.
“Se ad Avezzano con una popolazione di circa 40.000 abitanti c’è soddisfazione per il costo della bolletta, la qualità del servizio, la quota della raccolta differenziata e la sua città pulita, all’Aquila con circa 70.000 abitanti (75% in più) ci sono senz’altro tante persone scontente per le stesse condizioni.Difatti, gli aquilani amareggiati devono subire: tariffe TARI più care d’Italia, un servizio inefficiente e inadeguato, una percentuale di raccolta differenziata molto lontana dal 65% di legge già dal 31/12/2012, una città più sporca per i rifiuti che cadono a terra durante le operazioni di svuotamento dei contenitori della raccolta PaP e abbandonati sul posto a disposizione di pioggia e vento, oltre a quelli che fuoriescono dai cassoni degli automezzi del servizio durante la marcia veloce”.
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