Al Centro studi Licini di Monte Vidon Corrado sarà esposta la mostra: “Senzamargine. Magdalo Mussio all’origine del segno” fino al 16 Febbraio

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Sabato 25 gennaio dalle ore 15.30 si è tenuto al teatro comunale di  Monte Vidon Corrado la presentazione del volume dedicato a Magdalo Mussio, di cui è in corso la mostra “Senzamargine. Magdalo Mussio all’origine del segno” fino al 16 febbraio nelle sale del Centro Studi Licini e nella Casa Museo. Sarà un pomeriggio interamente dedicato all’artista, nel corso del quale sono intervenuti diversi dei tanti autori che hanno contribuito alla pubblicazione edita da Ephemeria. 

Dopo i saluti del sindaco Elio Vincenzi, sono stati introdotti i curatori Daniela Simoni e Stefano Bracalente e, presenti, anche le eredi di Mussio, ovvero la moglie e le figlie dell’artista. 

Il catalogo della mostra contiene ben tredici contributi critici, studi e testimonianze di autori che hanno affrontato la figura e l’opera di Magdalo Mussio approfondendone ognuno degli aspetti specifici della poetica, alcuni cruciali ambiti di ricerca, esperienze artistiche e di vita,  incontri e collaborazioni. 

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Lo scrittore e critico letterario Luigi Ballerini restituisce tutto il fascino di un artista scritturale, sintagmatico, non comprensibile ma anche un amanuense che ha rinnovato il mito dello scriba.

Paola Ballesi, critica e storica dell’arte, già direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, offre un affondo sulla ricerca verbo-visuale di Magdalo Mussio come decostruzione di certezze e significati, interrogazioni sul senso perduto di segni e parole. 

Stefano Bracalente, vicedirettore del Centro Studi e Casa Museo Osvaldo Licini, restituisce un resoconto dell’indagine che ha potuto condurre sulle agende, i taccuini, i quaderni privati di schizzi, annotazioni e appunti dell’artista, avanzando alcune ipotesi di “lettura”di taluni emblemi ricorrenti in Mussio.

Tra racconto e memoria, Allì Caracciolo – poeta e regista, già docente di Storia del teatro e dello spettacolo all’Università di Macerata – ricorda invece la mirabile congiuntura di arte, teatro e filosofia, che fu l’incontro con Magdalo Mussio a Macerata, all’inizio degli anni novanta, la loro collaborazione e l’amicizia prolungatesi nel tempo. 

Loredana Finicelli, docente di Storia dell’arte contemporanea e vice-direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone, mette in luce la partecipazione di Magdalo Mussio alla XI Quadriennale romana del 1986, contestualizzando così, nell’orizzonte artistico italiano di quegli anni, la profonda coerenza intellettuale dell’artista. 

Carlo Franza, critico e storico dell’arte, giornalista, docente universitario di Storia dell’arte moderna e contemporanea e di Letteratura italiana, ricorda la frequentazione con Magdalo Mussio, iniziata alla fine degli anni settanta, quando questi gravitava nella cerchia degli artisti radunati a Milano da Gianfranco Bellora.

 Condivise invece con Mussio lo studio romano Luciano Martinis, grafico ed editore, suo collaboratore per la Lerici e il «Marcatrè», autore di alcune memorie di vita e di lavoro  sotto forma di dialogo.

Ricordi di allievo sono quelli di Mauro Mazziero, pittore, incisore e restauratore, diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Macerata dove ebbe l’occasione di frequentare il laboratorio di incisione di Magdalo Mussio. 

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Il saggio di Mario Piazza – architetto, designer e docente di Comunicazione visiva al Politecnico di Milano – indaga il lavoro redazionale e l’attività di grafico-editoriale di Magdalo Mussio, fondamentali entrambi nella sperimentazione artistica tout court del Maestro.

Il critico letterario, traduttore e filologo Massimo Raffaeli riporta – accompagnata da una nota di commento –  un’intervista radiofonica rilasciata da Mussio nel 1980 al poeta Franco Scataglini presso gli studi Rai di Ancona nella quale risuona la natura di “non allineato” dell’artista.

La memoria di un uomo e di un artista straordinario, capace di aprire nuove strade anche nel disegno animato, emerge nelle parole di Aldo Raparelli, che a Roma collaborò con Magdalo Mussio alla realizzazione di cortometraggi.

Di Francesco Scarabicchi, poeta e traduttore scomparso nel 2021, si ripropone una recensione della mostra di  Magdalo Mussio tenutasi ad Ancora nel 2002, cogliendo la convivenza tra il presente e la memoria di antichissime età del mondo, di cui restano solo lacerti, ombre, luci sepolte e silenzi.

Daniela Simoni storica e critica d’arte, direttrice del Centro Studi e della Casa Museo Osvaldo Licini, attraverso lo studio di un corposo nucleo di carte conservate nell’archivio privato della famiglia Mussio, ha cercato di cogliere alcuni nuclei tematici ricorrenti nella declinazione del segno tra scrittura e immagine.


Il volume, che ha il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove l’artista ha a lungo insegnato incisione,  ha un’ elegante veste editoriale firmata da Monica Simoni e ispirata alla grafica di Mussio.

Per chi non l’avesse ancora vista, sarà possibile al termine visitare la mostra di Mussio e la sala espositiva riservata al dittico di Emilio Isgrò dedicato a Licini, acquisito grazie alla vincita del bando PAC (Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero) 2024.
La mostra sarà aperta il sabato e la domenica dalle 16 alle 19. Per prenotazioni e info 3349276790.

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