CATANZARO Il 24 gennaio 2025, i sindacati calabresi di Cgil, Cisl e Uil hanno preso parte ad un tavolo di confronto con Rfi alla presenza del Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Argomento di discussione, l’impegno economico e i progetti di completamento e ammodernamento della rete ferroviaria calabrese e di realizzazione dell’Alta velocità. «Rfi si è impegnata a completare l’Alta velocità fino a Praia a Mare, un’opera che richiede 17 miliardi di euro», ha fatto sapere – in una nota – la Triplice.
I sette principali interventi
Ma quali sono i progetti previsti dal piano da 38 miliardi di Rfi? Gli investimenti ferroviari in Calabria si poggiano su sette asset di intervento: Linea AV-AC Salerno – Reggio Calabria: lotti prioritari e completamento; Adeguamento e velocizzazione linea ferroviaria jonica – tratta Sibari – Melito Porto Salvo e trasversale Lamezia Terme – Catanzaro Lido; Potenziamento Metaponto –Sibari-Bivio S. Antonello; Adeguamento tecnologico e infrastrutturale linea Battipaglia – Reggio Calabria; Upgrading tecnologico e prestazionale Tirrenica sud e linee afferenti la prima fase; un nuovo posto Centrale di Reggio Calabria che consiste nella costruzione di un edificio che dovrà rispondere alle esigenze di gestione della circolazione ferroviaria (ambienti operativi di Circolazione e Manutenzione, sale tecnologiche, aree di esercizio, impiantistica ecc.). E infine nell’elenco viene inserito anche il Programma nazionale ERTMS (European Rail Traffic Management System/European Train Control System).
L’alta velocità Sa-Rc
L’attenzione è rivolta ai danari che Rfi intende investire sull’Alta Velocità calabrese. Resta uno snodo cruciale, necessario a collegare meglio il Sud e la regione con il resto del Paese per facilitare lo sviluppo economico e migliorare la mobilità. Sulla Av Salerno-Reggio Calabria sono cinque gli interventi previsti: Battipaglia – Romagnano (l’attivazione dell’intervento è datata 2026); Romagnano-Praia; Praia-Paola (23 milioni di euro di finanziamento e piano in fase di progettazione), il Raddoppio della Galleria Santomarco (l’attivazione dell’intervento è previsto nel 2032).
Nel piano, trovano spazio i finanziamenti destinati alle opere ferroviarie di connessione al Ponte sullo Stretto di Messina (Sicilia e Calabria) con attivazione prevista nel 2033 e l’adeguamento e velocizzazione della linea ferroviaria jonica e della trasversale Lamezia Terme – Catanzaro Lido, il cui completamento «a fasi» dovrebbe avvenire non prima del 2026.
Nel dettaglio, per quanto attiene il “Lotto Battipaglia-Romagnano”, la nuova linea AV parte dalla stazione di Battipaglia, si estende per circa 33 km in doppio binario e termina con l’innesto sulla linea storica Battipaglia – Potenza in prossimità di Romagnano. Il Lotto 1b e 1c Romagnano-Praia prevede un intervento che si sviluppa per un’estensione di circa 95 km con la realizzazione di una nuova linea AV in doppio binario da Romagnano che prosegue attraverso il Vallo di Diano, dove è prevista la realizzazione di una nuova stazione, fino all’interconnessione di Praia con la linea esistente. Sul lotto Praia-Paola, come anticipato, la progettazione è in corso mentre per il raddoppio della Galleria Santomarco: l’intervento si sviluppa per una estensione di circa 22 km di cui circa 17 km in sotterraneo (galleria Santomarco) mentre i restanti 5 km sono relativi a tratte all’aperto.
Opere di collegamento al Ponte sullo Stretto
La realizzazione del Ponte sullo Stretto continua a far discutere, mentre Rfi nel piano non pare avere dubbi sulla futura infrastruttura ed elenca una serie di opere complementari. Per quanto attiene la sponda calabra, sono previsti: la realizzazione del collegamento ferroviario tra l’infrastruttura del Ponte e la rete ferroviaria esistente al fine di garantire la funzionalità della infrastruttura al momento della sua attivazione. Il collegamento è previsto sia lato Villa San Giovanni, sia lato Reggio Calabria.
Le opere sono prevalentemente in galleria a meno della parte di collegamento con la linea storica. Rfi elenca anche i possibili benefici. «I collegamenti sulle due sponde sono necessari a garantire la funzionalità ferroviaria del Ponte sullo Stretto e consentiranno di ridurre i tempi di percorrenza da e verso l’isola siciliana, e di realizzare un servizio metropolitano nell’area dello Stretto».
Il Pnrr e gli ulteriori interventi sulle linee esistenti
Nel piano elaborato da Rfi vengono elencate una serie di opere finanziate con fondi del Pnrr. La linea jonica, in particolare la tratta Taranto-Metaponto-Sibari, che poi prosegue fino a Paola sulla linea tirrenica, costituisce il corridoio di collegamento tra il porto di Gioia Tauro e la direttrice adriatica. «Con il progetto si intende potenziare prestazionalmente la tratta con l’adeguamento di alcuni impianti a modulo 750 metri».
Gli impianti interessati sono Nocera Tirinese, S. Pietro a Maida, Rosarno e Sibari. «Il progetto si pone l’obiettivo di incrementare il traffico merci sull’intera rete, favorendo lo shift modale dalla gomma al ferro. Gli interventi permetteranno una più efficiente gestione della circolazione, migliorandone la regolarità».
Sulla linea Rosarno – San Ferdinando sono previsti interventi di adeguamento per rafforzare il porto di Gioia Tauro «dotato di strutture ferroviarie intermodali allacciate alla stazione di San Ferdinando». In questo caso, la tabella lavori prevede il «Raddoppio della bretella di collegamento, la sistemazione del Prg di Rosarno per la realizzazione di almeno un binario e la revisione del Prg della stazione di San Ferdinando per la realizzazione di binari». Gli asset messi in cantiere dovrebbero favorire il potenziamento del trasporto multimodale, consentendo l’adeguamento agli standard richiesti dalla rete Core TEN-T e lo sviluppo di un nuovo traffico merci sul corridoio TEN-T Scandinavia-Mediterraneo. Ed ancora, lo sviluppo degli impianti raccordati alla stazione di San Ferdinando, che favoriscono l’intermodalità nave-ferro.
Il Piano Integrato Stazioni
Del piano integrato delle stazioni, Rfi elenca otto diversi interventi (riportati nelle tabelle allegate).
Focus forza lavoro
La realizzazione degli investimenti ferroviari avrebbe, inoltre, ricadute e benefici in termini di opportunità occupazionale. Sulla base dell’attuale livello progettuale «si prevedono gli impieghi di manodopera diretta nei canteri».
Infine, la realizzazione delle opere «porterà ulteriori benefici occupazionali anche nell’indotto delle attività connesse agli investimenti ferroviari». (f.benincasa@corrierecal.it)
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