Aviaria, raccomandazioni in caso di esposizione all’infezione – Anmvi Oggi

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Il Dipartimento della Prevenzione e il Dipartimento One Health del Ministero della Salute hanno diffuso una circolare con raccomandazioni di sanità pubblica in relazione all’Influenza Aviaria.

In Italia non sono stati rilevati casi di H5N1 nell’uomo. Attualmente, gli esperti del Minisero della Salute ritengono che il rischio di contrarre un’infezione da virus dell’influenza aviaria HPAI H5 del clade 2.3.4.4b rimanga basso per la popolazione generale. Per coloro che sono esposti ad animali infetti o a materiali contaminati (es. personale che lavora nei focolai di HPAI) nel territorio nazionale, il rischio di infezione viene valutato da basso a moderato. 
Lo stato dell’arte è dettagliato in una circolare del Ministero della Salute del 28 gennaio, con disposizioni di sanità pubblica, e una serie di raccomandazioni in base ad alcune possibilità di esposizione e di sintomatologia.  La circolare apre con un aggiornamento epidemiologico internazionale e nazionale e allega raccomandazioni in caso di esposizione ad animali o a persone con infezione e con infezione sintomatica.

Mammiferi e mutazioni in Italia – Nel nostro Paese è stato riscontrato un solo caso casi di infezione in mammiferi selvatici (volpe in provincia di Pordenone) mentre è stata rilevata una positività in un gatto domestico presso un allevamento familiare già oggetto di focolaio confermato per influenza A(H5N1) HPAI. Nell’intero genoma del virus del gatto sono state osservate tre differenze nucleotidiche con quello del pollame. Da segnalare la comparsa della mutazione 627K nel segmento PB2. Questa mutazione migliora l’adattamento del virus ai mammiferi, in quanto determina un aumento dell’attività della polimerasi e della replicazione in cellule di mammifero. Nessun caso nei bovini da latte è stato mai segnalato in Europa.

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I virus identificati nei primi due focolai verificatisi sul territorio lombardo, nelle province di Brescia e Cremona, sono caratterizzati dalla presenza della mutazione D701N a livello del gene PB2, un marker tipicamente associato ad un aumento della replicazione virale in ospiti mammiferi che richiede quindi una particolare attenzione per la possibilità di eventi di spill-over nell’uomo e di decorsi clinici a maggiore gravità. Analoga mutazione è stata riscontrata, in data 17 ottobre 2024, in un terzo allevamento di tacchini da carne in provincia di Cremona e in un volatile selvatico (Germano reale) abbattuto durante l’attività venatoria in provincia di Brescia. Tale mutazione, per quanto rara, è stata riscontrata con una certa frequenza in diversi sottotipi di virus dell’influenza aviaria (es. H7N9; diversi clade del sottotipo H5N1; H9N2; H10Nx) associati a infezioni in mammiferi selvatici e domestici. Altre mutazioni in grado di aumentare il potenziale zoonotico dei virus HPAI sono state trovate in ceppi virali identificati in 3 volatili selvatici rinvenuti in Friuli Venezia Giulia (mutazione E627V nella PB2), e in pollame di tre allevamenti della provincia di Verona (mutazione in PB2:D701N; mutazione PB2:A588V; mutazioni in HA:S155N e T156A).

Esposizione ad animali infetti– Nel caso di un’esposizione ad animali infetti, la circolare raccomanda l’esecuzione di un test diagnostico nel momento in cui si accerta l’esposizione (T0) e successivamente all’insorgenza di sintomatologia (nelle persone che sviluppano sintomi) o a 5-7 giorni dall’ultima esposizione a rischio nelle persone asintomatiche.
Si raccomanda la sorveglianza attiva quotidiana dello stato di salute della persona esposta e di informare la persona esposta di mantenere le cautele di carattere generale e le misure di igiene respiratoria. All’esordio della sintomatologia, in attesa del risultato del test diagnostico è raccomandato l’isolamento.

Esposizione a persone infette-
Nel caso di un’esposizione a persone risultate positive al test diagnostico, il Ministero raccomanda l’esecuzione di un test a 5-7 giorni se asintomatici o all’insorgenza dell’eventuale sintomatologia. Qualora l’esposizione alla persona risultata infetta fosse protratta nel tempo è opportuno valutare l’esecuzione di un test diagnostico nel momento in cui si accerta l’esposizione (T0). Raccomandata, inoltre, la sorveglianza attiva quotidiana dello stato di salute e la quarantena della persona per 14 giorni dalla data dell’ultima esposizione.

Esposizione ad animali infetti e sintomatologia– Nel caso di una esposizione ad animali infetti e in presenza di segni e/o sintomi, è raccomandata l’esecuzione di un test diagnostico, l’isolamento della persona fino al risultato del test, il tracciamento dei contatti e la segnalazione del caso su PREMAL. In caso di risultato negativo del test la persona dovrà mantenere le cautele di carattere generale e le misure di igiene respiratoria fino alla risoluzione della sintomatologia e i contatti precedentemente tracciati non saranno più considerati “esposti ad una persona infetta”.

Esposizione ad una persona infetta e in presenza di segni e/o sintomi – Si raccomanda l’esecuzione di un test diagnostico, l’isolamento della persona fino al risultato del test, il
tracciamento dei contatti e la notifica del caso su PREMAL. In caso di risultato negativo del test la persona dovrà mantenere le cautele di carattere generale e le misure di igiene respiratoria fino alla risoluzione della sintomatologia e i contatti precedentemente tracciati non saranno più considerati “esposti ad una persona infetta”.
In caso di test positivo, la circolare dettaglia il paragrafo “persone con test diagnostico positivo”.

Persone con sintomi- Nel caso di pazienti che si presentino all’osservazione a qualunque livello assistenziale con sintomi compatibili con un’infezione da influenza aviaria è opportuno indagare l’eventuale esposizione al rischio anche considerando eventuali soggiorni in Regioni/PA affette da focolai animali di influenza aviaria e valutare l’esecuzione del test diagnostico.
E’ necessario prestare particolare attenzione nelle aree con focolai di influenza aviaria in corso nel pollame e rilevamenti negli uccelli selvatici e in altri animali.

CIRCOLARE_INFLUENZA_AVIARIA_DPTI_PREVENZIONE_E_ONE_HEALTH_copy.pdf547.46 KB



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