TERMOLI. Presente e futuro, con uno sguardo al recente passato: tanti i temi incardinati nella cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario, ieri al palazzo di giustizia di Campobasso, sede della corte d’Appello.
Non sono mancati riferimenti e anche gesti plateali riferiti alla riforma che il Governo sta portando avanti, con l’abbandono dell’aula da parte di alcuni magistrati.
Da sottolineare il passaggio sulla criminalità organizzata e le infiltrazioni nel Molise.
Il procuratore generale della Corte d’Appello di Campobasso, Antonio La Rana, ha lanciato un allarme significativo sulla presenza crescente di cellule criminali nel Molise. Gruppi delinquenziali provenienti dalla provincia di Foggia, in particolare da San Severo, sono attivi nella zona costiera del Molise, con un’azione mirata soprattutto allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Un altro fenomeno preoccupante è il traffico illecito di rifiuti. Secondo La Rana, il Molise rappresenta un territorio particolarmente appetibile per le organizzazioni criminali, sia per la presenza di numerosi spazi verdi sia per la vicinanza a regioni come la Campania e la Puglia, dove il controllo del territorio da parte della criminalità organizzata è più radicato. Questo scenario richiede un’attrezzatura strategica e un intervento immediato per evitare che il Molise diventi un’area di assoggettamento da parte di queste realtà.
La Rana ha evidenziato una grave insufficienza nell’organico della Procura di Larino, descritta come un vero e proprio “nervo scoperto” per il contrasto alla criminalità organizzata. Nonostante i reiterati appelli per l’ampliamento del numero di sostituti procuratori, la situazione rimane invariata.
Lasciare una struttura così strategica con un organico ridotto, ha sottolineato il procuratore, significa sottovalutare le potenziali e pericolose conseguenze, esponendo ulteriormente il basso Molise all’infiltrazione di gruppi criminali, soprattutto provenienti dal foggiano. L’assenza di risorse adeguate rischia di compromettere l’efficacia dell’azione di contrasto.
Andamento della criminalità nel Molise
Nell’ultimo anno gli omicidi volontari sono stati 2, 4 invece quelli tentati. Nonostante la diminuzione complessiva di alcuni reati, emergono dati preoccupanti:
Reati in calo:
Riduzione dei reati contro il patrimonio.
Diminuzione dei casi di spaccio di droga.
I reati contro la pubblica amministrazione in Molise sono in leggera diminuzione.
Reati in aumento:
I casi di stalking e di violenze, tra cui le violenze sessuali e i maltrattamenti in famiglia, sono in significativo aumento.
Il numero delle rapine commesse da minorenni è raddoppiato, passando da 3 a 6 nell’ultimo anno.
Le morti sul lavoro, che dall’unica dell’anno precedente, sono salite a 4.
In questo contesto, i reati contro la pubblica amministrazione registrano una lieve diminuzione, ma restano comunque una priorità di monitoraggio.
Protesta contro la riforma della giustizia
Durante la cerimonia, l’attenzione si è concentrata anche sulla protesta dei magistrati contro la riforma della giustizia voluta dal governo di centrodestra, che prevede, tra le altre cose, la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri.
I magistrati, tra cui i procuratori di Campobasso e Isernia, Nicola D’Angelo e Carlo Fucci, hanno manifestato il loro dissenso indossando una coccarda tricolore sul petto. Quando il rappresentante del Ministero della Giustizia, Giancarlo Cirielli, ha preso la parola, i magistrati hanno lasciato l’aula Colitto in segno di protesta, attendendo all’esterno la conclusione del suo intervento prima di rientrare per seguire il resto della cerimonia.
L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), promotrice della protesta, ha annunciato ulteriori iniziative, incluso uno sciopero il prossimo 27 febbraio. L’obiettivo dichiarato è sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi di una riforma considerata inadeguata, che secondo i magistrati non risolverebbe le problematiche principali per i cittadini.
Le parole delle autorità
Il presidente della Corte d’Appello di Campobasso, Vincenzo Pupilella, ha chiuso la sua relazione con un invito a lavorare per il bene comune quando si interviene sulla Costituzione. Ha sottolineato che, nonostante i risultati positivi ottenuti nel periodo dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2024, la carenza di personale giudiziario rimane una questione critica.
Secondo Pupilella, senza un aumento delle risorse umane sarà sempre più difficile replicare i successi ottenuti, esponendo le comunità locali e l’economia regionale agli appetiti delle organizzazioni criminali campane e pugliesi.
Conclusioni
La cerimonia ha messo in luce una situazione complessa per il Molise: da un lato, l’impegno della magistratura nel contrasto alla criminalità organizzata e nel mantenimento della legalità; dall’altro, le difficoltà causate dalla mancanza di risorse e dalle tensioni con il governo centrale sulle riforme della giustizia.
Questa combinazione di sfide richiede risposte tempestive e coordinate per garantire la sicurezza del territorio, la tutela dei cittadini e un’efficace amministrazione della giustizia.
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