Nuova rottoamazione confermata nel Milleproroghe: cosa cambia ora?

Con gli emendamenti al decreto Milleproroghe si aprono nuove opportunità per contribuenti e aziende. Tra le proposte più interessanti emergono il rinvio di alcune normative fiscali e l’introduzione di misure per facilitare il saldo e stralcio dei crediti d’imposta legati alla ricerca e sviluppo. Inoltre, si prospetta una riapertura della rottamazione quater e nuove possibilità per chi è decaduto dai piani di rateizzazione. Scopriamo nel dettaglio cosa prevedono questi emendamenti e quali vantaggi possono portare.

Il decreto Milleproroghe 2025 si arricchisce di emendamenti che potrebbero avere un impatto significativo su lavoratori, imprese e contribuenti. Tra le novità principali troviamo il saldo e stralcio per i crediti d’imposta legati alla ricerca e sviluppo, la riapertura dei termini per la rottamazione quater e misure più flessibili per i piani di rateizzazione delle cartelle esattoriali.
Viene proposta una revisione di alcune norme considerate penalizzanti, come la tassazione sulle auto aziendali e l’obbligo di pagamento tracciabile per le spese di trasferta. In questo articolo analizzeremo i punti chiave degli emendamenti e i benefici attesi.

Milleproroghe 2025: le proposte più interessanti

Saldo e stralcio per i crediti d’imposta ricerca e sviluppo

Una delle proposte più rilevanti riguarda la revisione dei crediti d’imposta per ricerca e sviluppo (R&S). Gli emendamenti prevedono una riapertura dei termini per aderire alla sanatoria, con una formula di saldo e stralcio che permetterà di versare il 70% del dovuto entro il 3 giugno 2025 e di saldare il restante in tre rate annuali, entro il 16 dicembre di ciascun anno dal 2025 al 2027.
Questo intervento mira a offrire alle aziende una maggiore flessibilità finanziaria, incentivando l’innovazione senza penalizzare eccessivamente il bilancio aziendale.

Riapertura della rottamazione quater

Un’altra misura di grande interesse è la riapertura della rottamazione quater. Questa opportunità permetterà ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale versando solo l’importo del capitale dovuto, escludendo sanzioni e interessi.
Sarà prevista la riammissione di coloro che erano decaduti dai precedenti piani per non aver rispettato le scadenze.

Altre novità fiscali e proroghe previste

Auto aziendali: modifiche alla tassazione

Gli emendamenti al Milleproroghe propongono di rivedere la tassazione sulle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti. In particolare, si mira a escludere dalla cosiddetta “clausola di salvaguardia” i veicoli ordinati nel 2024 ma assegnati nel 2025. Questo intervento ridurrebbe l’impatto fiscale per molte aziende.

Rinvio dell’obbligo di tracciabilità per le spese di trasferta

Tra le proposte figura anche il rinvio dell’obbligo di pagamento tracciabile per le spese di trasferta, una misura che punta a semplificare la gestione amministrativa delle aziende, riducendo i vincoli operativi.

Benefici attesi dagli emendamenti

Semplificazione fiscale e maggiore flessibilità

Le misure proposte nel Milleproroghe 2025 puntano a semplificare il quadro fiscale e a offrire maggiore flessibilità sia alle aziende che ai contribuenti. La possibilità di rateizzare i crediti d’imposta e di accedere nuovamente alla rottamazione quater rappresentano strumenti concreti per ridurre il peso fiscale e incentivare il rispetto degli obblighi tributari.

Incentivi all’innovazione e al rilancio economico

Il saldo e stralcio per i crediti di ricerca e sviluppo è un passo importante per sostenere l’innovazione, favorendo un utilizzo più efficiente delle risorse aziendali e promuovendo lo sviluppo tecnologico nel Paese.

A cosa servono gli emendamenti al decreto Milleproroghe?

Gli emendamenti al decreto Milleproroghe 2025 offrono opportunità interessanti per aziende e contribuenti, puntando a semplificare il sistema fiscale e a ridurre le difficoltà economiche. La riapertura della rottamazione quater, la revisione delle norme sulle auto aziendali e il saldo e stralcio per i crediti d’imposta ricerca e sviluppo rappresentano strumenti concreti per favorire la ripresa economica e incentivare il rispetto degli obblighi fiscali.