bere e mangiare tra Torgiano e Umbertide

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L’Umbria è il cuore verde dell’Italia (ricordate lo slogan?) fatto di cantine, ristoranti e di ceramiche con musei e centri storici ideali per un weekend.

Per questo tour che unisce vino e cibo nelle cantine da Torgiano e su fino a Gubbio e Umbertide, consideriamo anche una deviazione a Deruta.

Il centro famoso per le sue ceramiche, si trova a pochi chilometri dalla base che ho scelto per soggiornare. È l’Agriturismo Poggio alle Vigne che ci fa restare in tema vino ed è appena fuori Torgiano (prezzo per notte a partire da 125 €).

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Ed eccoci in marcia alla volta del borgo a 10 chilometri di distanza da Perugia, accompagnati dalle indicazioni del Movimento per il turismo del vino dell’Umbria.

Weekend in Umbria: Torgiano

A Torgiano viveva la Famiglia Baglioni, celebre per l’opera commissionata da Atalanta Baglioni a Raffaello, appunto la Pala Baglioni.

La vite e l’olivo sono i simboli del territorio e non a caso qui trovate due musei dedicati. Sullo stemma di Torgiano spicca, accanto alla torre, un grappolo d’uva.

1. La Cantina Lungarotti e il MUVIT che compie 50 anni

Weekend in Umbria: Muvit

Giorgio Lungarotti è il fondatore del Museo del Vino, il MUVIT che ha compiuto 50 anni. Giorgio Lungarotti ha messo l’Umbria sulla mappa del vino mondiale: nel 1968 Torgiano è il primo territorio in Umbria a ricevere la DOC grazie al suo lavoro di recupero dei vitigni autoctoni. È stato un personaggio che ha segnato la storia del vino. Nel 1974, epoca in cui nascono molti musei etnografici, apre appunto il primo Museo del Vino.

Il Pranzo al ristorante del Museo del Vino

Weekend in Umbria: ristorante del Muvit a Torgiano

Iniziamo il weekend in Umbria al MUVIT che ha anche un ristorante e ospita degustazioni. Qui proviamo la Roveja, uno stracchino realizzato con latte umbro e un hummus di ceci con pomodori e verdure. Insieme alla Torta al Testo, realizzata con acqua e farina, un po’ di uovo e del formaggio grasso (qui dove mangiarla a Milano). Il nome deriva dal “testo”, un disco di terracotta che si metteva vicino al camino. Nelle Tavole Eugubine, conservate a Gubbio, c’è la ricetta della crescia ossia della torta al testo.

Weekend in Umbria: tubetti fagioli e pomodori

Insieme alla Torta al Testo mangiamo tubetti con fagioli e pomodori, buoni nella loro semplicità. E i “Pomodori di Cesare“, pomodori con forme diverse sia a grani sia a grappoli che prendono il nome dal gestore dell’azienda.

Abbiniamo un Grechetto in purezza, vino fresco e giovane (15 €).

Proviamo il vino Rubesco, colonna portante dell’azienda Lungarotti e tra i Rossi di Torgiano DOC, è 90% San Giovese, 10% Colorino (18 €). Il nome deriva dal colore rubino, ha corpo e struttura ma presenta una bella deva. I sentori sono pepe frutti rossi e pietra focaia.

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Finiamo con un Vin Santo del 2010 da uve trebbiano e freschetto, passite su graticci, disidratate e dai 5 ai 7 anni in legno (35 €) accompagnato da Tozzetti, le nocciole fatte con la tonda francescana.

Il pranzo costa 40-50 €.

2. Wekeend in Umbria: Deruta e il Museo della ceramica

Nel pomeriggio si va al Museo della ceramica di Deruta che è il più antico d’Italia. Apre, infatti, per iniziativa del notaio Francesco Briganti, nel 1898, 10 anni prima del museo faentino.

Raccoglie molti esempi di terracotta invetriata quattrocentesca ma anche un nucleo meno prezioso che è parte della sezione didattica. Il percorso parte, proprio a scopo didattico, con vetrine dove sono esposti vari tipi di argilla. A Deruta si usa sia l’argilla da maiolica che la “rossa pirofila”. Importante è la tecnica del lustro, ripresa dal mondo arabo, che prevede la terza cottura — mentre per la maiolica ci si ferma alla seconda.

Tra le chicche del museo una grande terracotta, forse opera di Fortebraccia da Montone (è decorato con un montone), destinata a contenere oltre 20 litri di vino.

A Deruta vi suggeriamo di provare un laboratorio di ceramica al tornio. Noi ci siamo affidati agli insegnamenti della famiglia Goretti che trovate in Via Vincioli (tel. +390759710048)

3. La cena da Terre Margaritelli

La cena della sera del weekend in Umbria è alla cantina Terre Margaritelli che organizza degustazioni dei vini con accompagnamento di piatti.

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Noi abbiamo provato l’Arvoltolo, la pizza fritta tipica dell’area del perugino che ha origini antichissime: si trova infatti nella cucina contadina umbra sin dal XVII secolo. Con la pizza fritta, alcuni prodotti del territorio. Pecorini semi stagionati e salumi umbri tagliati al coltello, come il prosciutto stagionato per 30 mesi da maiale allevato in stato semi-bravo.

Il piatto di pasta è rigatoni alla norcina con ricotta.

Deliziosa la guancia di vitello con purea di fave.

È possibile organizzare degustazioni con la cantina contattando la chef Katia Racale. Il prezzo varia dai Dai 25 € con il tagliere ai 40 € con un primo piatto e ai 60 € di una cena più strutturata. La degustazione a cena è su prenotazione per piccoli gruppi e con prezzo da concordare. I piatti in ogni caso seguono la stagionalità del territorio.

Come nasce la cantina Terre Margaritelli?

Da una famiglia di boscaioli, la realtà imprenditoriale inizia con Eugenio nel 1870 che si specializza nella produzione di utensili agricoli. I Margaritelli producono quindi traverse in legno diventando i maggiori fornitori di Ferrovie dello Stato — prima che avvenga la transizione e la sostituzione con il cemento . La famiglia crea nel 1962 un impianto specializzato nella gestione forestale in Borgogna e nel 1984 nasce, con il deposito del brevetto, Listone Giordano parquet.

Nel 1950, tuttavia, Fernando Margaritelli sceglie il mondo della viticoltura e pensa a come il legno di rovere possa supportare la maturazione di un vino di qualità.

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Nel 2000 è il turno del figlio Giuseppe che prende le redini dell’azienda vitivinicola, reimpianta le vigne, ottiene le prime vinificazioni e decide di virare verso il biologico. I vini dell’azienda si possono acquistare solo in cantina, non nei supermercati.

I vini di Terre Margaritelli

Se nel 2000 nasce la Fondazione Guglielmo Giordano con l’obiettivo di tutelare e valorizzare i beni culturali del territorio, non stupisce che l’etichetta di punta, il Torgiano Rosso Riserva Pictoricius (110 €, prezzo in cantina), sia un omaggio alla storia dell’arte umbra e al suo Pinturicchio. In particolare, è conservato in fondazione il frammento del “Bambin Gesù delle Mani”. L’affresco originario venne diviso in tre parti perché rappresentava l’amante di Papa Borgia, Giulia Farnese della quale vennero distrutti tutti i ritratti.

Weekend in Umbria: salumi e vini da Terre Margaritelli

Il Venturosa (prima navigazione in rosa) è un rosato che nasce da uve San Giovese vinificate in bianco, con fermentazione in barrique (12 €).

Il Greco di Rena Bianca (2021) parte dal Grechetto fermentato in barrique nuove e poi messo 18 mesi in bottiglia. La barrique in rovere dalla foresta di Bertranges è assemblata con il legno proveniente da 10 diverse piante (18 €).

Tra i rossi, Miràntico prende nome dall’antico borgo e dal campanile di Miralduolo. 6 mesi di affinamento in barrique dai vitigni sono Malbec, Sangiovese, Canajolo. Il Malbec da’ quei sentori di Caramella Mu e di burro fuso, si avvertono poi ciliegia e violetta. È un vino bevibile a tutto pasto, coi suoi 14 gradi e mezzo, ed è piacevole da bere anche freddo d’estate (12 €).

La storia di Thadea

Un vino che ha una bella storia è il Thadea, millesimato rosa. Il nome è un omaggio a Thadea, figlia segreta di Carlo V che nacque a Parma e crebbe nel Convento di Collazzone. Nonostante il “tatuaggio reale” non fu mai riconosciuta. Eppure, Andrea Margaritelli ha scovato una lettera, parte di una corrispondenza tra Carlo V e Orsolina Della Penna, madre della principessa. Carlo V si mostra risentito perché Orsolina ha dato autorizzazione a Thadea di sposare un nobile di Montefalco senza chiedergli il permesso. In questa lettera compare l’espressione vergata a mano dall’imperato“nostra figlia Thadea”, esaudendo finalmente il desiderio della ragazza: vedersi riconosciuto“il diritto di essere figlia”.

Simon de Brion prende il nome da Papa Martino IV, che visse gli ultimi anni di vita tra Bolsena e Perugia. Dante lo inserì tra i Golosi del Purgatorio. Perché? Aveva una colpa da espiare: era ghiotto delle anguille del Lago Trasimeno, annaffiate di una “vernaccia” ottenuta da uve di canajolo, le stesse che compongono questo vino da fine pasto!

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Il canajolo è quasi scomparso perché è amaro e non è tannico, ha una vinificazione particolare con fermentazione bloccata — non tutto lo zucchero viene trasformato in alcol. Inoltre, il Cannaiolo matura tardi, verso fine ottobre primo novembre. In passato, era il vino delle feste…L’azienda ha deciso di dare dignità a un vitigno autoctono importante. Simon de Brion mostra particolari note olfattive: erbe officinali, chiodi di garofano, dalla violetta al ribes. In bocca, la dolcezza appena percettibile riesce a bilanciare l’amaro mentre l’acidità ripulisce il palato (15 €).

Weekend in Umbria: Gubbio

Gubbio, che sorge sul fianco del Monte Ingino, è conosciuta soprattutto per la sua storia medievale ma è una città di fondazione molto più antica: le Tavole Eugubine, scritte in lingua umbra, risalgono al III-I secolo a.C. e furono rinvenute nel XV sec. d.C. vicino al Teatro Romano. Palazzo dei Consoli — dove sono conservate le Tavole — e a Palazzo Pretorio, in stile gotico, sono affrontati sulla cosiddetta Piazza Grande, la piazza per metà “pensile” celebre per la Festa dei Ceri. Il centro storico è inoltre ricordato per il Duomo e per il Palazzo Ducale di epoca e stile rinascimentale.

La cultura del vino appare a Gubbio nei primi documenti secoli dopo il Mille ed è intrecciata con la ceramica che serviva per contenere la preziosa bevanda.

La ceramica ritorna delle “brocche d’autore” usate durante la Festa dei Ceri: il Capo Dieci alza una brocca e poi la getta a terra, i frammenti raccolti portano fortuna. Spesso si

Se la festa è documentata a partire dal Trecento, i ceri lignei furono introdotti forse dal Cinquecento prima erano completamente in cera.

Prima di continuare la visita nelle cantine, non dimenticate di passare a vedere la Botte dei Canonici, una botte dalla lunghezza di 4 metri e dalla capacità di 200 ettolitri o di 387 barili: ogni barile conteneva 52 litri, quindi la sua capacità è di 20.124 litri. Per riempirla i frati versavano il vino dalla Canonica.

4. L’aperitivo a Vineria del Carmine a La Bruna per il weekend in Umbria

A mezz’ora di macchina da Gubbio, visitiamo la Vineria del Carmine, in località La Bruna (PG). La cantina è diretta dall’australiano David Lang e dalla moglie inglese. L’acquisto è stato concluso nel 2006 e include una chiesetta della prima parte del Duecento, abbandonata da anno, dove ora si celebrano matrimoni.

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La proprietà si espande per 124 ettari con piscina, 6,5 ettari vigne, 6 ettari di oliveto, 2,5 di tartufaia e un ampio bosco con querce e nocciole.

Eletto da Condenast internazionale come uno dei 10 posti più ameni dove sposarsi, organizzano cerimonie esclusive ospitando fino a 65 persone.

La produzione vinicola è recente: i primi rossi sono del 2013, i bianchi del 2015. Vineria del Carmine include una sala per la “Degustazione con cibo” dove preparano 6 piatti per 6 vini, al costo di 95 € a testa. Durante le cerimonie, il 99% dei clienti scelgono il vino della cantina, ed essendo un’azienda bio che produce 25.000 bottiglie l’anno riesce a esportare i suoi prodotti anche in Scandinavia.

Per un weekend in Umbria sappiate che la cucina è valida perché l’attuale brigata è stata formata da Masha Rena, chef londinese. In passato, cercando una coppia che si occupasse della cucina, hanno lavorato qui per 18 mesi lo chef stellato Delfo Schiaffino, pupillo di Heinz Beck e suo brand ambassador a Trento, insieme alla moglie olandese sommelier. Attualmente Schiaffino è a La Speranza, ristorante sul Lago di Garda e a Umbertide (Umbria).

I vini di Vineria del Carmine

Vineria del Carmine è una delle aziende “eccellenza”, pur essendo giovane la sua crescita è stata esponenziale se pensiamo che all’inizio consisteva in un piccolo rudere.

I suoi profitti vengono soprattutto dall’enoturismo più che dall’export, per tale ragione è fondamentale il ruolo del Movimento per il turismo del vino che riesce a congiungere l’aspetto produttivo con ciò che il territorio offre a livello culturale.

Il primo vino che proviamo l’Indigeno Trebbiano del 2021 (20 €) viene da un’uva molto profumata, il risultato è un vino cremoso, fresco e molto minerale, con note di frutta tropicale, erbe. Lo Spoletino è unico a bacca bianca.

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Vengono coltivate le viti di Cabernet Sauvignon, Sagrantino, San Giovese, Merlot. Dall’anno scorso anche lo spumante in fase di sviluppo.

Weekend in Umbria: le salse della Vineria del Carmine

Accompagniamo il vino con due salse, la prima verde con yogurt greco e maionese, olio ed erba cipollina; la seconda marrone ottenuta da una riduzione di aceto balsamico. I grissini al rosmarino sono fatti in casa.

Il vino rosso Il Campanile, che ha ottenuto il prestigioso premio USA Wine Ratings Gold, sfoggia note balsamiche, si percepiscono la cannella e il cioccolato (prezzo 20 €).

I prezzi

La degustazione “Zip” di tutti i vini dell’Azienda Agricola Chiesa del Carmine costa 15 € e dura 20 minuti. Il “piccolo assaggio” dura invece un’ora e aggiunge i grissini al rosmarino e sale Maldon con selezione di salse gourmet di produzione dell’azienda al costo di 30 €. La degustazione classica prevede invece al costo di 55 € un pranzo leggero con una zuppetta abbinata a uno sformatino e primo piatto a scelta (durata 2 ore). La “Superiore” al costo di 90 € include anche la portata principale, il dessert e una visita guidata della Cantina e barricata. La “Tecnica” al costo di 180 € con tour privato, tutte le annate attuali dei vini più una vecchia riservata esclusivamente per l’occasione.

5. Pranzo alla Cantina Blasi a Umbertide per il weekend in Umbria

La Cantina Blasi si trova a Umbertide, grazioso borgo a 30 km sia da Gubbio che da Perugia. La nuova struttura della cantina viene inaugurata nel 2017, dopo 10 anni di restauro di una cantina preesistente. Per l’occasione viene realizzata anche un’ampia sala degustazione.

Nella stanza più alta della cantina, a uso museo, troviamo delle botti troncoconiche di fermentazione antiche di 150-170 anni, in legno di castagno. La nuova gestione ha costruito una seconda area della cantina che segue “testa e coda” della produzione, dalla fermentazione in acciaio all’imbottigliamento, con un equipaggiamento tecnologico all’avanguardia. La produzione ha contato su 80.000 bottiglie l’anno scorso e su 100.000 quest’anno.

La nuova sala degustazione può accogliere fino a 200 persone e propone diverse formule, dai 25 € ai 50 €. La formula degustazione più completa è Blasi a 360° della durata di 3 ore e mezza. Oltre il tour della cantina, comprende l’assaggio di alcuni vini.

Il 1742 Metodo Classico pas dosè 48 mesi (29 €) è in abbinamento alla bruschetta con olio evo prodotto dall’azienda.

Weekend in Umbria: tagliere di salumi e formaggi alla Cantina Blasi a Umbertide

I Blasi Bianco Sauvignon Blanc, Chardonnay + Sauvignon Blanc (24,50 €), Blasi Bianco Chardonnay (19 €), sono bianchi fermi proposti in abbinamento ad un tagliere di salumi e prodotti locali come le marmellatine Migliorati tra cui le composte “fragole e aceto balsamico” e “fichi e brandy”.

Weekend in Umbria: lasagnetta e vini

Impronta Rosso (19 €) e il Cabernet Franc (19 €), IGT rosso Umbria, sono serviti con una lasagnetta al ragù.

Weekend in Umbria: dolcetti

Il passito MammaMia 2008 (40 €) va con i biscotti secchi e altri dolcetti. È l’unico vino dolce che produce Blasi ed è un blend di tre bianchi: Malvasia di Candia, Semillon, Chenin.

6. Cena alla Cantina Semonte a Gubbio per chiudere il weekend in Umbria

Weekend in Umbria: Cantina Semonte

La Cantina Semonte produce circa 45.000 bottiglie all’anno ed è l’unica cantina di questo weekend in Umbria ad avere un vero e proprio ristorante e una struttura ricettiva — una vecchia villa padronale con 11 camere e piscina infinity. Le vigne si trovano a 550-520 e a 800 metri sul livello mare, su un vecchio terreno di pascolo appoggiato su cava di marna. È una realtà giovane che nasce nel 2018 dalla famiglia di Giovanni Colaiacovo (fondatore di Colacem nel 1966), portata avanti dai figli Ubaldo e Carmela. Ora partecipa anche la nuova generazione con il 24enne Giovanni Colaiacovo (figlio di Ubaldo e Beatrice) produttore e brand manager, insieme alll’enologo Filippo Rossetti e alla sommelier (ex avvocatessa) Nicoletta Saldi.

I vini

Tutto nasce da alcuni funzionari sabaudi che, dopo l’Unità d’Italia, si stabiliscono a Gubbio. Riscontrando delle caratteristiche del territorio simili a quelle delle Langhe, i sabaudi portano alcuni contadini locali, come Lucigno, vicino Torino a studiare la viticoltura. Come il vignaiolo umbro Marco Caprai raccolse una serie di antichi vitigni del territorio tra i quali nebbiolo e dolcetto, anche i Colaiacovo si sono messi sulle tracce dell’antico bouquet del Nebbiolo di Gubbio.

Il Cordaro, uno dei vini dell’azienda, è definito “Nebbiolo di Gubbio”, è un clone in quanto blend di uve piemontesi: Dolcetto 90%, Merlot 10% (16 €). Si avvertono frutti rossi e viola, lo speziato è il risultato del passaggio in barrique.

Il Battista è lo Spumante Metodo Classico Brut dell’azienda (21 €). È ricavato da uve 40% Chardonnay e 60% 60 Pinot nero: la freschezza è donata dal terreno e dal clima, il carattere è dato dalla mineralità, si avvertono sentori di buccia di mela verde. Si abbina bene anche ai salumi ben strutturati.

Il Monteleto è 100% Chardonnay, caratterizzato da sentori fruttati di pesca gialla, agrumi e floreali (12 €).

Ristorante Il Custode di Cantina Semonte

Il ristorante Il Custode, tra ceramiche Ginori e tocchi di eleganza sul rustico umbro, ha una sessantina di coperti e l’ospite di casa è lo che Marco Bistarelli di Città di Castello, prima chef de Il Postale di Città di Castello e del Castello di Monterone a Perugia.

Weekend in Umbria: salumi e formaggi

Proviamo la focaccia fatta in casa con i salumi di produzione Semonte — la macelleria si trova sopra il ristorante —, formaggi di produttori locali, marmellatina (come la confettura di fichi fatta dallo chef) e miele.

Weekend in Umbria: umbricelli al ragù bianco

Gli umbricelli al ragù bianco restituiscono subito a questo weekend in Umbria i sapori della tradizione.

Weekend in Umbria: maialino al ristorante Il Custode

Il maialino morbido con caramello speziato e melanzane confit che accostiamo con il Cordaro è molto buono.

Weekend in Umbria: bavarese al ristorante Il Custode

Terminiamo con una bavarese allo yogurt con coulis di frutti rossi e il “Cerasino”, vino dolce alle visciole della Cantina Semonte.

E ora a voi la tastiera per raccontarci dove avete trascorso un weekend in Umbria e cosa consigliereste di assaggiare.

Tutti gli indirizzi per un weekend in Umbria tra cibo, vino, ceramiche

Poggio alle Vigne. Via del Colle, 46. Brufa di Torgiano (PG). Telefono: +39075982994. Instagram

Muvit. Corso Vittorio Emanuele II. Torgiano (PG). Telefono: +390759880200. Facebook

Museo Regionale della Ceramica e Pinacoteca Comunale di Deruta. Piazza dei Consoli, 12. Deruta (PG). Telefono: +390759711000. Instagram

Terre Margaritelli. Località Miralduolo. Torgiano (PG). Telefono: +390757824668. Instagram

Chiesa del Carmine Vineria. Strada Castiglione Ugolino SNC. 06134 La Bruna (PG). Telefono: +393478642310. Instagram

Blasi Cantina. Località San Benedetto. Umbertide (PG). Telefono: +393661428973. Instagram

Ristorante Il Custode dell’Azienda Agricola Semonte. Loc. Semonte Snc. Gubbio (PG). Tel. +393313887104. Instagram





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