Il progetto «Beyond snow» a Balme e Ala di Stura per un mercato sempre meno legato alla neve: mettere a sistema le abitazioni vuote fuori stagione con date scelte dai proprietari in coordinamento con i comuni
Sostituire il concetto di stazione sciistica con quello di stazione di montagna per un turismo che funzioni 365 giorni l’anno. Non tutti lo hanno ancora capito, anzi molti non hanno proprio intenzione di pensarci, ma il cambiamento climatico trasformerà in pochi anni le abitudini turistiche sulle Alpi e gli impianti che si trovano alle quote più basse hanno il tempo contato.
Il progetto oltre la neve
La riflessione è al centro del progetto Beyond Snow («oltre la neve»), che in Piemonte ha coinvolto in via sperimentale Balme e Ala di Stura. Con la regia della Città Metropolitana, i due comuni stanno provando a immaginare un futuro in cui l’economia del turismo di montagna sia sempre meno legato alla neve, diventando un mercato senza stagioni.
Il piano parte dal rilancio e dalla valorizzazione delle seconde case. «Soltanto ad Ala di Stura ne abbiamo 1500, vuote per gran parte dell’anno — racconta il sindaco Mauro Garbano —. Alcune delle nostre realtà ricettive hanno già prenotazioni fino a fine settembre 2025, ci servono spazi e le seconde case, se messe a sistema con un progetto che sia vantaggioso anche per i proprietari, potrebbero diventare luoghi per accogliere i turisti, soprattutto gli stranieri che amano la montagna fuori stagione e spesso bussano ai nostri uffici del turismo cercando case in affitto. Abbiamo già molte richieste che arrivano da olandesi, francesi e anglosassoni».
Un’indagine della città metropolitana e di Turismo Torino individua nei tedeschi il pubblico ideale di questo progetto. In Slovenia, Francia e Svizzera sono molti i comuni di montagna che stanno facendo riflessioni simili.
Sistema ricettivo diffuso
All’intuizione di Ala di Stura si è unito Balme, ma sempre più comuni guardano con interesse all’ipotesi di creare un sistema ricettivo diffuso sul territorio capace di intercettare un turismo spalmato su tutto l’anno, con o senza sci ai piedi.
La città metropolitana sta organizzando in queste settimane un incontro con tutti i sindaci per presentare il progetto e avviare con gli amministratori una mappatura delle seconde case. «Immaginiamo un circolo virtuoso per cui i proprietari delle abitazioni che aderiranno al progetto potranno utilizzarle nel periodo che desiderano, ma metterle a disposizione nel resto del tempo ricavandone un introito che potrebbero reinvestire in interventi per migliorare le stesse e, di conseguenza, tutto il territorio.
«L’avvio di un turismo più destagionalizzato coinvolgerebbe anche le attività commerciali, ampliando l’offerta lungo tutto l’anno», spiega la consigliera della Città Metropolitana Sonia Cambursano. Il modello è quello di Ospitar una start up nata in Trentino per valorizzare il patrimonio delle seconde case soprattutto nei comuni di montagna meno gettonati e, dal 2024, attiva anche in Lombardia, tra Val Camonica e Val Seriana.
Cambiare anche gli impianti
Gli impianti sciistici restano, ma si rinnovano. Ala di Stura per esempio, prima del sequestro della seggiovia Karfen nel 2022 (risolto qualche settimana fa con il dissequestro disposto dalla procura di Ivrea), aveva già investito per rendere le seggiovie biposto e le sciovie adatte al trasporto di bici e alla salita senza sci. «Ora lavoriamo per la riapertura quest’estate», assicura il sindaco.
L’obiettivo, dunque, non è cancellare il turismo invernale, quello resta anche perché l’indotto che genera è importante, ma occorre fare in modo che la neve non sia più la principale fonte economica delle montagne perché anche la gestione degli impianti di innevamento, oggi già insostenibile dal punto di vista ambientale, lo sarà presto anche dal punto di vista economico.
Il tema interessa i grandi come i piccoli comprensori con la differenza che i primi hanno capitale da investire, i piccoli no. «Questo progetto funzionerà partendo da piccoli numeri — assicura Garbano —. Non mi aspetto un’adesione di massa. Ma se con i piccoli numeri funzionerà, sarà destinato a crescere e funzionare».
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