L’anno che verrà per Brescia: a gennaio alla Caffaro le ruspe per la bonifica, a dicembre i lavori per il tram

Il 2025 inizierà con le ruspe in azione alla Caffaro per abbattere quei capannoni dove per decenni si sono prodotti i veleni finiti nella terra, nelle acque, nel sangue dei bresciani. Mentre a dicembre si inaugurerà il cantiere quinquennale del tram, opera simbolo della rinascita sostenibile di Brescia, grazie alla quale la Loggia punta a diventare Capitale verde europea. Questi i due interventi più evocativi dell’anno che verrà, sui quali la sindaca Laura Castelletti si è soffermata ieri al teatro Borsoni, luogo simbolo scelto per gli auguri natalizi alla sua giunta, alle partecipate della Loggia e alla stampa. Un’occasione per fare un bilancio sulle tante cose fatte durante l’anno che sta per chiudersi. 

Un anno che ha visto l’apertura di cantieri importanti e cofinanziati dal Pnrr, quindi con termine ultimo dei lavori a marzo 2026. È di giugno la posa del primo mattone del palazzetto indoor per l’atletica (valore 12 milioni) e del polo della ginnastica olimpica a Sanpolino (9,5 milioni). Sempre a Sanpolino l’impresa pugliese Sabino Dicataldo (la stessa che ha realizzato il teatro Borsoni) costruirà 69 alloggi ad housing sociale dal valore di 17 milioni di euro. Tra le sfide vinte del 2024 il primo cittadino annovera anche l’avvio dei cantieri alla caserma Papa, dove avrà sede l’agenzia delle Dogane, la Motorizzazione Civile e la caserma della Guardia di Finanza. Ma anche «l’apertura del centro servizi polifunzionali del Villaggio Violino realizzato da Casa di Dio: ambulatori e centro prelievi in grado di rispondere ai bisogni degli anziani e delle famiglie. Un modello interessante da replicare altrove». E non dimentica via Milano e il progetto di rigenerazione urbana di Oltre la Strada, iniziato nel 2016 e che ha subìto una battuta d’arresto per via del Covid: a settembre ha aperto il Borsoni ed il consultorio di fronte; in estate si sono conclusi i lavori di depavimentazione in via Metastasio: si è tolto cemento e asfalto dai marciapiedi in favore di terra ed essenze arboree, utili a mitigare le isole di calore estive ed a favorire l’assorbimento delle piogge.

Una cura che si prevede di estendere ad altre fette di città. «Ora riqualificheremo anche il palazzetto dello sport di via Nullo così come il tratto di via Milano che va dalla statua di Garibaldi all’Esselunga» ricorda la sindaca che spende due parole in più per la Caffaro. Il 2024 ha portato in dote la conferma che la multinazionale Livanova deve risarcire lo Stato con 453 milioni per i danni ambientali perpetrati da Snia Caffaro (società a cui apparteneva Sorin biomedicale, una delle costole di Livanova) a Brescia, Torviscosa (Udine) e Colleferro (Roma). Alla Leonessa andranno 250 milioni: «C’è un ordine del giorno approvato in parlamento e presentato dai deputati Benzoni e Girelli che impegna lo Stato ad usare quei soldi anche per la bonifica di parchi e giardini». Bonifiche a Brescia non significano solo sin Caffaro: nel 2024 sono stati stanziati milioni per risanare il parco di via Trisia e la casa del parco delle Cave, mentre si farà la caratterizzazione per l’ex Piccinelli a Buffalora.

Sulla mobilità sostenibile l’anno che si sta per chiudere ha visto l’inaugurazione del nuovo parcheggio scambiatore (da mille posti auto) al Prealpino. «Ora ne realizzeremo uno anche a Buffalora» assicura la sindaca, che rilancia il secondo tracciato del tram (Violino-Sant’Eufemia): si presenterà il progetto in modo tale che se arrivassero finanziamenti Brescia sia in lista. Castelletti parla anche del tram verso il Garda e del metrò verso la Valtrompia: «Regione e Provincia devono far propria questa scelta. Noi ne discuteremo a gennaio con la giunta dei 14 sindaci dell’hinterland».

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