Il Regime Forfettario è un’opzione fiscale pensata per semplificarti la vita se hai una partita IVA. Ma come funziona davvero? Chi può accedervi? E, soprattutto, come fare per iniziare? Questa guida spiega tutto passo dopo passo, in modo semplice e pratico.
Chi può aderire al regime forfettario?
Prima di tutto, devi verificare se hai i requisiti per accedere. Non è difficile, ma bisogna fare attenzione a qualche dettaglio.
- Fatturato annuale: il tuo fatturato dell’anno precedente non deve superare gli 85.000 euro. È il primo limite da rispettare, quindi controlla bene quanto hai fatturato. Se hai più attività, devi sommare tutto.
- Spese per dipendenti o collaboratori: se hai collaboratori o dipendenti, il totale delle spese sostenute non deve superare i 20.000 euro lordi all’anno.
- Nessuna partecipazione in società: non puoi avere partecipazioni in società di persone, o partecipazioni di controllo diretto o indiretto in società di capitali con attività simile, o in imprese familiari. Insomma, il forfettario è pensato per chi lavora in modo individuale.
- Lavoro dipendente e redditi superiori a 30.000 euro: se hai un contratto da dipendente e guadagni più di 30.000 euro lordi all’anno, non puoi aderire, a meno che il tuo lavoro dipendente sia cessato.
Se rientri in tutti questi parametri, sei pronto per passare al prossimo passo.
Come accedere al Regime Forfettario
Qui tutto dipende da quando inizi la tua attività.
Se hai già una partita IVA:
- Non devi fare nulla. Se rispetti i requisiti, il Regime Forfettario si applica automaticamente.
Se stai aprendo una nuova partita IVA:
- In questo caso, devi fare una scelta esplicita. Quando compili il modulo di inizio attività (modello AA9/12), seleziona l’opzione per aderire al Regime Forfettario. Puoi farlo da solo, online sul sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure con il nostro aiuto.
Come funziona la tassazione?
Una volta dentro il Regime Forfettario, il calcolo delle imposte è davvero semplice. Non devi preoccuparti di mille deduzioni o di calcoli complicati. Ecco come funziona:
Determina il tuo reddito imponibile:
Non paghi le imposte su tutto quello che guadagni, ma solo su una percentuale, chiamata coefficiente di redditività che viene applicata ai compensi o ricavi incassati nell’anno , e che dipende dal tipo di attività che svolgi. Ad esempio:
Se sei un consulente (codice ATECO per consulenza), il coefficiente è 78%.
Se hai un’attività commerciale, il coefficiente è 40%.
Quindi, se incassi 30.000 euro come consulente:
30.000 x 78% = 23.400 euro (questo è il tuo reddito imponibile).
Deduci i contributi previdenziali:
Dal reddito imponibile puoi sottrarre i contributi obbligatori che versi all’INPS o alla cassa professionale.
Applica l’imposta sostitutiva:
Se scegli il regime forfettario, sul reddito netto (cioè quello che rimane dopo aver dedotto i contributi) pagherai un’imposta unica del 15%. Se invece apri una nuova attività, hai un grande vantaggio: per i primi 5 anni pagherai solo il 5%.
Tuttavia, ci sono delle regole da rispettare per poter beneficiare dell’aliquota agevolata del 5%:
- Non deve essere una continuazione del tuo precedente lavoro dipendente. Questo significa che non puoi lavorare nello stesso luogo, per gli stessi clienti, o utilizzando gli stessi strumenti del tuo vecchio lavoro.
- Eccezione: Se il tuo vecchio lavoro era un tirocinio obbligatorio per una professione regolamentata (ad esempio, commercialista o avvocato), puoi comunque accedere al regime agevolato.
- Non devi aver avuto una Partita IVA nei tre anni precedenti. Questo serve a garantire che l’attività sia davvero nuova.
- Se rilevi un’attività da qualcun altro, verifica i ricavi del precedente titolare.Per accedere al regime forfettario, chi ti ha ceduto l’attività non deve aver superato i 85.000€ di ricavi nell’anno precedente.
Queste regole aiutano a garantire che il regime agevolato sia riservato alle nuove attività autentiche e non venga usato come “scappatoia” fiscale.
Esempio pratico:
- Fatturato: 30.000 €
- Reddito imponibile: 30.000 x 78% = 23.400 €
- Contributi INPS: 4.000 €
- Reddito netto: 23.400 – 4.000 = 19.400 €
- Imposta sostitutiva (15%): 19.400 x 15% = 2.910 €
In questo caso, pagherai 2.910 euro di tasse.
Come emettere fatture in regime forfettario
Applicando il regime, rimane l’obbligo di emettere la fattura elettronica ma cambiano alcune regole per la fatturazione. Ecco cosa fare:
- Niente IVA: le tue fatture non devono includere IVA. Questo semplifica parecchio la gestione.
- Dicitura obbligatoria: in fondo a ogni fattura, devi inserire questa frase:
“Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89, della legge n. 190/2014 – Regime forfettario. Non soggetta a IVA né a ritenuta d’acconto.” - Applicazione dell’imposta di bollo virtuale (pari a 2 euro) per fatture di importi superiori a 77,47 euro
- Numerazione progressiva: continua a seguire la numerazione delle fatture, senza salti.
Puoi usare un software di fatturazione come MyLapam per semplificare il lavoro e non dimenticare nulla.
Cosa succede con i contributi INPS?
Se non hai una cassa professionale specifica, dovrai versare i contributi alla gestione separata INPS. Professionisti senza cassa: pagherai il 26,23% sul reddito imponibile.
Per chi esercita attività d’impresa artigiana o commerciale dovrai versare i contributi previsti dalle gestioni INPS artigiani o commercianti
Artigiani e commercianti: c’è un contributo fisso di circa 4.200 euro l’anno per gli artigiani e 4.400 per i commercianti, più il 24% sul reddito che supera i 17.504 euro.I contributi vanno versati in due rate principali (giugno e novembre) e puoi gestirli in autonomia o con un commercialista.
Per artigiani e commercianti devono essere versati in quattro rate trimestrali fisse, con le scadenze nei mesi di maggio, agosto, novembre, febbraio.
Altri vantaggi e semplificazioni
Il Regime Forfettario è stato pensato per semplificare la vita dei piccoli imprenditori e dei professionisti. Ecco cosa NON dovrai fare:
- Niente IVA: non devi addebitarla ai clienti in fattura né fare dichiarazioni IVA.
- Niente registri contabili: non devi tenere un registro degli acquisti e delle vendite.
- Niente o ISA: non devi compilare questi complicati documenti.
L’unico adempimento è compilare il modello Redditi PF per dichiarare il reddito e calcolare le imposte.
E se supero i limiti?
Se durante l’anno superi gli 85.000 euro di compensi o ricavi incassati, resti in regime forfettario per quell’anno, ma dal successivo dovrai passare al regime ordinario.Se invece gli incassi delle fatture emesse superano i 100.000 euro, il passaggio al regime ordinario è immediato, e inizierai a pagare l’IVA dalla fattura successiva.
Il Regime Forfettario è una soluzione perfetta se hai una partita IVA e guadagni meno di 85.000 euro l’anno. Ti semplifica la vita, riduce le tasse e gli adempimenti burocratici. Per gestirlo al meglio, puoi affidarti a un consulente Lapam, contattaci tramite il form sottostante.
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