«Confagricoltura protagonista in un settore strategico»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


ROMA “Un settore strategico” in cui “vogliamo essere protagonisti”. Così il presidente Massimiliano Giansanti ha definito l’impegno di Confagricoltura nell’ambito delle energie rinnovabili. “Ci sentiamo responsabili perché se se ne parla oggi in Italia è perché Confagricoltura ha avuto anni fa un’intuizione importante che ci portò a esplorare, unici in Italia, l’opportunità di produrre energie rinnovabili”, ha spiegato Giansanti parlando con i giornalisti a margine dell’evento “Energia e Agricoltura: una strategia condivisa a supporto della decarbonizzazione e dello sviluppo territoriale. Focus sulle comunità energetiche”, che si è svolto a Palazzo della Valle a Roma. “Vent’anni fa – ha detto ancora il presidente di Confagricoltura – parlavamo di biogas, oggi si parla anche di biometano, di fotovoltaico, di energia geotermica. Questo ovviamente dà la dimensione di un settore che, oltre che produrre generi alimentari, fa un servizio ambientale significativo, ma oggi contribuisce in maniera importante anche la strategicità dell’importanza della produzione energetica. I due asset fondamentali del Paese del termine di approvvigionamento sono appunto alimentare ed energetico, investire in agricoltura significa investire nella capacità di autosufficienza alimentare e dall’altra parte contribuire a costruire un modello che possa produrre sempre di più per diminuire l’importazione di energia dall’estero”.

L’intesa con Edison

Una sinergia per decarbonizzare il settore agricolo in linea con l’Agenda dell’Unione Europea. A poco più di un anno dall’avvio dell’intesa tra Edison e Confagricoltura, siglata a dicembre 2023, le due organizzazioni si sono riunite oggi per fare il punto della situazione, con un focus sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. La società leader dell’energia con 140 anni di storia e la più antica associazione di rappresentanza delle aziende agricole italiane hanno, infatti, avviato un progetto pilota a Mantova proprio su questo tema: un’iniziativa che rientra nel percorso di Confagricoltura per la realizzazione di una comunità energetica rinnovabile di respiro nazionale (facendo leva su una norma – articolo 47, comma 10 – del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13) che opererà sottoforma di una cooperativa. Quello di Mantova rappresenta un primo esempio concreto di configurazioni locali di autoconsumo, e Edison è un partner cruciale per la definizione progettuale e la fornitura di tecnologie. “La collaborazione con Edison nell’ambito del progetto ci consente di supportare le aziende, promuovendo le rinnovabili e l’efficienza energetica. Puntiamo a una crescita, certamente in termini di produttività, ma anche culturale del sistema agricolo”, ha dichiarato Giansanti, che ha aggiunto: “Il contributo dell’agricoltura alle rinnovabili elettriche è importante con circa 3 GW di fotovoltaico installato e più di 1 GW di biogas a cui va aggiunto anche il contributo delle biomasse. Crediamo che nel 2026, anche grazie alle misure del PNRR, si possa raggiungere un potenziale aggiuntivo di +3 GW, con benefici economici, ambientali e sociali”. “Edison è impegnata nel fornire soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate – dalle comunità energetiche rinnovabili al biometano – per accelerare la transizione energetica del settore agricolo, un comparto altamente strategico. La collaborazione con Confagricoltura ci permetterà di sperimentare modelli di comunità energetiche rinnovabili, che non solo garantiscono benefici economici e ambientali, ma che promuovono anche un approccio sostenibile e condiviso all’energia. Progetti come quello di Mantova rappresentano un passo importante verso l’integrazione delle rinnovabili nel tessuto produttivo italiano e un esempio concreto di come le sinergie possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione”, ha dichiarato Nicola Monti, Amministratore delegato di Edison.

L’incontro

L’evento ha coinvolto altri attori del settore energia per stimolare una riflessione più ampia sul tema della decarbonizzazione. La mattinata si è aperta con una relazione di Giorgio Graditi, Direttore di Enea, con un focus sulle tecnologie al servizio della transizione ecologica, seguita dall’intevento di Patrizio Giacomo La Pietra, Sottosegretario di Stato Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che ha ricordato gli ottimi risultati del Bando Agrisolare conseguiti senza consumare terreno agricolo. Si è poi proseguito con un tavolo di confronto che ha visto gli interventi, oltre che di Giansanti e di Monti, anche di Paolo Arrigoni, Presidente di GSE, e di Franco Cotana, Amministratore Delegato di Rse.
“Parliamo di agroenergetica, un segmento che mette a sistema diverse soluzioni per valorizzare e rafforzare sia l’agricoltura sia la produzione di energia. L’energia e il suo costo, infatti, sono elementi cruciali per la competitività di tutte le imprese, comprese quelle agricole. In questo contesto, il legame tra agricoltura ed energia consente di implementare innovazioni con sinergie virtuose connesse alla produzione di cibo. Tre aspetti sono fondamentali in questa relazione: le bioenergie, l’agrivoltaico e le comunitá energetiche. Pilastri che contribuiscono alla costruzione di un modello sostenibile, dal punto di vista economico, ambientale e sociale. L’integrazione tra questi fattori rappresenta una soluzione concreta alla transizione green e apre a nuove prospettive di sviluppo dei territori”, ha dichiarato Giorgio Graditi, Direttore Enea.
“Il settore agricolo – ha spiegato Paolo Arrigoni, Presidente Gse – sta svolgendo un ruolo da protagonista nella transizione energetica. Sono 4 le misure del PNRR, gestite dal GSE, specifiche per il comparto e la domanda da parte delle imprese è davvero forte. Gli ambiti interessati sono: agrisolare, agrivoltaico, biometano e comunità energetiche”. “Per una completa decarbonizzazione dobbiamo sviluppare tecnologie ancora non mature. RSE è impegnata su questo fronte. Il rapporto con l’agricoltura in questo senso é fondamentale perché é dal territorio che nascono le opportunità, ad esempio le bioenergie. É opportuno iniziare dalla consapevolezza del loro forte contributo alle rinnovabili. C’è ancora un ampio margine di sviluppo. Pensiamo ai 4milioni di ettari di terreni marginali abbandonati; almeno 1 milione di ettari potrebbero essere utilizzati per produrre energia. Lo sviluppo della ricerca sarà foriero di grandi opportunità”, ha detto Franco Cotana, Amministratore Delegato Rse.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Il sottosegretario La Pietra: «Nessuna penalizzazione per l’agricoltura»

“L’energia – ha detto a margine dell’incontro il sottosegretario La Pietra – fa parte degli obiettivi di sovranità del Paese, come così c’è l’obiettivo della sovranità alimentare. Sono due cose devono viaggiare insieme. Dobbiamo raggiungere questo obiettivo senza però andare a penalizzare l’agricoltura. Da questo punto di vista credo che il Governo abbia dato un segnale molto preciso, avendo definito bene dove poter fare questi impianti. Il nostro bando da 850 milioni di euro è stato un bando estremamente partecipato che ha permesso di raggiungere l’obiettivo prefissato di produzione energetica senza tagliare un metro quadro di terra agricola”. Energie rinnovabili ma non solo, La Pietra ha spiegato che “stiamo valutando a livello governativo di sfruttare l’energia nucleare che molto probabilmente era stata abbandonata decenni fa dal nostro Paese per posizioni, secondo me, ideologiche”. (m.r.)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link