Crisi KTM: nel dopo Pierer ossigeno per (soli) due mesi e nessuna parola su Acosta, Bastianini, Binder, Vinales e il racing – MOW

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La crisi che ha investito KTM, simbolo dell’industria motociclistica austriaca, continua a mietere incertezze e preoccupazioni. Il recente avvicendamento al vertice, con Gottfried Neumeister che ha preso il timone da Stefan Pierer, è solo l’ultimo capitolo di una storia complessa e purtroppo drammatica. Tra debiti crescenti, produzione sospesa e una ricerca disperata di investitori, il futuro di KTM è appeso a un filo che è sottile, ma c’è e potrebbe essere più resistente di quanto sembra. Solo che nella prima vera “rivoluzione Neumeister” non c’è stato neanche un passaggio sulla MotoGP. E viene da chiedersi se sia o no un buon segnale…

Le cose sono due: o non se ne è parlato perché è tutto a posto e il futuro di KTM nella MotoGP (almeno quella del 2025) è già pianificato e programmato, oppure non se ne è parlato perché quell’argomento lì, la MotoGP e il racing in genere, adesso possono aspettare. Il dato di fatto, invece, è che appunto non se ne è parlato e forse, al di là delle perentorietà di una motivazione o dell’altra, è semplicemente perché si è andati per ordine di importanza, visto che comunque la società che gestisce il racing di KTM non è tra quelle i cui libri contabili sono finiti in tribunale. Sì, perché la prima grande rivoluzione del nuovo CEO, Gottfier Neumeister, è stata quella di uscire allo scoperto con comunicazioni ufficiali, senza prestare il fianco a interpretazioni, ricostruzioni e opinioni.

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L’avvicendamento al vertice e le prime mosse di Neumeister

Gottfried Neumeister è stato chiamato a guidare Pierer Mobility AG e KTM in un momento di grande difficoltà. Già designato successore da Pierer, Neumeister si trova ora a fronteggiare una situazione di insolvenza dichiarata, con debiti che hanno raggiunto i 2,2 miliardi di euro. Durante un recente incontro con i media, ha presentato il suo piano di risanamento, che punta sulla rinegoziazione del debito, la vendita di asset non essenziali e una drastica riduzione dell’organico a 4.000 dipendenti.

Il nuovo CEO ha ribadito che l’uscita di scena di Pierer è stata concordata e ha sottolineato l’importanza dell’impegno dei dipendenti e della fedeltà dei clienti come pilastri per la ripresa di KTM. Inoltre, ha evidenziato la necessità di avere un curatore fallimentare coraggioso e competente per navigare attraverso le acque tempestose dell’insolvenza.

La pressione dei creditori e la necessità di nuovi investitori

La situazione è resa ancora più complessa dalle 3.534 richieste di indennizzo presentate, che ammontano a oltre 2 miliardi di euro. La maggior parte dei debiti è nei confronti dei creditori finanziari, con 1,8 miliardi di euro dovuti alle banche. Questo ha portato alla necessità di trovare nuovi investitori per iniettare liquidità e stabilizzare l’azienda.

Citigroup Global Markets Europe AG è stata incaricata di gestire il processo di ricerca e finora sono 23 i potenziali investitori che hanno manifestato interesse. Karl-Heinz Goetze, presidente della Credit Protection Association, ha sottolineato che l’ingresso di almeno un grosso investitore è essenziale per evitare che l’azienda venga smembrata, il che avrebbe conseguenze devastanti per l’intera regione e per l’occupazione.

Produzione in “ripresa rallentata” e silenzi sul racing

La produzione presso la sede di Mattighofen è ferma da metà dicembre, a causa dell’accumulo di scorte, e si prevede una ripresa graduale a partire dal 17 marzo. Questo stop ha portato a una significativa riduzione del personale, con il numero di dipendenti sceso da 6.000 a 4.400. Tuttavia, non sono previsti ulteriori licenziamenti, e l’azienda sta cercando di mantenere i salari grazie agli attivi esistenti e agli afflussi dalle filiali di vendita. C’è ossigeno per almeno due mesi. Non sono pochi, ma chiaramente in queste otto settimane si dovrà necessariamente concludere almeno una delle trattative avviate con i nuovi investitori per evitare di ritrovarsi in piena fase critica.

A proposito di aspetti critici, a rimanere in sospeso – visto che Neumeister non ha detto neanche una parola sulla questione – è il futuro dei programmi sportivi di KTM, tra cui la MotoGP. Nonostante i recenti successi come la vittoria di Sanders alla Dakar e l’imminente inizio della stagione MotoGP 2025 con i primi test ufficiali a Sepang ormai alle porte, il silenzio sui piani futuri ha alimentato l’incertezza tra i fan e gli sponsor. Qello che c’è da dire, però, è che il prossimo 30 gennaio KTM presenterà i suoi due team e i piloti Pedro Acosta, Enea Bastianini, Brad Binder e Maverick Vinales e ci sta che si sia scelto di aspetare quell’occasione per fornire un quadro chiaro anche su tutto ciò che riguarderà il futuro di KTM nel Motomondiale e nelle corse in genere.

Il nodo della ristrutturazione e le prospettive (che comunque ci sono)

Il piano di ristrutturazione prevede il pagamento del 30% del dovuto ai creditori entro due anni, ma l’effettiva realizzazione di questo obiettivo dipende dalla capacità di attrarre nuovi capitali. La data del 25 febbraio, quando si terrà la nuova assemblea dei creditori, sarà cruciale per determinare il futuro dell’azienda. In quella sede si negozierà il piano di ristrutturazione e l’approvazione degli investitori sarà fondamentale per garantire la continuità operativa.

Nel frattempo, il curatore fallimentare Peter Vogl sta lavorando per verificare la validità delle richieste di risarcimento e per garantire che ogni accordo fatto e pianificato sia legalmente corretto. La gestione oculata delle operazioni interne in questa fase sarà un po’la chiave di tutto, perché è chiaro che fornirà anche riferimenti per lo stesso Governo austriaco, pronto a intervenire anche con qualche aiuto di Stato. Gottfried Neumeister ha quindi davanti una sfida imponente, ma con una leadership decisa, una visione strategica e finalmente anche un nuovo atteggiamento sulla comunicazione.

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