Le richieste di asilo di membri della Chiesa di Dio Onnipotente.  2. Motivi per la concessione o il rifiuto dell’asilo

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Narrative diverse portano a decisioni diverse. Occorre esaminarle una per una. Partiamo dall’esistenza di una persecuzione religiosa in Cina.

di Massimo Introvigne,  James T. RichardsonRosita Šorytė

Articolo 2 di 9. Leggi l’articolo 1.

CAG believers gather in the first years of the movement. Painting by an anonymous CAG artist.
Credenti della CDO si riuniscono nei primi anni del movimento. Dipinto di un artista anonimo della CDO.

La tabella seguente offre una sintesi delle principali questioni discusse nelle decisioni sulle richieste di asilo di membri della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO). Pochissime decisioni, se non nessuna, le affrontano tutte. Soprattutto nei casi negativi, uno solo dei motivi di rifiuto dell’asilo elencati nella tabella può essere considerato sufficiente per respingere la domanda.

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Sintesi delle argomentazioni

Motivi per la concessione dell’asilo Motivi per il rifiuto dell’asilo
1. La persecuzione religiosa è diffusa in Cina. 1. Il fatto che la religione sia perseguitata in Cina non è vero, o è grossolanamente esagerato dagli Stati Uniti e dai loro alleati per ragioni politiche. Il richiedente afferma di essere cristiano e il cristianesimo non è illegale in Cina.
2. Ai sensi dell’articolo 300 del Codice penale cinese, coloro che sono attivi in un movimento etichettato come xie jiao sono perseguiti e mandati in prigione. 2. L’articolo 300 del Codice penale cinese si occupa di xie jiao, ma specifica che solo i membri di xie jiao che hanno commesso reati sono perseguiti.
3. Ai sensi dell’articolo 300, i membri comuni, non solo i leader della CDO, sono perseguiti e condannati. 3. Ai sensi dell’articolo 300 solo i leader della CDO, e non anche i membri comuni, sono perseguiti e condannati.
4. La CDO è elencata come xie jiao ed è perseguita come tale, indipendentemente dai suoi presunti atti di violenza (che sono in gran parte fake news diffuse dal PCC). 4. La CDO è indicata come xie jiao a causa della sua segretezza e delle sue attività criminali, che sarebbero perseguite in qualsiasi Paese.
5. Il richiedente ha dimostrato di essere un membro della CDO; le dichiarazioni dei leader della CDO della diaspora che lo attestano sono credibili. 5. Non ci sono prove che il richiedente sia un membro della CDO; le dichiarazioni dei leader della CDO della diaspora sono stereotipate e generalmente non credibili.
6. Anche se forse con incongruenze nei dettagli, la storia raccontata dal richiedente è generalmente credibile. 6. Ci sono contraddizioni e dettagli mancanti nella storia del richiedente, il che dimostra che non ha detto la verità.
7. Le dichiarazioni che si riferiscono alla persona adorata dalla CDO come Dio Onnipotente come “lui” (pur sapendo che è una donna) e che il richiedente non sa/non vuole dire il nome civile della persona che adora come Dio Onnipotente sono tipiche dei veri membri della CDO. 7. Il richiedente non conosce quella che afferma essere la sua religione. In particolare, si riferisce a Dio Onnipotente come “lui” (mentre sappiamo che la persona che la CDO adora come Dio Onnipotente è una donna) e afferma di non conoscere (o di non voler menzionare) il nome civile della persona adorata come Dio Onnipotente.
8. Se il richiedente riferisce di essere stato convertito da un membro della famiglia, anche questo è credibile e anzi abbastanza tipico. 8. Poiché la CDO è “contro la famiglia”, se il richiedente riferisce di essere stato convertito da un parente stretto, questo dimostra che la sua storia non è credibile.
9. Il timore credibile di persecuzione è compatibile con il fatto che il richiedente ha ottenuto un passaporto e non è stata fermata alla dogana, (a) approfittando di falle nel sistema cinese, o (b) corrompendo i funzionari competenti. 9. Se il ricorrente fosse stato davvero perseguitato, ottenere un passaporto e passare la frontiera sarebbe stato impossibile. La banca dati cinese PoliceNet e il riconoscimento facciale alla frontiera sono completi e praticamente infallibili; in caso di reati gravi, come quelli legati agli xie jiao, non è credibile che la polizia possa essere corrotta.
10. Le autorità cinesi spiano le comunità della CDO all’estero. Indipendentemente dal fatto che il richiedente si sia convertito in Cina o all’estero, se è apparso in eventi della CDO o in video disponibili pubblicamente, o ha fatto richiesta di asilo, molto probabilmente le autorità cinesi lo hanno già identificato come un membro della CDO, e come tale sarà arrestato in caso di ritorno in Cina. 10. Non ci sono prove, se non la percezione soggettiva del richiedente e fonti anticinesi di parte, che la Cina tenga sotto sorveglianza la CDO e altri dissidenti all’estero.

In questa e nelle prossime puntate di questa serie, esamineremo le dieci questioni una per una.

La prima questione discussa nelle decisioni è se una persecuzione religiosa in generale esista in Cina. La risposta affermativa dovrebbe essere ovvia, ed è considerata tale nella grande maggioranza delle decisioni. Alcune citano, direttamente o da COI che ne parlano, la distinzione proposta dal sociologo Yang Fenggang sui tre “mercati” delle religioni in Cina: il “mercato rosso”, che comprende le organizzazioni religiose approvate e controllate dal governo, come la Chiesa delle Tre Autonomie per i cristiani non cattolici; il “mercato grigio” delle Chiese domestiche e dei templi e moschee indipendenti, teoricamente illegali ma più o meno tollerati, almeno prima di Xi Jinping; e il “mercato nero” degli xie jiao. Anche il mercato grigio e persino quello rosso subiscono oggi forti limitazioni, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che i gruppi del mercato nero siano perseguitati.

Un piccolo numero di decisioni giudiziarie, alcune delle quali in Italia e in Francia, contraddicono la maggior parte delle COI e degli studi accademici sulla religione in Cina e si basano su pacchetti informativi sulla “libertà religiosa” cimese diffusi dalle ambasciate cinesi, per sostenere che, se solo accettano di rispettare le leggi generali, tutte le religioni sono libere di operare in Cina. Questo è ovviamente falso, e tali decisioni si spingono oltre, notando che la maggior parte delle COI pubblicate da governi sono influenzate dagli Stati Uniti, che hanno una loro agenda anticinese. Per quanto riguarda gli studiosi, in particolare quelli specializzati in nuovi movimenti religiosi sono liquidati come “apologeti delle sette”, sulla base di consueti argomenti antisette, come è accaduto in una decisione del Tribunale nazionale francese per il diritto di asilo del 28 agosto 2019 (curiosamente, firmata da un giudice che era stato precedentemente attivo nel movimento antisette francese).

Credenti della CDO arrestati e fatti sfilare per le strade dalla polizia. Dipinto di un anonimo artista della CDO. Credenti della CDO arrestati e fatti sfilare per le strade dalla polizia. Dipinto di un anonimo artista della CDO.
Credenti della CDO arrestati e fatti sfilare per le strade dalla polizia. Dipinto di un anonimo artista della CDO.

I due argomenti sono collegati. Due di noi (Introvigne e Šorytė) sono rispettivamente caporedattore e vicedirettore di “Bitter Winter”, che è spesso citato nelle più recenti COI ed è una delle principali fonti delle sezioni sulla Cina dei rapporti annuali del Dipartimento di Stato americano. Se da un lato questo ha portato diversi tribunali a citare a loro volta “Bitter Winter” come fonte affidabile, dall’altro quei pochi giudici che ritengono che gli Stati Uniti abbiano un interesse politico a dipingere un quadro oscuro ma non veritiero della libertà religiosa in Cina hanno controbattuto che il Dipartimento di Stato ha diffuso informazioni tratte da una rivista anticinese.

Come già detto, queste decisioni sono rare. Tuttavia, gli avvocati che abbiamo intervistato ci hanno confermato che i “pacchetti informativi” forniti dalle ambasciate cinesi svolgono un ruolo importante in diversi Paesi, tra cui il Giappone, dove finora non è stata accettata alcuna domanda di asilo di membri della CDO, e la Corea del Sud, dove è stata accettata una sola domanda, nel 2021.

Soprattutto in alcune delle decisioni più antiche, i problemi sono stati creati anche da colloqui in cui alcuni richiedenti asilo della CDO continuavano a riferirsi a se stessi semplicemente come “cristiani” piuttosto che come “membri della Chiesa di Dio Onnipotente”. In realtà, questo è un gergo interno comune dei fedeli della CDO, che spesso si autodefiniscono semplicemente “cristiani”, ma era, e in parte rimane, suscettibile di creare confusione con autorità che non hanno familiarità con la CDO, le quali potrebbero obiettare che il cristianesimo di per sé non è perseguitato in Cina. In alcune decisioni, dopo che il richiedente ha dichiarato di essere “cristiano”, sono state poste domande su dottrine cristiane non condivise dalla CDO. In un caso in Francia, al richiedente è stato chiesto di citare i nomi dei dodici apostoli, una domanda cui anche la maggior parte dei cattolici non saprebbe rispondere. Nel riesaminare un’intervista con la stessa domanda, il 13 febbraio 2020 il Tribunale amministrativo di Friburgo ha osservato che, essendo in grado di citare “immediatamente” quattro dei dodici apostoli, il rifugiato della CDO aveva dimostrato di essere più informato sul cristianesimo rispetto al cristiano tedesco medio.

Va inoltre considerato che ulteriori problemi sono aggiunti dalle traduzioni (le autorità amministrative spesso impiegano traduttori sottopagati e talvolta non molto qualificati) e dal fatto che le commissioni per l’immigrazione in diversi Paesi includono agenti di polizia e funzionari che non hanno necessariamente familiarità con la religione.

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