Bonus da 190 euro per ogni figlio che studia: ecco come riceverlo e i requisiti

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Il bonus, che era presente anche negli anni scorsi, ma di importo massimo più basso, dal 2025 aumenta di 38 euro

Un bonus che arriva fino a 190 euro per ogni figlio che studia, questo spetta ai genitori. Il bonus, che era presente anche negli anni scorsi, ma di importo massimo più basso, dal 2025 aumenta di 38 euro. Vediamo come funziona e come di può richiedere.

Bonus 190 euro

La normativa italiana tutela la genitorialità e proprio per questo a chi ha figli sono riconosciuti bonus economici (come l’assegno unico), aiuto nel sostenere alcune spese (come il bonus asilo nido), ma anche agevolazioni fiscali che offrono un ritorno economico sulle spese sostenute. Fondamentale nella crescita della prole è l’istruzione anche se può avere anche un impatto importante sul bilancio della famiglia. Proprio per sostenere le famiglie che hanno figli studenti nell’affrontare la spesa che l’istruzione richiede, sono previste agevolazioni che permettono di ammortizzare in parte i costi sostenuti per la scuola dei figli, indipendentemente dall’Isee o dall’età degli studenti.

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La domanda

Il bonus in questione non deve essere richiesto con apposita domanda, ma va indicato nel 730/2025 ed in particolare nel quadro E, oneri e spese. Le spese sostenute vanno indicate nelle detrazioni per le spese di istruzione che spettano.

Nel 2025, a tal proposito, c’è una novità importante che, però, farà cogliere i suoi frutti solo nella dichiarazione dei redditi 2026. Vediamo come si ottiene questa detrazione, per quali spese e per quali figli.

Bonus fino a 190 euro per figli studenti

Il contribuente che ha a carico figli che studiano può contare su una importante agevolazione che può essere sfruttata in sede di dichiarazione dei redditi e che permette di recuperare parte delle spese sostenute per l’istruzione. Per il 2024 era prevista, infatti, la detrazione al 19% per le spese sostenute per la scuola dei figli su una spesa massima di 800 euro. Nella dichiarazione dei redditi 2025, quindi, il genitore per, ogni figlio che studia, ottenere una detrazione massima di 152 euro.

La Legge di Bilancio 2025, invece, ha apportato una modifica alle detrazioni sulle spese di istruzioni aumentando la spesa massima detraibile da 800 a 1.000 euro. Per le spese sostenute nel 2025, quindi, le famiglie potranno portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi 2026, un tetto massimo di spesa di 1.000 euro per ottenere una detrazione massima di 190 euro.

Ovviamente i 152 euro del 2024 e i 190 euro del 2025 non sono riconosciuti in automatico ai genitori, ma si tratta dell’importo massimo di sconto che si può avere dall’Irpef e che si calcola sulle spese realmente sostenute per l’istruzione.

Sconto di 190 euro dall’Irpef, per quali spese?

Per poter fruire della detrazione al 19% per le spese sostenute per l’istruzione dei figli, quali sono le spese che concorrono? Partiamo con il dire che in detrazione possono essere portati tutti gli oneri sostenuti per la frequenza di scuola dell’infanzia; scuola elementare (primaria di primo grado);
scuola media (secondaria di primo grado); scuola superiore (secondaria di secondo grado). Per l’Università sono previste detrazioni diverse che non tengono conto del limite per ogni figlio e che hanno regole differenti.

Per il diritto è necessario sostenere le spese con pagamenti tracciabili e rientrano nella detrazione:gite scolastiche;, assicurazione della scuola;, corsi di lingua;, corsi di teatro; corsi di musica; corsi di arte; servizio di trasporto scolastico; mensa scolastica; pre e post scuola; assistenza al pasto; tasse per diploma e per esame di Stato; eventuali spese sostenute per corsi pomeridiani tenuti dalla scuola;
spese di iscrizione e di frequenza (per gli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori o per quelli che frequentano scuole private o paritarie). Non sono spese detraibili, invece, quelle sostenute per l’acquisto di materiale didattico come cancelleria, libri di testo, zaini ed eventuali divise richieste dalla scuola (non sono detraibili neanche i camici che si usano nei laboratori).

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I documenti necessari per la detrazione

In linea generale le quietanze di pagamento di ognuna delle spese sopra elencate (fatture o ricevute) devono contenere i dati dello studente e la motivazione per la quale è stato eseguito il pagamento.

Se le spese sono pagate direttamente alla scuola non è necessario documentare la spesa con la delibera scolastica che ha disposto il versamento; la delibera, invece, è necessaria quando il servizio è offerto da soggetti terzi e la spesa non è sostenuta tramite la scuola.

Documenti per la detrazione servizio mensa

Nello specifico per la detrazione della mensa scolastica e dei servizi integrativi di assistenza al pasto, i documenti che devono essere conservati sono la ricevuta della quietanza di pagamento (bollettino postale o bonifico bancario) di chi ha ricevuto il pagamento; la causale deve riportare: l’indicazione del servizio mensa (e dell’eventuale assistenza al pasto); la scuola frequentata; il nome e cognome dell’alunno.

Se il pagamento è effettuato in contati o con buoni pasto cartacei o elettronici, è necessario allegare l’attestazione del soggetto che ha ricevuto il pagamento (soggetto terzo o scuola) che certifichi sia l’ammontare della spesa dell’intero anno d’imposta che i dati dello studente.

Detrazioni altre spese scolastiche

Per quel che riguarda, nel dettaglio, la detrazione di spese per gite scolastiche, assicurazione scuola, contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa, i documenti che devono essere conservati sono le quietanze di pagamento con gli importi sostenuti nel 2024 per queste voci e i dati dello studente per la dichiarazione dei redditi 2025. Se il pagamento è effettuato a soggetti terzi anche la delibera dell’istituto che ha approvato tale spesa.





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