È la crescita maggiore tra i capoluoghi del Veneto. Città e colli: un milione e 300 mila arrivi. Boom dei musei
Oltre un milione e 300 mila pernottamenti negli alberghi e nelle altre strutture ricettive. E più di un milione di visitatori nel sistema museale che comprende i siti del Comune e quelli dell’Università . Quello trascorso da meno di un mese, per il territorio cittadino, è senza dubbio stato un anno da record. Tanto che, ai numeri di cui sopra, non si possono non aggiungere quelli relativi all’incasso dai biglietti staccati solo dai poli culturali che fanno diretto riferimento a Palazzo Moroni: stiamo parlando di oltre quattro milioni e mezzo di euro, con un aumento dell’8,3% rispetto al 2023. «Credo sia molto importante sottolineare — osserva l’assessore comunale alla Cultura, Andrea Colasio — come il sistema museale padovano costituisca non solo un grande attrattore turistico per tantissimi visitatori italiani e provenienti dall’estero, ma anche una vero e proprio fattore identitario della nostra città ».Â
Gli alloggi turistici
Provando a procedere con ordine, va anzitutto messo in evidenza che, se nel 2024 si è registrata una crescita complessiva dei pernottamenti del 7,8%, tale incremento è stato piuttosto contenuto per gli alberghi tradizionali (+2,9%), rivelandosi invece ben più vistoso per le altre strutture ricettive (+20,5%), a cominciare dagli alloggi turistici del circuito Airbnb. In quest’ultimo caso, che continua non poco a preoccupare sia le categorie economiche che il sindaco Sergio Giordani, si è infatti attestato un aumento del 25,3%. A tal punto che, se già nel 2023 i pernottamenti riferiti a questo settore avevano rappresentato il 72,2% di quelli di tutte le sistemazioni non alberghiere, nel 2024 tale incidenza ha raggiunto il 75,1%. Un trend positivo, quello appunto riferito al totale dei pernottamenti (alberghieri ed extralberghieri), del quale hanno approfittato anche le casse di Palazzo Moroni, dato che l’introito dall’Imposta di soggiorno è salito da 2,6 a 3,2 milioni di euro, con un incremento del 26%.
Un picco regionale
Ma il dato che colpisce di più è che gli arrivi nell’extra alberghiero dal 2019 al 2024 sono cresciuti del 70%, il dato più alto di tutte le località turistiche del Veneto. Val la pena di dare un’occhiata pure alle Terme, dove i pernottamenti, sempre confrontando il 2024 con il 2023, sono diminuiti dell’1,5%, mantenendosi così molto distanti da quelli registrati nel 2019, cioè nell’ultimo anno che ha preceduto l’emergenza Covid: il calo, in questo caso, è pari all’11,4%. «I risultati del 2024 — interviene (a livello generale) l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner — evidenziano come il Veneto abbia saputo rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori post-pandemia, diversificando l’offerta e mantenendo alti standard qualitativi, tanto che il settore turistico si conferma motore trainante dell’economia del nostro territorio».
Musei: università e Comune
Infine, mettendo in luce che, nel 2024, i due poli culturali che fanno capo all’Università , ovvero l’Orto botanico e il Museo della natura e dell’uomo, sono complessivamente stati visitati da circa 400 mila persone, ecco qualche dato su quelli di competenza del Comune. In proposito, non si può non partire dalla Cappella degli Scrovegni dove, nell’anno appena trascorso, sono stati venduti più di 335 mila biglietti, mai così tanti. Sono invece stati circa 156 mila gli ingressi a pagamento nel Palazzo della Ragione, a cui vanno sommati gli oltre 27 mila gratuiti staccati in quei periodi dell’anno, sempre più frequenti, in cui i residenti di tutta la provincia possono appunto accedere gratuitamente in alcuni monumenti cittadini. Davide D’Attino
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