Dalla terra alle stelle: innovazione e scienza all’Agrario Garibaldi di Roma

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Coniugare l’innovazione digitale e tecnologica con il recupero delle importanti tradizioni agronomiche del nostro paese: questo l’obiettivo olistico del Garibaldi di Roma; non a caso il più antico agrario della Capitale è intitolato a Giuseppe Garibaldi, agronomo innovatore con sguardo internazionale (ha importato, per esempio, il tipo di costruzione a un piano con tetto piatto per raccogliere l’acqua dallo stile delle abitazioni di Montevideo in Uruguay).

Dalle macchine del secolo scorso alla domotica

È così che all’istituto Garibaldi troviamo un museo delle macchine agricole dello scorso secolo, per recuperare la storia dell’agronomia novecentesca, ma anche un frantoio e una cantina domotici gestibili da remoto, attraverso la tecnologia del programmable logic controller; un archivio storico che racconta le tradizioni colturali degli ultimi centocinquanta anni, e laboratori di chimica, fisica, informatica e biotecnologie dotati dei sistemi didattici più avanzati.

Gli studenti del Garibaldi, quindi, possono replicare il DNA in laboratorio tramite la miniPCR o svolgere una vera e propria analisi chimica dell’olio attraverso lo spettrofotometro; verificare da remoto le temperature delle botti della cantina e i rimontaggi dei fermentatori; provare l’esperienza della raccolta meccanica delle olive con gli abbacchiatori pneumatici o imbottigliare ed etichettare automaticamente tramite la meccanizzazione; coltivare in maniera sperimentale attraverso la serra idroponica, ma non perdere il contatto con la natura, anche attraverso un labrador retriver, simpatica mascotte dell’istituto, di nome proprio Garibaldi.

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Nel campo della tecnologia applicata alla didattica da segnalare è la partecipazione dell’Istituto al progetto PCTO “LAB2GO-BIOLOGIA VEGETALE” che ha avuto come obiettivo principale la messa a punto di metodi per l’identificazione di microorganismi «utili» o «dannosi» attraverso analisi di DNA genomico (DNA barcoding), da campioni prelevati presso la serra scolastica, dedicata alla coltivazione fuori suolo dotata di un impianto di coltivazione idro-acquaponica. Questo approccio, utilizzando un DNA barcode altamente conservato, permette di individuare la presenza di microrganismi non-target all’interno di un campione e quindi di individuare anche possibili microrganismi patogeni.

Il laboratorio di Biotecnologie

Grazie al supporto tecnico-scientifico dei tutor universitari, con questo progetto la scuola ha avuto inoltre la possibilità di mettere in funzione le strumentazioni recentemente acquistate per il laboratorio di Biotecnologie grazie ai fondi del PNRR, in particolare: un termociclatore piccolo e portatile adatto anche per analisi in campo (miniPCR® mini16 thermal cycler); un sistema all-in-one integrato per l’elettroforesi su gel con transilluminazione con luce blu (blueGel™electrophoresis system); strumentazione da laboratorio (micropipette, centrifuga). Partecipando a questo progetto gli studenti hanno potuto esplorare la biodiversità microbica e apprendere una tecnologia applicabile in diversi contesti, come nella diagnosi di patogeni, nell’individuazione di frodi alimentari, nel monitoraggio ambientale e nell’analisi della biodiversità di un ecosistema.

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L’esplorazione della volta celeste

Ma non solo: al Garibaldi si esplora anche la volta celeste attraverso un telescopio hi-tech Celestron di tipo Cassegrain da 8 pollici, motorizzato e computerizzato. È predisposto per l’osservazione planetaria e dispone di filtri specifici per l’osservazione lunare. Inoltre, è dotato di una montatura altazimutale computerizzata, che facilita l’inseguimento degli oggetti celesti e permette di compiere osservazioni precise anche a lunga esposizione.

A corredo, vi è una telecamera digitale astronomica di ultima generazione della Imaging Source, ideale per registrare video e scattare foto. Questa telecamera è progettata per l’astrofotografia, con una risoluzione elevata e una sensibilità luminosa superiore, capace di catturare dettagli nitidi di pianeti, stelle e galassie. Inoltre, grazie al software di gestione incluso, è possibile elaborare le immagini per ottenere risultati di alta qualità.

L’istituto Garibaldi è tutto questo e molto altro: un’oasi di 77 ettari nel cuore della città eterna, offre uno scorcio di serenità e attenzione alla persona non comuni nella velocità della giungla quotidiana. L’azienda agraria connessa all’istituto permette agli studenti di vivere una esperienza sul campo, attraverso i percorsi PCTO da svolgere direttamente in sede, a partire dal terzo anno.

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E non solo: le classi sono dotate di LIM e proiettore; il laboratorio di informatica offre 21 postazioni e la palestra e il campo da calcetto sono stati recentemente rinnovati. La scuola è sede anche di un convitto nazionale e di una mensa, anche nel pomeriggio le attività sono molteplici: corsi di potenziamento e recupero, attività educative per gli studenti che scelgono il percorso semiconvittuale e un gruppo sportivo all’avanguardia. E da quest’anno anche uno sguardo internazionale con i corsi di studio delle tecniche olearie in Spagna, due settimane nelle quali i ragazzi approfondiscono le conoscenze elaiografiche nelle aziende più specializzate della penisola iberica.

Un polo educativo con un’offerta didattica completa

Dal 2024 il Garibaldi è anche il primo polo educativo italiano che mette a disposizione un’offerta didattica completa: oltre al percorso agrario tradizionale e quello con indirizzo chimico, da quest’anno è attiva anche la sezione quadriennale sperimentale che permette il raggiungimento del diploma in quattro anni. Nella stessa sede sono attivi, inoltre, quattro corsi biennali ITS Accademy Agroalimentare (percorsi post diploma che consentono di ottenere il titolo di tecnico superiore) e il primo semestre del corso di laurea erogato dal Dipartimento di Scienze agrarie e forestali della Tuscia. Verrà inoltre inaugurato un corso di economia civile; la scuola ha infatti partecipato alla sesta edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile a Firenze poche settimane fa, confermando il proprio impegno su questi temi.

Insegnare la solidarietà

L’esperienza educativa al Garibaldi getta uno sguardo d’insieme sul mondo: si insegna anche alla solidarietà. Dallo scorso anno è infatti attivo un protocollo con la Caritas diocesana di Roma che permette agli studenti di vivere un momento di servizio per l’altro e di volontariato (donazione di pacchi solidali), che si aggiunge a un percorso museale en plein air, “Museo a cielo aperto”, creato in collaborazione con gli studenti del Liceo artistico Caravaggio di Roma. Sono 11 installazioni, ispirate ad altrettanti passi dell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco, realizzate interamente dagli studenti, corredate di una riflessione sui brani dell’enciclica, tradotti in diverse lingue e in braille, per renderle accessibili a tutti. Sì, perché il Garibaldi è anche una scuola inclusiva: 40% di studenti con BES, oltre 100 fra docenti di sostegno e assistenti, uno sportello di ascolto psicologico attivo per tutta la comunità scolastica, e un progetto, il “Dopo Garibaldi”, che assicura un inserimento dolce nel mondo del lavoro agli studenti con disabilità.

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Insomma, al Garibaldi l’esperienza didattica è avanzata, ma non perde di vista il rapporto umano: l’istituto accoglie il maggior numero di studenti con disabilità di Roma e provincia e in ogni classe gli studenti possono sperimentare l’inclusione sociale già sui banchi di scuola. “Fornire gli strumenti didattici innovativi, laddove è possibile, è senza dubbio necessario”, sottolinea il dirigente scolastico Andrea Pontarelli, “ma è indispensabile invece continuare a coltivare il lato umano, perché i cittadini di domani siano sempre più consapevoli e solidali. Offrire modalità per coniugare innovazione e tradizione, digitale e analogico, reale e virtuale, è la sfida del futuro”.



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