DeepSeek, ecco l’IA venuta da Oriente che fa tremare ChatGPT

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Che l’intelligenza artificiale sia il nuovo campo di battaglia, in cui si confrontano le superpotenze e le maggiori economie mondiali, è ormai un fatto. Di qui la decisione dell’Amministrazione Usa – ma è un lascito dell’era Biden – di limitare alla Cina l’accesso ai semiconduttori avanzati, suscitando le accuse di violazione delle regole del commercio da parte di Pechino. L’Europa, in questo campo, è ancora, colpevolmente, molto indietro. E proprio per questo bisogna guardare con attenzione ai progressi altrui. Suscita per esempio grande ammirazione il successo di una startup cinese, informa il Wall Street Journal, che ha prodotto un modello di intelligenza artificiale capace di eguagliare i competitor americani, pur usando – per l’allenamento dell’IA – una potenza di calcolo molto inferiore. Non solo: si tratta di una tecnologia molto più economica di quella dei suoi avversari.

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LA TOP TEN
Come è stato possibile? I modelli di intelligenza artificiale creati dalla cinese DeepSeek sono tra i primi dieci per la loro performance, a livello globale. E lo scorso 20 gennaio, l’azienda cinese ha presentato R1, un modello di IA specializzato nel problem-solving, al top della gamma. «Deepseek R1 – ha scritto in un post su X Marc Andreessen, imprenditore della Silicon Valley e consigliere di Trump – è una della più incredibili e spettacolari scoperte a cui abbia mai assistito».

IL PERSONAGGIO
A capo dello sviluppo tecnologico di DeepSeek c’è Liang Wenfeng, un imprenditore di fondi speculativi che sta lavorando, di concerto con il governo cinese, per colmare il gap tecnologico con gli Stati Uniti. Le grandi aziende, come OpenAi, che ha creato ChatGPT, e Google, sviluppatore di Gemini, investono grandi capitali per competere nel settore. Il Wall Street Journal cita le cifre fornite da Dario Amodei, imprenditore di origini italiane, ex vice presidente della ricerca di OpenAI e oggi fondatore e Ceo di Anthropic. Secondo le sue stime, il costo del training di un modello di intelligenza artificiale varia tra i 100 milioni e il miliardo di dollari. Bene, DeepSeek ha investito appena 5,6 milioni per ottenere questo risultato. Non solo: il codice del software usato dai suoi modelli di IA viene reso disponibile gratuitamente, sia pure su licenza MIT. Questo vuol dire che chiunque può utilizzarlo, o ispirarsi alla sua architettura. L’unico limite è, come ogni cosa in Cina, la censura. Impossibile pretendere di chiedere all’IA argomenti “proibiti”. Ma è sempre possibile modificarla.

 Sia R1 che l’altro modello creato da DeepSeek, V3, hanno performance migliori o comunque paragonabili a quelle dei principali competitor occidentali. ChatBot Arena, che stila una classifica con l’aiuto di una comunità di utenti, li riporta entrambi nella top 10, insieme ai grandi asset della Big Tech come Gemini e ChatGPT, e comunque su posizioni migliori rispetto ad Anthropic e Grok, l’intelligenza artificiale di Elon Musk.

FINANZA
Ma come è nata DeepSeek? Da una costola di High-Flyer, un fondo d’investimento da otto miliardi di dollari, che ora punta molto sull’intelligenza artificiale. «Quando gli umani prendono decisioni sui propri investimenti, è una forma d’arte. Quando, invece, i programmi informatici prendono decisioni del genere, è scienza. Quindi fanno adottare le soluzioni ottimali», ha detto una volta Liang in un discorso. Ma DeepSeek è riuscita a sviluppare un modello competitivo avendo a disposizione mezzi risicati rispetto alla concorrenza: duemila chip Nvidia, invece delle decine di migliaia solitamente usati per altri modelli di IA. 

INGEGNERIA
Liang Wenfeng, classe 1985, è originario del Guangdong e ha compiuto gli studi all’università di Zhejiang, dove si è laureato in sistemi per la visione artificiale. Dieci anni fa, ha fondato High-Flyer con altri due compagni d’università. Oggi questa compagnia è un gigante del settore, ma Liang preferisce definirsi un ingegnere, piuttosto che uno speculatore finanziario. Tuttavia, è stato lui uno dei primi a utilizzare il machine learning per decidere gli investimenti più appropriati, e aumentare i ricavi. All’inizio dell’anno la compagnia ha ridotto di molto i costi per le società che vogliono utilizzare i suoi servizi. Questo potrebbe comportare un importante vantaggio, rispetto alla concorrenza. Anthony Poo, specialista del settore dell’Ia generativa usato in finanza, ha detto al Wall Street Journal che «il modello di OpenAi è il migliore in quanto a performance, ma non vogliamo pagare per caratteristiche di cui non abbiamo bisogno». Mettiamo dunque DeepSeek alla prova. Ma è sempre meglio utilizzare precauzioni e indirizzi mail secondari per accedere: non è mai il caso di fornire i propri dati sensibili.

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