Cos’è la ‘Bussola della competitività’ dell’Ue (nel segno di Draghi)

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Di fronte all’attivismo di Trump, l’Ue cerca di essere all’altezza delle sfide future: il 29 gennaio sarà presentato un documento strategico per un’Europa più competitiva 

Le buone intenzioni ci sono. La Commissione europea è pronta a compiere un passo decisivo per il rilancio economico dell’Ue. Mercoledì 29 gennaio sarà presentata la “Bussola per la Competitività”, un documento strategico che, sulla carta, ha tutta l’intenzione di gettare le basi per un’Europa più forte, innovativa e competitiva nel panorama globale. Questo piano d’azione trae ispirazione dai rapporti redatti dagli ex premier italiani Mario Draghi ed Enrico Letta, già considerati punti di riferimento per le strategie economiche comunitarie.

LA BUSSOLA DELLA COMPETIVITIA’, TRA AUSPICI.. E REALTA’

Il punto di partenza è chiaro: senza un intervento immediato, l’Europa rischia di perdere il proprio ruolo di potenza economica. La presidente Ursula von der Leyen, dal World Economic Forum di Davos, ha lanciato un messaggio esplicito: “Serve un cambio di marcia per garantire il futuro dell’Ue come centro manifatturiero, destinazione di investimenti e potenza economica”. La Bussola, un documento di oltre venti pagine, rappresenta quindi una guida per affrontare le principali sfide globali e recuperare il terreno perso nei confronti di Stati Uniti e Cina, soprattutto in settori strategici come innovazione tecnologica e transizione verde.

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Il problema è capire se il punto di arrivo di questo programma sarà all’altezza della aspettative, stretta com’è – l’Unione europea – tra gli Stati Uniti di Trump, la Cina e i petroldollari.

I TRE PILASTRI DEL PROGRAMMA UE

La roadmap si articola attorno a tre pilastri fondamentali:

  1. Innovazione: L’Ue punta a colmare il divario tecnologico con le altre potenze globali. Verranno presentate una strategia per le start-up e scale-up, una legge sulle reti digitali e una strategia per le biotecnologie. Inoltre, l’iniziativa “AI Continent” promuoverà l’intelligenza artificiale come elemento chiave per la crescita economica.
  2. Decarbonizzazione: La transizione verde sarà centrale, ma dovrà essere “favorevole alla competitività e tecnologicamente neutrale”. L’Ue lancerà un piano per l’energia accessibile e interventi nel settore automobilistico per favorire la sostenibilità e la riduzione delle emissioni.
  3. Sicurezza economica: La riduzione delle dipendenze strategiche sarà perseguita attraverso il rafforzamento delle catene di approvvigionamento interne e una maggiore autonomia nella produzione di risorse critiche.

SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA, IL CUORE DELLA STRATEGIA

Uno degli obiettivi centrali della Bussola è la semplificazione delle normative europee, ritenute troppo complesse e spesso scoraggianti per le imprese. La Commissione prevede di ridurre gli oneri burocratici del 25% per le grandi aziende e del 35% per le Pmi. A questo scopo, il mese prossimo sarà lanciata la proposta legislativa “Omnibus”, che semplificherà norme cruciali come la rendicontazione della sostenibilità e il sistema di classificazione delle attività economiche sostenibili (tassonomia).

Per affrontare le sfide economiche, l’Ue introdurrà una nuova categoria di imprese, definita “mid-cap”, che include circa 31mila aziende troppo grandi per essere Pmi ma troppo piccole per competere con le multinazionali. In parallelo, il “28esimo regime”, valido in tutti i 27 Stati membri, fornirà un quadro normativo comune per semplificare le regole su fallimenti, lavoro e fiscalità.

INVESTIMENTI, LA SFIDA DA 800 MILIARDI

Mario Draghi ha stimato che per recuperare competitività l’Ue dovrà mobilitare investimenti aggiuntivi per 800 miliardi di euro all’anno entro il 2030, metà dei quali dovranno provenire dal settore pubblico. Il documento della Commissione sottolinea però che il sostegno pubblico sarà cruciale anche per ridurre i rischi e sbloccare il potenziale degli investimenti privati. A tal proposito, entro giugno sarà presentata una proposta per creare un’Unione dei risparmi e degli investimenti, finalizzata a mobilitare i capitali europei che oggi vengono spesso investiti fuori dai confini comunitari.

Per difendere le industrie europee dalla concorrenza internazionale, soprattutto quella cinese, il piano prevede l’introduzione di una preferenza europea negli appalti pubblici per settori strategici. Questo approccio mira a contrastare le sovraccapacità produttive spesso finanziate da investimenti statali e a sostenere le tecnologie europee in modo più deciso.

LE INIZIATIVE MIRATE E I SETTORI CHIAVE

La Bussola delinea una serie di iniziative specifiche per settori chiave.

Automotive: sarà avviato un dialogo strategico con l’obiettivo di sviluppare un piano industriale per il settore entro fine anno.

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Energia: piano per abbassare i costi energetici e favorire la transizione verde.

Acciaio e chimica: sono previsti interventi mirati per rilanciare questi settori, garantendo sostenibilità e competitività sul mercato globale, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.

Biotecnologie: sarà presentata una strategia per sostenere l’innovazione e lo sviluppo delle bio-industrie, considerate fondamentali per il futuro della salute e dell’agricoltura.

E L’ITALIA?

L’Italia potrebbe trarre grandi vantaggi da questa roadmap, soprattutto grazie al suo tessuto industriale composto da Pmi e imprese di medie dimensioni.In quest’ottica rimane fondamentale ridurre il divario burocratico e infrastrutturale. La Bussola per la Competitività rappresenta un progetto ambizioso e complesso. Il successo di questa iniziativa sarà determinato dalla capacità dell’Ue di unire i vari Paesi sotto una visione comune, superando divisioni interne e ostacoli politici.

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