La start up cinese DeepSeek affossa i titoli tech sulla Borsa Usa: il suo chatbot a basso costo compete con le versioni top dei concorrenti

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La startup cinese DeepSeek manda a tappeto Wall Street. La Borsa americana ha aperto in forte calo in scia ai timori del mercato per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale che mette in dubbio il predominio tecnologico degli Stati Uniti. L’ultimo modello di chatbot (assistente virtuale) di DeepSeek, lanciato la scorsa settimana, è infatti in grado di competere con le versioni top di OpenAI e Google a una frazione del costo funzionando con chip meno avanzati e molto meno costosi. Per svilupparlo sono serviti solo 6 milioni di dollari, secondo la società. L’app gratuita è stata scaricata da più utenti rispetto a quanti hanno scelto quella di ChatGPT sia in Cina sia negli Stati Uniti. Lo sbarco in Ue deve invece superare l’ostacolo della stringente normativa sul trattamento dei dati personali, nodo che nel 2023 limitò anche le attività di ChatGPT in Italia.

Lunedì le aziende tecnologiche statunitensi che hanno beneficiato della frenesia dell’AI nell’ultimo anno sono state quindi colpite da vendite già nel pre market e hanno poi avviato le contrattazioni in forte calo. I produttori di chip Nvidia e Broadcom hanno perso entrambi circa il 14%, il gigante del software Oracle il 9%. Microsoft è scivolata del 4% e Amazon del 3%. La società madre di Google, Alphabet, ha lasciato sul terreno più del 3% e quella di Facebook, Meta, poco meno. Il Nasdaq, mercato focalizzato sui titoli tecnologici, è così partito a -3%. Intanto in Europa perde il 7% la multinazionale olandese dei chip Asml.

“DeepSeek, promettente startup cinese fondata nel 2023 da Liang Wenfeng e supportata dallhedge fund High-Flyer di Hangzhou, è diventata in pochi giorni un nome di spicco nel mondo dell’intelligenza artificiale”, spiega Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia. “Il suo fiore all’occhiello è il modello DeepSeek-R1, lanciato all’inizio del 2025, che ha già fatto parlare di sé grazie alla sua abilità nel risolvere problemi complessi, come il ragionamento matematico e la generazione di codice. Questo è possibile grazie all’uso di tecniche di apprendimento avanzato che permettono al modello di ‘ragionare’ in modo autonomo. Nonostante un budget e risorse molte limitate rispetto ai suoi rivali occidentali, DeepSeek-R1 è riuscito a superare alcuni dei più celebri modelli americani, come OpenAI-o1, in importanti test di performance”. Di qui le vendite che hanno colpito i concorrenti Usa: gli investitori si aspettano “un forte calo dei margini di Nvidia” perché è “arrivato un nuovo competitor che riesce a produrre un modello AI con bassissimi costi di training (dai 100 milioni degli altri a 5 milioni di dollari), con l’uso di poche GPU (unità di elaborazione grafica, ndr, da 100mila a 2mila) e senza avere bisogno del sostegno di costosissimi data center”.

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Le conseguenze? “Crediamo che i principali attori nel mondo dell’intelligenza artificiale (OpenAi, DeepMind, Google, Meta Ai, Anthropic, Stability Ai) prenderanno spunto da DeepSeek per rivedere i propri processi, utilizzando meno hardware (ovvero le gpu) ma ottimizzando con le scelte fatte dalla start-up cinese. Proprio Emad Mostaque, fondatore di Stability Ai, ha paragonato il nuovo rilascio di DeepSeek a un “Quasi-iPhone” che costa solo 30 dollari invece di 1000, evidenziando una drastica riduzione dei costi di circa il 96% rispetto ad altre tecnologie di intelligenza artificiale statunitensi”. Tuttavia “il suo sviluppo non è privo di sfide. Le rigide leggi sulla censura in Cina limitano i suoi modelli dall’affrontare temi politicamente delicati (ad esempio l’indipendenza di Taiwan), ostacolando una piena diffusione nei mercati internazionali dove la libertà di espressione è cruciale”.

Secondo l’analista Dan Ives di Wedbush Securities, invece, sebbene la tecnologia DeepSeek AI sia impressionante, il settore tecnologico statunitense è ancora molto più avanti della Cina per quanto riguarda le infrastrutture AI. “Lanciare un modello competitivo (di grandi dimensioni) per i casi d’uso dei consumatori è una cosa”, ha scritto Ives in una nota ai clienti. “Lanciare un’infrastruttura di AI più ampia è tutta un’altra cosa e nulla di DeepSeek ci fa credere che sia diverso”.



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