L’incontro “L’Umbria che vogliamo” ha ribadito la strategicità del settore primario. Presenti la dirigenza di Coldiretti Umbria, la Presidente della Giunta regionale Stefania Proietti e l’Assessore regionale all’Agricoltura e Turismo Simona Meloni.
L’evento, parte di una due giorni di lavoro organizzata a Santa Maria degli Angeli, è servito per un confronto sulle strategie e azioni da intraprendere nel 2025 e sulle tematiche di maggiore attualità del comparto.
Coldiretti Umbria e l’incontro con le istituzioni
“Il 2025 sarà un anno caratterizzato da molte questioni aperte per l’agricoltura, sulle quali non bisogna abbassare la guardia – ha esordito Albano Agabiti, Presidente regionale di Coldiretti – La priorità assoluta per Coldiretti rimane garantire redditi equi e adeguati ai produttori agricoli, che affrontano alti costi di gestione, bassi prezzi all’origine e un clima sempre più penalizzante. Nei mesi scorsi, grazie alla mobilitazione sul territorio, sono state ottenute prime risposte importanti sul fronte cinghiali, per alleggerire la burocrazia e supportare le filiere, a partire da quella zootecnica. In questa nuova stagione, è necessario portare a compimento le soluzioni prospettate e il lavoro normativo intrapreso a favore delle imprese agricole”.
“Bisogna di difendere i redditi delle imprese con filiere strutturate e redditizie, oltre a promuovere il vero cibo made in Umbria – il commento di Mario Rossi, Direttore di Coldiretti Umbria – Tra le priorità più immediate, c’è la necessità di una semplificazione amministrativa che agevoli il lavoro quotidiano e gli investimenti degli imprenditori, richiedendo velocità nell’adozione dei decreti attuativi. Chiediamo al nuovo governo regionale di prestare attenzione allo sviluppo delle attività multifunzionali, con l’agricoltura sociale in testa, e di considerare i costi e la disponibilità dell’acqua, l’innovazione e l’accesso al credito”.
Proietti e Meloni: “Valorizzare le eccellenze del territorio”
La Presidente della Giunta Regionale, Stefania Proietti, ha, invece, elogiato Coldiretti: “Si tratta di un’associazione di ‘bandiere coraggiose’. C’è il dovere della politica di ascoltare chi sa stare vicino alle persone e la necessità di collaborare per il controllo e il contenimento dei cinghiali, la difesa del paesaggio e l’accoglienza turistica“.
L’Assessore all’Agricoltura e Turismo, Simona Meloni, ha poi riconosciuto il ruolo di Coldiretti: “Sa ridurre la distanza tra produttori e consumatori, mantenendo un’attenzione particolare all’internazionalizzazione delle produzioni. Sarà fondamentale valorizzare la qualità delle eccellenze agroalimentari locali, come olio, vino, cereali, prodotti zootecnici e tabacco”.
L’appello di Coldiretti sulla siccità
Nei giorni scorsi, intanto, si è parlato anche di un tema correlato all’ambiente: la siccità. I periodi senz’acqua sembrano diventare sempre più lunghi, intensi ed estesi. Ecco perché è urgente realizzare un piano nazionale sugli invasi per garantire acqua a imprese e cittadini, dopo un 2024 che proprio a causa degli effetti dei cambiamenti climatici ha visto danni per 9 miliardi all’agricoltura italiana.
Questo l’appello lanciato da Coldiretti in occasione della pubblicazione dello studio sulla rivista Science, per cui i lunghi periodi di assenza di precipitazioni hanno colpito quasi tutti i continenti e sono diventati sempre più comuni, con il territorio globale interessato che aumenta di circa 50mila chilometri quadrati all’anno. Un fenomeno che trova peraltro conferma per l’Italia dal dato sulle temperature che, secondo Isac Cnr, hanno visto il 2024 come il più caldo di sempre, con 1,35° in più rispetto alla media storica, con punte di 1,44 gradi al Centro e al Sud.
“Abbiamo sempre sostenuto come occorra passare dalla gestione dell’emergenza ad una nuova cultura della prevenzione e soprattutto della programmazione – aveva precisato Paolo Montioni Presidente del Consorzio della Bonificazione Umbra e Presidente Anbi Umbria – Prosegue il nostro lavoro, non solo per la salvaguardia idrogeologica dei territori, ma anche per l’ammodernamento delle infrastrutture irrigue e per la digitalizzazione dei sistemi di irrigazione. Un avvio concreto del richiesto Piano Invasi, in quest’ambito, è fondamentale per supportare gli sforzi di tutti per una gestione più virtuosa dell’acqua e per rendere anche il settore agricolo più competitivo“. Anche questo è un tema di strettissima attualità sul quale lavorare per il futuro.
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