Libico liberato dall’Italia. Schlein: «Meloni passa da caccia a scarcerazione trafficanti». Avs chiede le dimissioni di Nordio

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M5s, dal governo schiaffo per proteggere torturatore libico

«Nordio venga in Parlamento a spiegare perché il torturatore libico Njeem Osama Elmasry Habish è stato rimesso in libertà invece di essere consegnato alla Corte penale internazionale, che riceve così l’ennesimo schiaffo dal governo Meloni dopo quello sull’immunità di Netanyahu. C’è il forte sospetto che vi sia stata la volontà politica di proteggere questo potente funzionario libico ’amico’ del governo Meloni sottraendolo alla giustizia internazionale per non far saltare gli accordi con Tripoli sulla gestione dei migranti. E’ solo una coincidenza che dopo il fermo dell’aguzzino libico, dai porti della Tripolitania sia partita un’andata di barconi con centinaia di migranti alla volta di Lampedusa? Perché questo silenzio imbarazzato da parte del governo? Forse perché questa vicenda avrebbe fatto luce sul sistema criminale libico a cui Meloni ha affidato, con i soldi degli italiani, la gestione dei migranti?». È quanto si legge in una nota dei parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri e Giustizia di Camera e Senato.

Appendino: gravissimo volo di Stato per liberare un criminale

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«Chiediamo – ha affermato la vicepresidente del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino intervenendo alla Camera – che la presidente Meloni e il ministro Nordio vengano in Parlamento a spiegare agli italiani perché sia stato liberato un torturatore. Il fatto non è grave ma gravissimo: ci devono spiegare perché un uomo con un mandato di arresto della Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità sia stato rimandato a casa con tutti gli onori, addirittura con un volo di Stato. Io non riesco a credere che sia un errore, io non riesco a credere che il Ministro Nordio e tutto l’apparato non sapessero. Allora le possibilità sono due: o è stato un errore, ed è grave che un governo tratti con superficialità una questione di questo tipo, o c’è dietro la volontà di dare protezione e impunità a un criminale per convenienza politica. Ed è lo stesso atteggiamento con cui questo governo non ha mai avuto il coraggio di dire le cose come stanno su Netanyahu. L’Italia merita un governo che non sia complice dei criminali, ma che sta dalla parte del popolo».

Avs chiede immediate dimissioni Nordio

Il pressing sul governo arriva anche da Alleanza Verdi e Sinistra. «È finita con un aereo dei Servizi italiani che riporta a casa il torturatore accolto a Tripoli da una gran festa. Basta questo per chiedere le dimissioni di Nordio e un’informativa urgente per capire se siamo usciti dalla Corte Penale Internazionale. Ieri abbiamo depositato un’interrogazione per chiedere le circostanze dell’arresto a Torino di Njeem Osama Elmasry. Chiedevamo come mai un uomo con mandato d’arresto si aggirasse liberamente per il nostro Paese. Ma non abbiamo fatto in tempo neanche a fare i complimenti al lavoro della Digos di Torino!». Così in Aula il vicepresidente di Avs Marco Grimaldi chiedendo le dimissioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Gli ha fatto eco Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Avs osservando come «il rilascio del generale libico Almasri, accusato di gravissimi crimini contro l’umanità dalla Corte Penale Internazionale e dalle testimonianze strazianti di migranti torturati nei campi di detenzione, è una vergogna nazionale che getta un’ombra inquietante sul nostro Paese. Meloni deve venire subito a riferire in Aula, spiegando il ruolo di Palazzo Chigi in questa vergognosa operazione, e deve assumersi la piena responsabilità politica di quanto accaduto. Al tempo stesso – ha rilanciato Bonelli -, il Ministro Nordio non può sottrarsi alle sue responsabilità: il suo dicastero ha commesso un’omissione gravissima, consentendo la scarcerazione e il trasferimento di un criminale. Nordio deve rassegnare immediatamente le dimissioni».

La decisione della Corte d’appello di Roma

È stata la Corte d’appello di Roma, competente in questi casi, a disporre la liberazione del comandante, che era detenuto al carcere delle Vallette, dopo essere stato arrestato dalla digos a Torino, dove era arrivato sabato per assistere alla partita di calcio Juventus-Milan. Non è consentito, si legge nell’ordinanza, l’arresto di iniziativa della polizia giudiziaria senza l’interlocuzione preventiva tra il ministro della Giustizia e la Corte d’appello della Capitale. Nordio è stato interessato lunedì, dopo aver ricevuto gli atti dalla questura di Torino e non ha fatto pervenire alcuna richiesta in merito. La Corte d’appello ha quindi dichiarato «l’irritualità dell’arresto» ed ordinato «l’immediata scarcerazione».



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