Frosinone, Droga a domicilio durante il lockdown. Ecco le condanne

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L’operazione era stata ribattezzata “Coprifuoco”. Per la capacità di muoversi anche durante il lockdown per rifornire di droga, cocaina, crack e hashish, i consumatori del capoluogo. Ieri, davanti al gup del tribunale di Frosinone Ida Logoluso una prima importante decisione con due riti abbreviati, due patteggiamenti e 20 rinvii a giudizio, ma anche due proscioglimenti. Il gup ha stabilito tre anni e otto mesi per Massimo Frattali, 33 anni, di Frosinone, tre anni per Alex Frattali, 37, di Frosinone, due anni per Fabrizio Capogna, 41 di Roma, cui è stata riconosciuta l’attenuante della collaborazione, e sei mesi per Antonio Ianni, 33, di Frosinone, con il rito abbreviato e il patteggiamento, mentre ha assolto Paolo Polletta, 51, di Ferentino. Il resto del gruppo, 20 persone su 21, è finito invece a giudizio, tranne uno che ha avuto il proscioglimento, con prima udienza fissata per il 5 maggio davanti al giudice monocratico del tribunale di Frosinone.

L’operazione, condotta dalla squadra mobile di Frosinone, era scattata ai primi di agosto del 2022. L’attenzione degli investigatori si era concentrata su un canale di spaccio, attivo in diverse piazze del capoluogo, che si riforniva nella capitale e a Guidonia Montecelio. La cocaina – secondo quanto ricostruito dalla polizia – era in grado di arrivare a destinazione anche nel periodo di lockdown più duro. Le misure cautelari, all’epoca, erano state seguite a carico di quattro persone, ma l’inchiesta riguardava in totale 26 persone. Durante la prima fase del Covid, in pieno lockdown, quando non si poteva uscire di casa se non per andare a fare la spesa o in farmacia e non si potevano visitare nemmeno i parenti, la domanda di droga è rimasta invariata se non addirittura aumentata. Per cui c’è chi si è organizzato per soddisfare le esigenze ci chi, pur se costretto a casa, non voleva rinunciare al consumo di sostanze stupefacenti. E, per qualcuno, le forniture arrivavano direttamente a domicilio.

Nella rete della questura erano finiti personaggi locali ed elementi di origine albanese, non ché il canale di approvvigionamento romano, sospettati di aver monopolizzato le attività, attraverso l’allestimento di centrali di spaccio in alcuni appartamenti di edilizia pubblica in via del Cipresso e via Garibaldi e allo Scalo (via Bellini), nonché nel complesso del Casermone. Secondo l’accusa avrebbero riorganizzato, con «nuove e funzionali alleanze lo spaccio continuativo, sul modello “Scampia”», al Casermone con tanto di turni di vigilanza delle vie d’accesso a presidio delle basi di spaccio. Svariati i trasporti di sostanza stupefacente, anche da due e tre chili alla volta, per conto del sodalizio da Roma a Frosinone. E per corroborare le prove raccolte nella fase delle indagini preliminari, durante uno di tali viaggi, un indagato era stato fermato e arrestato dai poliziotti con tre chili di cocaina.

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L’approvvigionamento della droga, secondo quanto ricostruito dalla polizia, avveniva da esponenti attivi nello scacchiere sud della capitale. Nel corso dell’attività di indagine, la squadra mobile ha sequestrato circa 3,5 chilogrammi di cocaina e la somma di 115.000 euro. Il denaro è stato trovato in un’intercapedine in cartongesso all’interno di una delle basi minori di spaccio, nella zona alta della città. Continui pure i sequestri effettuati all’interno di complessi residenziali di edilizia popolare, dove erano stati occupati svariati appartamenti utilizzati per il confezionamento e lo stoccaggio. L’attività poteva contare su un ampio bacino di “manovalanza” cui attingere per sopperire a defezioni conseguenti ad arresti o per altre contingenti motivazioni, tra cui allontanamenti per motivi “disciplinari”; fenomeni più volte rilevati nel corso delle indagini, nei confronti di coloro che si sono resi responsabili di gravi mancanze, potenzialmente causa di indesiderate “attenzioni investigative”. Nel collegio difensivo gli avvocati Marco Maietta, Riccardo Masecchia, Gabriele Scaccia, Luigi Tozzi, Enrico Mastantuono, Lucio Marziale, Tony Ceccarelli, Christian Alviani, Nicola Ottaviani e Giuseppe Marino.



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