Trafficante libico di migranti Almasri arrestato, poi rilasciato “per un cavillo”, CPI: “Crimini contro umanità, Italia cooperi”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


Il trafficante di migranti libico Najem Osama Almasri è stato prima arrestato, poi scarcerato e rimpatriato in Libia con un aereo della Presidenza del consiglio il 21 gennaio scorso.

L’arresto avvenuto a Torino su richiesta della Corte Penale Internazionale, la mancata comunicazione al ministero della Giustizia, la scelta di Nordio di non intervenire, e infine l’espulsione firmata da Piantedosi poco prima che un aereo dei servizi segreti lo riportasse a Tripoli: questi i punti centrali di una vicenda complessa.

Matteo Renzi non ha usato mezzi termini: “Avete liberato un trafficante di migranti. Vi siete ammattiti?”. Le sue parole sintetizzano l’assurdità del caso legato al generale libico Najem Osama Almasri, arrestato in Italia su mandato della Cpi e, contro ogni aspettativa, rimpatriato su un volo di Stato.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

La premier Giorgia Meloni aveva dichiarato guerra ai trafficanti “su tutto il globo terracqueo”, ma si è affidata a un «cavillo», come affermato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, per evitare tensioni con un alleato chiave nella cooperazione anti-immigrazione italo-libica. Una decisione politica, concordata con Palazzo Chigi, che ignora i crimini, le torture e i lager a lui attribuiti.

La vicenda di Almasri

Tutto ha inizio sabato 18 gennaio, quando la Corte penale internazionale emette un mandato di cattura contro Almasri, trasmesso a sei paesi tra cui l’Italia. Tuttavia, il ministero della Giustizia non riceve la notifica in tempo reale. Localizzato in Germania, Almasri raggiunge Torino la sera stessa per assistere a Juventus-Milan. La mattina seguente viene arrestato in albergo, ma senza una richiesta formale del ministero. Il procuratore generale di Roma, riscontrando «l’irritualità» dell’arresto, si rivolge a Nordio, che però sceglie di non rispondere.

Il mancato intervento

In assenza di una presa di posizione da parte del ministero, il procuratore non può far altro che chiedere il rilascio. Così, il 21 gennaio, la Corte d’Appello dispone la scarcerazione. Nel frattempo, il Viminale ha già firmato l’espulsione e alle 19.51 dello stesso giorno un Falcon 900 dei Servizi Segreti decolla dall’aeroporto di Torino diretto a Tripoli, dove Almasri viene accolto come un eroe.

Gli errori procedurali

L’arresto, hanno avvertito i giudici, sarebbe stato eseguito secondo “le procedure dell’estradizione” regolate dall’articolo 716 del codice di procedura penale, invece di quelle previste dalla legge 237/2012 che disciplinano i rapporti tra lo Stato italiano e la Corte penale internazionale. Si legge infatti all’articolo 2: «I rapporti con la Cpi sono curati in via esclusiva dal ministro della Giustizia, al quale compete di ricevere le richieste provenienti dalla Corte e di darvi seguito».

Le implicazioni politiche

La liberazione di Almasri è stata determinata dalla sua rilevanza nei rapporti tra Italia e Libia. Figura centrale nella gestione dei centri di detenzione libici e nelle operazioni di controllo delle coste, Almasri è stato rimpatriato a bordo di un aereo finanziato dagli italiani, consapevole dei delicati equilibri diplomatici in gioco.

La nota della Cpi all’Italia

La Corte Penale Internazionale ha chiesto spiegazioni all’Italia dopo la scarcerazione di Almasri, numero uno della polizia giudiziaria libica. “Il 21 gennaio 2025, senza preavviso o consultazione con la Corte, il signor Osama Almasri Njeem sarebbe stato rilasciato dalla custodia e riportato in Libia. La Corte sta cercando, e deve ancora ottenere, una verifica dalle autorità sui passi presumibilmente intrapresi. La Corte ricorda il dovere di tutti gli Stati Parte di cooperare pienamente con la Corte nelle sue indagini e nei procedimenti penali per crimini”.

La protesta delle opposizioni

Le opposizioni  composte da Avs, Pd, +E, Iv, M5s e Azione hanno attaccato il governo sulla scarcerazione del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish, chiedendo in coro che la premier Meloni venga riferire in Parlamento sulla vicenda, definendo “gravissimo” l’accaduto e “la liberazione di un torturatore”.

“Il governo Meloni viola un mandato della corte e si macchia di collaborazionismo”, attacca per primo il deputato di Avs Marco Grimaldi in apertura di seduta. “Vorremmo sapere da Nordio cosa è accaduto e come questa violazione sia stata possibile”, gli ha fatto eco Paolo Ciani del Pd.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Hanno invece presentato un’interrogazione parlamentare i senatori del PD Michele Fina e Sandra Zampa: “Desta sconcerto la decisione di procedere immediatamente al rimpatrio dell’arrestato, così vanificando ogni possibilità di rispettare e dare esecuzione a quanto richiesto dalla Corte penale internazionale; destano altresì sconcerto, se confermate, le modalità con cui il rimpatrio è avvenuto; appare in particolare gravissimo – per la serietà delle accuse e per la rilevanza dell’obbligo internazionale, gravante sull’Italia, di dare esecuzione alle richieste della Corte Penale Internazionale – che non si sia ritenuto di trattenere in ogni caso Najeem Osema Almasri Habish in Italia, onde favorirne la successiva consegna alla Corte nel rispetto delle procedure all’uopo previste; tutto al contrario, fermo restando il doveroso rispetto dell’ordine di scarcerazione, di favorirne, agevolarne e – ciò che è peggio – direttamente determinarne il rientro in Libia, così definitivamente sottraendolo alla giustizia internazionale”.

“Si chiede di sapere – conclude l’interrogazione – se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto in narrativa, quale ricostruzione dei fatti sia in grado di fornire e quale sia stata la motivazione che ha condotto alla decisione di procedere all’immediato rimpatrio di Najeem Osema Almasri Habish“.

Il Ministro Piantedosi riferirà la prossima settimana in Senato.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Microcredito

per le aziende