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Cavedagna (FdI)risponde al sindao Lepore: polemica stucchevole e maldestra
Qualcuno spiega si aver avuto «impegni precedenti», qualcun altro sarebbero stato trattenuto da «problemi con l’auto». E poi c’è chi semplicemente era all’estero, perché impegnato in altri incarichi politici. La variegata truppa di consiglieri comunali dell’opposizione — assente in blocco dalla cerimonia di conferimento della Turrita d’argento ai rappresentati delle associazioni dei parenti del 2 Agosto, della Strage di Ustica e dell’Uno Bianca — rifiuta ricostruzioni «politiche» sull’accaduto.
E accusa il primo cittadino Matteo Lepore, casomai, di aver voluto «strumentalizzare» l’appuntamento fissato ieri mattina (un’ora e mezza prima della discussione in Consiglio comunale sul Bilancio).
Tra i primi a rispondere al sindaco, che ha accusato il centrodestra di avere «un rapporto malato» con la storia, c’è il capogruppo della Lega, Matteo Di Benedetto. Dietro la sua assenza dalla cerimonia per la Turrita, assicura, «non c’era una particolare motivazione politica, avevo un impegno pregresso che non potevo spostare. Non sapevo non ci fossero altri del centrodestra». Non c’è nessun rapporto malato con la storia, replica il leghista al sindaco: «Il rapporto malato con la storia — controbatte Di Benedetto prima di infilarsi nell’aula del Consiglio comunale per la discussione sul bilancio — ce l’ha casomai chi non riesce mai a parlare di altro. Lepore continua a occuparsi di tutto, tranne che di Bologna e dei bolognesi».
Si dice «stupito» dall’attacco del primo cittadino anche il capogruppo di Forza Italia, Nicola Stanzani, che esclude ci sia stato «alcun coordinamento nella scelta tra le forze di opposizione, né una motivazione oscura dietro le assenze. Semplicemente — sottolinea Stanzani — siamo già impegnatissimi con la discussione in Consiglio comunale (iniziata ieri attorno alle 13, ndr.)e molti di noi hanno anche il loro lavoro da portare avanti». Come partito, rivendica il capogruppo forzista, «non abbiamo rapporti malati con la storia d’Italia, anzi siamo molto sereni. Anche noi siamo figli della Resistenza e siamo da sempre vicini ai parenti delle vittime». Il problema, secondo Stanzani, potrebbe invece essere un altro: «Il fatto che si voglia speculare sulle vittime delle stragi. Forse il sindaco ci distrae con queste trovate perché ha un pessimo rapporto con l’attualità di Bologna».
Anche i meloniani, il gruppo più numeroso in aula con ben sei consiglieri, non hanno partecipato al conferimento della Turrita alle associazioni annunciato dal primo cittadino dal palco della stazione lo scorso 2 agosto. Difficile dire di non essere stati avvertiti per tempo, o di non essere a conoscenza dell’iniziativa (che non prevede il voto dell’aula). In serata è stato Stefano Cavedagna, consigliere comunale ed europarlamentare, a spiegare da Strasburgo con una nota la posizione di Fratelli d’Italia. «Trovo stucchevole e maldestra la polemica sulla presenza o meno di consiglieri alla assegnazione della Turrita d’argento. La cerimonia di assegnazione, al pari di altre precedenti, non è una convocazione del Consiglio — sottolinea il meloniano — e quindi chi ha un lavoro non è giustificato dal datore di lavoro. Se si voleva garantire la presenza di tutti si poteva convocare un Consiglio solenne, come capitato in altri casi». «La nostra vicinanza alle associazioni delle vittime è sempre stata nota», rivendica Cavedagna, citando la presenza alla messa per i morti del 2 agosto così come le iniziativa in ricordo della Strage di Ustica: «Mi dispiace leggere, persino da Strasburgo, di queste polemiche divisive quando bisognerebbe unirsi di fronte al dolore».
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