Prendere una pensione più alta è possibile se ricorrono le condizioni favorevoli. E può farlo anche chi in pensione ci è già andato e prende una pensione probabilmente più bassa di quella spettante. In alcuni casi parliamo di diritti inespressi, ovvero di somme aggiuntive sulla pensione che ad un pensionato dovrebbero spettare ma solo se lui stesso produce domanda. Una domanda che spesso manca perché non tutti sanno ciò che possono fare.
Ma oggi parliamo di un caso che viene aggiornato per via d’una sentenza della Cassazione. Che di fatto concede a chi è interessato dalla fattispecie di situazione che adesso vedremo di analizzare, di ricalcolare l’importo della sua pensione. Liquidata in passato in misura inferiore a quella spettante perché non si poteva fare diversamente.
A 67 anni la pensione può essere ricalcolata, aumenti per chi è uscito prima
Con la domanda di ricalcolo all’INPS la pensione cresce per chi in passato ha dovuto accettare delle regole limitative e ristrette ma che a 67 anni scompaiono.
Tutto parte da una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato tra l’altro una interpretazione normativa della Corte Costituzionale vecchia di molti anni. Perché di fatto adesso molti già pensionati possono chiedere all’INPS un ricalcolo che potrebbe aumentare la loro pensione.
Il ricalcolo della pensione è uno strumento che possono utilizzare i pensionati quando credono di avere diritto ad una pensione più elevata.
Cosa dice la sentenza della Cassazione
Il ricalcolo della pensione è uno strumento che andrebbe utilizzato per chi adesso rientra tra i soggetti interessati dalla sentenza numero 30803 del 2024 emanata dalla Corte di Cassazione e depositata a inizio dicembre 2024. L’oggetto della pronuncia degli ermellini riguarda uno strumento spesso poco utilizzato ma assai utile che è quello della neutralizzazione dei contributi.
Parliamo di quella facoltà che hanno i lavoratori di chiedere all’INPS di non considerare fino a 5 anni di contributi che invece di aumentare la pensione la penalizzano. I lavoratori che hanno versamenti prima del 1996 possono avere diritto ad un calcolo della prestazione con il sistema retributivo per l’intera loro carriera se è stata interrotta prima del 1996.
Oppure fino al 31 dicembre 1995 per chi ha meno di 18 anni di versamenti alla stessa data. O ancora fino al 31 dicembre 2011 per chi ha più di 18 anni di versamenti al 31 dicembre 1995.
Addio contributi che danneggiano il calcolo, a 67 anni si può
Ed è proprio chi ha diritto ad un calcolo retributivo, tutto o in parte, che la legge concede la facoltà di scartare dei contributi se questi danneggiano. perché la parte di pensione calcolata con il metodo retributivo guarda alle ultime annualità di lavoro.
E se queste hanno prodotto stipendi più bassi delle precedenti, come possono essere i periodi in disoccupazione, cassa integrazione o semplicemente, di passaggio al lavoro part time, è evidente che questi periodi danneggiano la pensione.
Per i contributivi non cambia nulla perché la loro pensione invece è calcolata interamente sull’ammontare dei contributi versati. Quindi anche se pochi, ogni contributo in più vale.
Tra sterilizzazione dei contributi e regole di calcolo delle pensioni
La sterilizzazione dei contributi si richiede quando è il momento di andare in pensione. E si possono scartare periodi che non sono utili a perfezionare il requisito per accedere alla pensione. Ma oggi con la sentenza della Cassazione, esce fuori che anche chi è già in pensione perché ci è andato con le pensioni anticipate, arrivato a 67 anni può chiedere la sterilizzazione.
Perché i contributi da scartare, che non è stato possibile scartare quando era il momento di raggiungere i requisiti per la pensione anticipata, si possono scartare a 67 anni perché vale la regola dei 20 anni per il diritto alla pensione di vecchiaia. In parole povere, anche chi è già in pensione, una volta arrivato a 67 anni può chiedere il ricalcolo della pensione per neutralizzazione degli ultimi anni di contributi se dal punto di vista del calcolo della prestazione, lo danneggiano.
In pratica, cancellando quel vincolo imposto a suo tempo alla sua pensione anticipata, che per ovvie ragioni di completamento delle soglie contributive, non si poteva evitare.
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