La Brianza si illumina con il rito dell’antichissimo falò della Giubiana

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


La fine di gennaio come da consuetudine è associata alla festa della Giubiana, una tradizione molto popolare nell’Italia settentrionale e in particolare in Lombardia. Per l’occasione, e nello specifico in concomitanza con l’ultimo giovedì del mese, nelle diverse piazze di città e paesi vengono accesi grandi falò dove viene appunto bruciata la Giubiana, un grande fantoccio di paglia vestito di stracci. Il rogo assume valori diversi a seconda della località in cui ci si trova, mantenendo però sempre uno stretto legame con gli usi e le tradizioni popolari del luogo.

Le origini

La celebrazione altro non è che un antico rito contadino che viene celebrato per scacciare l’inverno. Nel mondo agricolo, l’anno era infatti scandito da ricorrenze periodiche, che accompagnavano i ritmi delle stagioni e che in qualche modo permettevano di sentirsi partecipi dei cicli della natura. Attraverso feste e ricorrenze, erano quindi rivissuti simbolicamente i cicli della natura, in particolare il passaggio tra le stagioni morte e quelle del risveglio primaverile. Nel periodo più freddo dell’anno, a fine gennaio, era usanza bruciare simbolicamente il vecchio anno, per augurarsi che l’anno nuovo fosse più propizio e ricco di nuovi raccolti e di molti frutti. I gesti simbolici sono così importanti per comunicare un messaggio che la religione cristiana, nella sua liturgia ha integrato molti elementi pagani.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Il nome stesso della festa del resto sembra fare riferimento ad antichissimi rituali propiziatori, molto più antichi del diffondersi del cristianesimo. Il nome «Giubiana» sembra infatti collegato al dio romano Giove: dal nume romano viene infatti l’aggettivo «joviana» (e quindi la nostra “Giubiana” in molti territori della Lombardia), oppure “Jovia” (divenuta “Giobia”, in altre parti della Lombardia e nei territori del Piemonte). Altre possibili figure di riferimento sono Giunone, Giano, e Diana.

Con l’avvento della religione cristiana, i riferimenti agli dei pagani sono stati messi in disparte, ma il nome originale di Giubiana si è conservato nel tempo. Nei secoli medievali la narrazione popolare ha creato svariate leggende e numerosissimi racconti popolari, nelle quali Giubiana è così diventata una figura femminile che allude alla grande Madre, a volte una vecchina, altre volte una strega, variante della befana, da scacciare simbolicamente insieme ai rigori dell’inverno. L’elemento più caratterizzante della festa è rimasto il grande falò, che ancor oggi è percepito da tutti come un simbolo di rinnovamento e di ripartenza del nuovo anno. La storia di questo personaggio ha diverse varianti, a seconda dell’area geografica.

La leggenda della strega che mangia i bambini

Secondo il racconto popolare, la Giubiana era una vecchia strega, magra, con le gambe molto lunghe e le calze rosse. Viveva nei boschi e grazie alle sue lunghe gambe, non metteva mai piede a terra, ma si spostava di albero in albero. Così osservava tutti quelli che entravano nel bosco e li faceva spaventare, soprattutto i bambini. L’ultimo giovedì di gennaio, era solita andare alla ricerca di qualche bambino da mangiare. Una mamma, per proteggere il suo bambino, decise di tenderle una trappola. Preparò una gran pentola piena di risotto giallo (zafferano) con la luganega (salsiccia), e lo mise sul davanzale della finestra. Il profumo era delizioso, da far venire l’acquolina in bocca. La Giubiana sentì il buon odore e saltellò fuori dal bosco verso la pentola, e cominciò a mangiare, un po’ alla volta, tutto il contenuto dell’enorme pentolone di squisito risotto. Il risotto era veramente tanto, eppure era così buono, che la famelica Giubiana non si accorse del tempo che passava. Non si accorse che il sole, che uccide le streghe, stava ormai per sorgere. Quando la Giubiana finì tutto il risotto, il primo raggio di sole era ormai spuntato: la Giubiana fu così polverizzata dalla luce del sole, e da quel giorno tutti i bambini furono salvi. Fu così che per ricordare quella vicenda a fine gennaio si prepara il risotto con la luganega e si brucia il fantoccio con le sembianze della vecchia strega.

Una versione un po’ più orrida, dice che una mamma prese una bambola e la riempì di coltelli e forbici, poi la mise nel letto, al posto della figlia. A mezzanotte si sentono i passi della Giubiana. La bimba spaventatissima, si stringe vicino alla mamma, mentre si sente la Giubiana salire i gradini ed entrare nella stanza. La Giubiana è feroce e in un attimo ingoia la bambola, pensando di mangiare la bambina. Si sente un urlo, la mamma va nella stanza della bimba e trova il corpo della Giubiana a brandelli, per via dei coltelli e delle forbici.

La Giubiana a Lentate sul Seveso

Il rogo della Giubiana a Lentate sul Seveso è tra i più partecipati e frutto di un’organizzazione meticolosissima. Fin dal 1977 a mettere in piedi l’evento, che vanta una preparazione piuttosto impegnativa e secondo un rituale che negli anni non è mai cambiato, e l’associazione Copreno in Movimento. La Giubiana (il fantoccio con le sembianze della vecchia strega comincia infatti a “nascere” il sabato precedente il rogo quando si assembla lo scheletro portante in legno del fantoccio dentro cui vengono poi posizionate le fascine di legna, la paglia, la carta oppure i “margasc”, come in dialetto si indica la pianta ormai inservibile del granoturco. Il lunedì e il martedì successivo si posiziona poi la testa, si dà la forma e si riveste la struttura generalmente abbigliandola come una vecchia megera. 

La Giubiana inizia il suo viaggio verso la piazza ogni anno da un punto diverso del paese, accompagnata dal corpo musicale “Giuseppe Verdi” di Camnago, dai bambini della scuola primaria con le loro insegnanti e da tutti gli altri partecipanti. Una volta posizionata al centro della piazza, attorno alla Giubiana iniziano le danze dei bambini al suono di musiche popolari. Ancora i bambini mettono nella borsetta della strega le loro “paure”, affidate a bigliettini, affinché il fuoco le scacci per sempre.

Al suono della banda viene infine acceso il rogo. Mentre in piazza si gusta il classico risotto giallo con salsiccia, il panino con salame cotto e il vin brulé. L’appuntamento per quest’anno è per giovedì 30 gennaio.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

La Giubiana dei record a Seregno

Spettacoli di fuoco

Anche a Seregno la festa della Giubiana è speciale e solitamente accompagnata non solo da rogo del fantoccio ma anche da suggestivi spettacoli di magia col fuoco. Anche qui tutti i bambini hanno la possibilità di consegnare consegnare durante la serata una letterina personalmente alla vecchia strega, affidandogli tutti i mali, le cattiverie, le cose brutte che non vogliono più e che la Giubiana con il suo fuoco si porta via per sempre.

A organizzare la festa (che quest’anno è in programma per sabato 1 febbraio) a Seregno è l’associazione Madonna della Campagna, che quest’anno vedrà come protagonista una Giubiana da record e green: una strega alta ben oltre 6 metri e realizzata con un fantoccio di carta, paglia e legno che limita al minimo le emissioni tossiche legate alla combustione. Anche in questo caso il risotto con la luganega è immancabile. 

Il falò con la musica in dialetto a Besana Brianza

risotto-4-3

Altra festa della Giubiana molto nota è quella nella frazione Calò a Besana Brianza (quest’anno sarà giovedì 30 gennaio). Si contraddistingue per un corteo che termina con il rogo del pupazzo con le calze rosse con le sembianze della strega. Unitamente al quale per tradizione si gusta il risotto con la luganega e si ascoltano e si cantano le più belle canzoni in dialetto. Compresa quella composta ogni anno appositamente per la festa.

A Giussano roghi in tutta la città

falò 10-2

A Giussano a organizzare il falò per la festa della Giubiana sono da sempre il comune e la ProLoco. Quest’anno si terrà domenica 26 gennaio e si partirà con il festoso corteo che da via De Gasperi si sviluppa attraverso via Alberto da Giussano, piazza Roma e via Carroccio, e termina nel parco Nicholas Green. Qui si accenderà il fuoco e si mangerà il risotto con la luganega accompagnati dalla musica delle bande cittadine.

Microcredito

per le aziende

 

Il momento di festa non è però l’unico. In città, infatti, si accenderanno diversi altri roghi accompagnati da musica e buon cibo. Il giorno precedente, il 25 gennaio, all’oratorio Birone, il 30 gennaio nella frazione Paina (sempre con corteo), il 30 gennaio negli spazi dell’oratorio Robbiano e l’1 febbraio in prossimità della chiesa di San Francesco, vicino al laghetto di Giussano. 

Numerosi altri roghi accomunano infine la festa della Giubiana in Brianza. Tutti caratterizzati dalla voglia di stare insieme e divertirsi, e gustando i piatti della tradizione intorno al fuoco in attesa che il freddo dell’inverno finisca. 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Source link