La musica italiana degli anni dieci del 2000 con Sanremo Rewind!
Il meglio del Festival di Sanremo, dal 2010 al 2019, tra curiosità, ricordi e, ovviamente, le canzoni più belle, scelte accuratamente da Alessandro Pentiricci e Federico Giovagnoli.
Gli anni 2010 di Sanremo: dal crollo alla risalita dell’era Conti
39,26% di share di media, un fiasco drammatico nella serata finale. Con “solo” 9 milioni e 347mila spettatori, la finale meno vista nella storia del Festival. Questi i risultati di Sanremo 2014. Dopo tre edizioni incoraggianti con momenti di successo sia a livello artistico che di ascolti, la seconda conduzione della coppia Fabio Fazio-Luciana Litizzetto fallisce. L’opinione pubblica si scaglia in modo tanto spietato quanto immotivato sul conduttore. La tensione è alta e ci si chiede chi deciderà di sobbarcarsi un’eredità così pesante. Giancarlo Leone, direttore al tempo di Rai 1, in un primo momento non affossa Fazio e non esclude una sua riconferma. Dopo due mesi di silenzio, la matassa viene sbrogliata: Carlo Conti è il prescelto.
Il presentatore toscano è chiamato a un’impresa ardua. Le aspettative nei suoi confronti sono altissime e il malcontento per l’insuccesso dell’anno precedente è ancora ben lontano dall’essere sopito. Conti non si tira indietro e assume anche il ruolo di Direttore Artistico. Si fa affiancare da un cast tutto al femminile: le due cantanti Emma e Arisa, rispettivamente vincitrici dell’edizione del 2013 e del 2014, e la modella e attrice Rocio Muñoz Morales. La rosa di artisti in gara è promettente. Con coraggio, Conti decide di tenere fuori i senatori (Loredana Bertè, Marcella Bella e Donatella Rettore) per favorire un’offerta artistica variegata con ben 8 esordienti su 20 partecipanti. La scelta si dimostrerà quanto mai azzeccata.
Il Volo trionfa a Sanremo 2015
Tra i nuovi nomi scelti dal conduttore c’è un trio composto dai giovanissimi Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. Non sono un volto sconosciuto alla televisione. Nel 2009 partecipano al programma di Rai 1 Ti lascio una canzone non come gruppo ma come singoli interpreti. Il regista Roberto Cenci vede l’occasione e gli propone di unirsi. Mai scelta più azzeccata: nasce Il Volo. Cominciano a ottenere una fama stupefacente all’estero. In Italia però non hanno ancora sfondato. Al Festival del 2015 sono in gara con Grande Amore. I loro volti puliti e le loro voci straordinariamente potenti – due tenori e un baritono – sono le chiavi per conquistare i cuori del pubblico da casa. La Giuria degli Esperti è – come svela il giornalista Marino Bartoletti nel suo Almanacco del Festival di Sanremo – divisa tra chi li odia e chi li ama. Malgrado ciò il loro successo è travolgente.
Battono la concorrenza di due grandissimi interpreti come Nek e Malika Ayane – rispettivamente secondo e terza nella classifica finale – e conquistano l’Italia. I due sconfitti gareggiano con dei brani tanto stupendi quanto opposti. Da una parte il pop energico e contemporaneo di Fatti avanti amore, capace di mettere in mostra la forza vocale e le doti interpretative di Nek tanto da fargli ottenere sia il Premio Sala Stampa “Lucio Dalla” sia quello per il Miglior Arrangiamento. Dall’altra Adesso e qui (Nostalgico presente), la ballad raffinata e struggente di Malika Ayane che ottiene il Premio della Critica “Mia Martini” e potete ascoltare qui sotto in un’eccellente performance live.
La prima edizione targata Conti è più che promettente. Lo share medio raggiunge il 48,57% e tutte le serate, a esclusione della quarta, superano i 10 milioni di spettatori. La riconferma di Conti è immediata. Sanremo 2016 fa sperare bene. Il conduttore toscano sceglie Gabriel Garko, Virginia Raffaele e Madalina Ghenea come compagni di viaggio. Di nuovo sono 20 i big in gara e la parola d’ordine è ancora “varietà”. L’unica interprete classica è Patty Pravo – che vincerà il Premio della Critica con Cieli Immensi -, tutti gli altri sono artisti giovani provenienti da talent o che rappresentano generi musicali freschi (Rocco Hunt, Clementino e Dear Jack). A vincere però sarà una band storica con una delle canzoni più sanremesi – per una volta tutt’altro che sinonimo di brutta – tra quelle in gara: gli Stadio.
Il frontman degli Stadio Gaetano Curreri con il Leone d’Oro (a sx) mentre abbraccia Carlo Conti
Un giorno mi dirai – esclusa dal Festival del 2015 – è un dialogo commovente tra un padre e sua figlia. La sincerità del testo e del cantato di Curreri unito alla tematica così intima e condivisa non può che conquistare il pubblico da casa. La giovane Francesca Michielin, in gara con Nessun grado di separazione, viene sconfitta. Malgrado ciò avrà la soddisfazione di poter cantare la sua canzone all’Eurovision visto che gli Stadio si rifiuteranno, scelta più che condivisibile visto il tono carnevalesco del festival europeo inadatto a una canzone così personale e matura. Le vere sorprese di questa edizione sono nella sezione Nuove Proposte. Tra i primi quattro classificati ci sono, in ordine discendente, Francesco Gabbani (trionfatore con Amen), Ermal Meta e Mahmood. Tutti esordienti – a esclusione di Meta che aveva già partecipato nel 2010 con i La Fame di Camilla – e tutti destinati a diventare, di lì a poco, assoluti protagonisti del panorama musicale italiano.
Una versione acustica di “Dimentica”, brano con cui Mahmood fa il suo esordio sanremese nel 2016
Gli ascolti continuano a salire. Nessuna serata si attesta sotto la media dei 10 milioni di spettatori e lo share complessivo aumenta addirittura di un punto (49,52%). La scelta della Raffaele è la ciliegina sulla torta: le imitazioni della comica romana e la sua strabiliante padronanza del palco, innalzano la qualità di ogni serata.
Conti non può esentarsi dal provarci ancora. Decide di farlo in grande, scrivendo una delle pagine più importanti della storia recente della televisione italiana. Maria De Filippi, volto storico della concorrente Mediaset, è la co-conduttrice scelta dal presentatore toscano. La regina del talent Amici accetta l’invito stupendo tutta l’opinione pubblica.
L’obiettivo è chiaro: creare un’edizione indimenticabile. Gli artisti scelti sono 22 e la proposta è sempre ampia e variegata. Artisti esperti come Al Bano, Marco Masini e la favoritissima Fiorella Mannoia gareggiano a fianco di rapper come Nesli, Raige e Clementino o di giovani come Michele Bravi, Sergio Sylvestre ed Ermal Meta. La vittoria, con il disappunto di molti e la sorpresa di altri, se l’aggiudica un tormentone pop come forse non se n’erano mai visti a Sanremo: Francesco Gabbani.
Un incredulo Gabbani stringe la mano a Carlo Conti dopo la vittoria
Il brano con cui il vincitore delle Nuove Proposte dell’anno precedente gareggia è Occidentali’s Karma. La cosa impressionante, oltre al successo nella kermesse sanremese, è il ritorno di pubblico ottenuto da questa canzone. Ricordo che chiunque si ritrovava, spesso contro la sua volontà, a cantare e ballare il ritornello. La canzone arrivò terza nella classifica dei brani più venduti in Italia nel 2017, dietro solo alla star mondiale Ed Sheeran e al terribile tormentone reggaeton Despacito. Un successo squassante che ha condannato all’oblio pezzi meravigliosi in gara quello stesso anno.
Impossibile non citare le poetiche Che sia benedetta di Fiorella Mannoia e Il diario degli errori di Michele Bravi (rispettivamente seconda e quarta nella classifica finale). Il podio ideale del brano più toccante è però di Fabrizio Moro che con Portami via, dedica struggente alla figlia Anita di appena tre anni, raggiunge inspiegabilmente solo la settima posizione. Il cantautore verrà, per fortuna, risarcito l’anno successivo di questo ingiusto piazzamento vincendo in duetto con Ermal Meta. Anche quest’ultimo è in gara nel 2017. Vietato morire il titolo del pezzo con cui partecipa alla kermesse sanremese. Una canzone che tratta il terribile tema della violenza domestica, prendendo le mosse proprio dalla storia della madre di Meta. La critica riconosce, per fortuna, la bellezza del brano e lo premia. Io non posso far altro che farvelo ascoltare.
La mission che sembrava impossible è riuscita. Conti è inarrestabile: Sanremo 2017 supera sia nello share (50,7% di media) che negli spettatori, riuscendo a risultare l’edizione più vista dal 2005 fino a quel momento. La vittoria del conduttore non è decretata solo dai numeri: Conti decide di devolvere l’intero compenso netto guadagnato per il Festival al Fondo stanziato dalla Protezione Civile per la ricostruzione dopo il terremoto del Centro Italia del 2016. Non resta che attendere la prossima pagina di questa meravigliosa storia di spettacolo.
Gli anni 2010 di Sanremo hanno molte altre storie da raccontare: i trionfi di Marco Mengoni, Mahmood ed Emma, oltre all’esordio di Ultimo, Rocco Hunt e Diodato.
Rivivete tutto questo nella puntata di domani sabato 25 gennaio di Spazio Musica, in onda alle 15 su questo sito o sulla frequenza Dab+ di Radio Corriere dell’Umbria.
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