Saverio Pazzano, consigliere di minoranza del gruppo “La Strada”, in un lungo post su Facebook in cui ha affrontato la questione del mercatino storico di Piazza del Popolo e la sua futura destinazione.
“Il mercato NON può essere spostato né soppresso senza un atto del Consiglio Comunale! Almeno: l’ho trovato tra le pieghe della Delibera di Giunta. Ecco perché è solo sospeso.”
Pazzano critica l’idea di convertire in maniera stabile Piazza del Popolo in un’area per eventi o in un parcheggio, evidenziando la natura storica e sociale che contraddistingue lo spazio:
“Ma che significa precisamente piazza per eventi? Ogni piazza si presta ad eventi, a spazio culturale pubblico, perché è spazio di luogo e socialità. NON AREA PARCHEGGIO. Poniamo, per iperbole, che a Piazza del Popolo si tengano 100 eventi all’anno. Che succede negli altri 265 giorni? Vogliamo, con una generosità estrema, dire che si terranno 200 eventi all’anno? Che succede negli altri 165 giorni? Parcheggio? No, no e NO!”
Piazza del Popolo come centro di vita ordinaria:
“Perché sono quei 165 giorni lo spazio dell’ordinario in cui una città si misura con sé stessa, in cui il corpo città ci dice la sua forma del quotidiano.”
Difendere la vocazione storica di Piazza del Popolo
Secondo Pazzano, è imprescindibile riconoscere la vocazione storica di Piazza del Popolo e difenderla attraverso atti ufficiali, non decisioni unilaterali:
“Non esiste che la Piazza diventi strutturalmente parcheggio! Può essere un fatto episodico e contingentato, non strutturale. Piazza del Popolo NON è un’area di servizio del centro che va da Piazza De Nava a Piazza Duomo. Piazza del Popolo è storicamente uno spazio di socialità, di attività varie e diversificate che non posso qui esporre per brevità. Il mercato è una di esse. Gli eventi sono episodi di politiche sociali e culturali più complesse, non costituiscono il quotidiano di una città.”
Pazzano invita poi a non confondere questa vicenda con altre trasformazioni urbanistiche avvenute in città:
“Lasciamo perdere i paragoni con Piazza De Nava, perché sono vicende storicamente e urbanisticamente molto diverse. Parliamo per Piazza del Popolo di restauro conservativo, perché anche la spazialità – non solo gli elementi monumentali – ha una sua storia, una dimensione da tutelare. Quindi non vendiamo operazioni di restyling…”
Il consigliere punta il dito contro la prospettiva di una soppressione definitiva del mercato:
“Il mercato ha una sua storia. Può essere ripensato in forme diverse. Non può essere né soppresso né spostato senza un atto del Consiglio Comunale: è scritto nei documenti citati e posti a fondamento della Delibera di Giunta che dispone la sospensione. Questo significa che una riflessione oltre che possibile è obbligatoria! Su questo mi impegnerò perché la riflessione, prima della decisione del Consiglio, sia vera e approfondita. Sono fiducioso che dei margini ci siano. Devono esserci. Porterò con La Strada documenti, argomenti, contenuti.”
No al parcheggio come unica alternativa al degrado
Rimane fermo il suo “no” a soluzioni che vedano il parcheggio come unica alternativa al degrado:
“Basta con la questione ‘meglio del degrado piuttosto un parcheggio’. Perché il basta che sia meglio non aiuta a ri-pensare la città. Tra il degrado, l’illegalità e il decoro ci sono molte azioni che possiamo mettere in campo.”
Infine, Pazzano richiama l’attenzione sull’economia di sussistenza e sulle attività marginali, spesso trascurate e rischiosamente escluse dai centri urbani:
“C’è un’economia di sussistenza, un’economia ‘di margine’ che non va allontanata dalla città, quasi confinata fuori dalle mura della città. Ma che va compresa e inserita in una dimensione di decoro e legalità. Che il centrosinistra abbandoni questi temi è uno dei motivi per cui la destra cresce tra le fasce povere e popolari. Partiamo da qui per ragionare, per confrontarci, per discutere.”
Il post di Saverio Pazzano, dunque, solleva interrogativi significativi sul futuro di Piazza del Popolo, chiedendo che la questione venga discussa in modo trasparente e partecipato all’interno del Consiglio Comunale. L’auspicio del consigliere e del gruppo “La Strada” è che la storia del mercatino e il valore sociale di questo spazio vengano tutelati e ripensati in chiave moderna, senza rinunciare alla tradizione e al ruolo di aggregazione che la piazza riveste da decenni.
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