ADUC – Articolo – Curare cani e gatti: bonus animali e veterinario di base

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 Gli animali domestici sono in tantissime case degli italiani. E i loro padroni, come ha appena certificato la Ragioneria generale dello Stato, nel 2023 hanno speso oltre 1,1 miliardi per curarli nel 2023, con una crescita dell’11% rispetto all’anno prima. Costi che pesano sui bilanci delle famiglie che però hanno alcuni strumenti a disposizione per risparmiare un po’. Innanzitutto che si prende cura di cani, gatti o altri animali domestici può beneficiare delle agevolazioni fiscali sulle spese veterinarie da portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi. Dal 2024, inoltre, è stato messo in campo anche un contributo specifico per gli over 65: un bonus sulle spese veterinarie da assegnare in base all’Isee e che ora diventerà operativo grazie a un decreto in arrivo come anticipato dal ministro della Salute Orazio Schillaci che ha anche annunciato di voler prendere in considerazione la proposta di un veterinario di base.

Le agevolazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi

Innanzitutto è possibile beneficiare dello sconto Irpef del 19 per cento sulle spese veterinarie. Quando si presenta la dichiarazione dei redditi, inserendo alcune spese si ottiene una detrazione, una riduzione dell’imposta da versare. Secondo quanto previsto dal Testo Unico dell’Imposte sui Redditi, sono detraibili le spese sostenute per gli animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Come accade per le spese mediche, l’agevolazione si applica solo oltre la cifra di 129,11 euro e fino al limite di 550 euro fino per un valore massimo di sconto pari a circa 80 euro. In particolare quando il costo per la cura di cani, gatti o altri animali risulta inferiore a 129,11 euro non si ha diritto alla detrazione. Quando si supera il valore di 129,11 euro restando nel limite dei 550 euro, la detrazione al 19 per cento si dovrà calcolare sulla quota che eccede la franchigia (la differenza tra le spese sostenute e 129,11 euro).

Arriva il bonus animali per gli over 65, ma aiuti in base all’Isee

“La legge di bilancio 2024 ha istituito un fondo per sostenere i proprietari di animali di affezione con Isee inferiore ai 16mila euro e età superiore ai 65 anni per le spese di farmaci e interventi. Il decreto è attualmente all’esame della conferenza Stato Regioni. Per garantire la persistenza delle cure degli animali domestici anche a beneficio dei cittadini meno abbienti”, così il ministro Schillaci in un question time in Parlamento appena svolto. “La legge di Bilancio 2024 – ha aggiunto Schillaci – ha istituito un Fondo destinato a sostenere i proprietari di animali d’affezione nel pagamento di visite veterinarie e operazioni chirurgiche veterinarie nonché nell’acquisto di farmaci veterinari. A tale Fondo possono accedere i proprietari di animali d’affezione che abbiano un valore Isee inferiore a 16.215 euro ed età superiore a 65 anni”. Il Fondo ha un finanziamento per il triennio 2024-2026 pari a 250.000 euro per l’anno 2024, e 237.500 euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026.

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L’ipotesi del veterinario di base per i meno abbienti

“Nell’ottica di poter garantire i benefici per la salute che, in alcuni casi, porta l’interazione con gli animali da affezione”, il ministero della Salute “avrà cura di continuare a verificare le possibilità di un futuro rafforzamento delle misure finanziarie in favore dei proprietari di animali non abbienti”. Così ancora il ministro della Salute Schillaci che ha anche annunciato l’ipotesi di istituire un veterinario di base convenzionato con il Servizio sanitario nazionale sulla falsariga dei nostri medici di famiglia: “Confermo che il ministero prenderà in considerazione anche la proposta per l’istituzione del veterinario di base”. Questa figura dovrebbe consentire a chi non può di poter avere un veterinario, “soprattutto alle famiglie poco abbienti”, ha spiegato il deputato Francesco Saverio Romano che ha presentato l’interrogazione e che propone di ricorrere anche agli Izs, “cioè gli istituti zooprofilattici, che potrebbero fornire un supporto di prime cure o di lunga degenza per quegli animali da compagnia che non trovano diversamente la possibilità di essere curati e di essere assistiti”.

(Marzio Bartoloni su IlSole24Ore del 30/01/2025)

 

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