mezzo milione di posti di lavoro persi nel 2024

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Sono almeno 76 le fabbriche sono fallite, colpite in maniera particolare le donne. Pesa il deprezzamento del taka, la pressione finanziaria e la diminuzione della domanda internazionale. Chiesti sussidi e riduzione dei tassi di interesse sui prestiti. Fazlul Haque, ex operatore del settore: “Stabilità politica per lo sviluppo del Paese”.

Dhaka (AsiaNews) – Più di mezzo milione di lavoratori – la maggior parte dei quali donne – ha perso il posto nell’ultimo anno. Almeno 76 fabbriche hanno chiuso i battenti e più di un centinaio sono sull’orlo della chiusura. Sono i numeri della crisi senza precedenti che sta affrontando il settore degli indumenti “ready-to-wear” (RMG) in Bangladesh, un tempo spina dorsale dell’economia di esportazione. Gli operatori del settore attribuiscono questa flessione a una combinazione di sfide globali e nazionali, che hanno forzato le fabbriche a lottare per rimanere a galla. 

Il Bangladesh è il secondo Paese produttore di abbigliamento al mondo dopo la Cina, da cui i Paesi in via di sviluppo acquistano sempre più tessuti. Gli esperti temono che, se la situazione attuale persisterà, un numero ancora maggiore di fabbriche potrebbe essere costretto a chiudere, aggravando la disoccupazione. Fazlul Haque, ex presidente della Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association (BGMEA) – organizzazione nazionale di produttori di abbigliamento -, ha sottolineato la gravità della crisi: “Il settore dell’abbigliamento sta operando a un ritmo molto lento. Tranne poche eccezioni, la maggior parte delle fabbriche sta subendo perdite. Più le macchine funzionano, più i proprietari si indebitano”.

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I problemi sono radicati in questioni sia internazionali sia interne. Il deprezzamento del taka bengalese rispetto al dollaro statunitense ha fatto lievitare i costi di importazione delle materie prime, mentre gli elevati tassi di interesse sui prestiti bancari e la persistente carenza di energia elettrica hanno messo a dura prova le produzioni. Anche la crisi delle forniture di gas e l’aumento dei dazi ha aggravato la pressione finanziaria sui produttori.

Sul fronte internazionale, la domanda dei mercati chiave è diminuita. Nell’ultimo anno, gli ordini di esportazione sono calati del 3%. Nel frattempo, gli acquirenti dell’Unione europea hanno ridotto i prezzi dei capi di abbigliamento provenienti dal Bangladesh del 5% e quelli statunitensi dell’8%. Questi tagli ai prezzi, uniti alla riduzione della domanda complessiva, hanno lasciato i proprietari delle fabbriche in difficoltà nel coprire i costi.

Nonostante la crisi, il settore RMG del Bangladesh è riuscito comunque a raggiungere esportazioni per 38,48 miliardi di dollari nel 2024. I prodotti di maglieria hanno rappresentato 20,52 miliardi di dollari di questo totale, mentre i prodotti tessili hanno contribuito per 17,95 miliardi di dollari. Tuttavia, gli addetti ai lavori avvertono che queste cifre nascondono la grave tensione finanziaria che grava sui produttori. Molte fabbriche sono state costrette ad assorbire le perdite per mantenere i volumi di esportazione, una strategia insostenibile a lungo termine.

La perdita di oltre mezzo milione di posti di lavoro ha colpito soprattutto le donne, che costituiscono la maggior parte della forza lavoro del settore. Questa improvvisa disoccupazione ha gettato molte famiglie in difficoltà finanziarie, con ricadute sull’economia in generale. Per rilanciare il settore, i leader dell’industria e le parti interessate chiedono misure di sostegno complete, tra cui sussidi governativi, riduzione dei tassi di interesse sui prestiti bancari e investimenti in fonti energetiche alternative. Senza un’azione rapida, il settore RMG rischia un ulteriore declino.

Sotto la giurisdizione della Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association (BGMEA), attualmente ci sono 2.564 fabbriche di abbigliamento. Inoltre, più di 600 fabbriche operano in otto zone di trasformazione per l’esportazione (EPZ) in tutto il Paese. Nonostante questa ampia base industriale, 76 fabbriche di abbigliamento affiliate alla BGMEA hanno chiuso i battenti nel 2024. L’ex presidente Fazlul Haque ha sottolineato l’importanza della stabilità politica per la crescita industriale. “Non c’è alternativa a un governo stabile per lo sviluppo del settore industriale del Paese. Un governo eletto è essenziale per affrontare la crisi del settore industriale”, ha affermato.

Nel Paese, secondo i dati dell’Ufficio di statistica del Bangladesh (BBS), è leggermente aumentato anche il numero complessivo dei disoccupati, raggiungendo i 2,66 milioni nel trimestre luglio-settembre del 2024. L’indagine trimestrale sulla forza lavoro pubblicata domenica, riflette un aumento di 20mila disoccupati rispetto al trimestre precedente. 





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