La richiesta, che riguarda Stefano Boeri, Cino Zucchi e una terza persona, è stata notificata ai legali per l’interrogatorio preventivo fissato per il 4 febbraio davanti al gip, che dovrà valutarla. La Biblioteca Europea di Informazione e Cultura dovrebbe sorgere entro il 2026 nella zona di Porta Vittoria
La Procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari per gli architetti di fama internazionale Stefano Boeri e Cino Zucchi, indagati per turbativa d’asta nell’inchiesta sul concorso di progettazione internazionale per
la realizzazione della nuova Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura che dovrebbe sorgere entro il 2026 nella zona di Porta Vittoria. La richiesta, che riguarda anche una terza persona, è stata notificata ai legali per l’interrogatorio preventivo che si terrà il 4 febbraio davanti al gip, che dovrà valutarla.
Per la Procura di Milano, sono emerse «collusioni», cioè accordi preventivi «tra i partecipanti alla gara Lunati Angelo Raffaele, Floridi Giancarlo (Onsitestudio) e i commissari Zucchi e Boeri, avvenute per l’intervento di Pier Paolo Tamburelli (socio Studio Baukhu), professionista coinvolto personalmente nella redazione del progetto vincitore del bando e con cui Lunati e Floridi mantenevano i contatti durante la procedura». Lo scrivono i pm di Milano nelle imputazioni della richiesta di arresti domiciliari per i due architetti. Secondo l’accusa, Tamburelli, «violando l’anonimato previsto dal Bando» della gara indetta dal Comune di Milano, «entrava ripetutamente in contatto con i Commissari Zucchi e Boeri
durante l’iter di valutazione dei progetti in gara» nel 2022 «e nelle fasi immediatamente precedenti alla scelta del concorrente vincitore, così che i Commissari potessero individuare, valorizzare e sostenere il progetto presentato dal raggruppamento Onsitestudio-Baukuh-Sce + altri ai fini
dell’aggiudicazione della gara, come effettivamente verificatosi». Agli atti anche, tra l’altro, «messagistica Whatsapp e Telegram» tra il 6 e l’8 luglio 2022, «successivamente cancellata da Boeri», che aveva come «oggetto l’esito della gara», tutto materiale acquisito con perquisizioni e sequestri del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano.
«Sono sorpreso e molto turbato – ha commentato Boeri –. Attendo con fiducia l’incontro con il giudice per le indagini preliminari allo scopo di poter finalmente chiarire la mia posizione».
Il concorso internazionale per la Beic, a cui avevano partecipato 44 studi di architettura di tutto il mondo, si era chiuso con la proclamazione dei vincitori fatta l’11 luglio 2022: Angelo Raffaele Lunati, titolare di Onsitestudio, aveva battuto il progetto con capofila l’archistar Michele De Lucchi. I nomi degli autori erano stati svelati solo dopo la vittoria, perché la commissione – Stefano Boeri era stato designato commissario dalla Fondazione Beic – aveva sul tavolo progetti anonimi.
Con la vittoria erano arrivati i primi malumori degli sconfitti, che avevano sollevato dubbi sull’assegnazione e su una presunta rete di relazioni vista da qualcuno con sospetto. Due dei professionisti della cordata dei vincitori, Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi, sono in forza al Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico insieme a Boeri e a un altro dei commissari, Cino Zucchi. Con i vincenti, per la parte di ingegneria, c’è lo studio Sce, che ha lavorato insieme allo studio Boeri. Zucchi, Floridi, Lunati e la Baukuh hanno firmato tutti insieme il progetto «Seven Beautiful Orchards», «Sette bellissimi broli», per la riqualificazione degli ex scali ferroviari milanesi.
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