Di libri e letture: cronaca da Trieste

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L’articolo di Daniela Carucci è stato pubblicato su Andersen n 419 – gennaio/febbraio 2025, in apertura dello speciale dedicato al 39° convegno IBBY, che si è svolto a Trieste nel 2024, con approfondimenti dedicati ai giovani lettori, alla traduzione, alle neuroscienze, alla ricerca accademica. Sostieni Andersen con un abbonamento o acquista una copia della rivista! 

Fine agosto è piena estate. Trieste è caldissima, ancora in vacanza, bella e limpida nonostante l’afa. Siamo qui perché dal 30 agosto all’1 settembre questa città accoglie centinaia di persone da tutto il mondo che si occupano di libri per l’infanzia e l’adolescenza. L’occasione è il 39° Congresso della comunità IBBY – International Board on Books for Young People – l’organizzazione fondata a Zurigo nel 1953 da Jella Lepman che ha creduto con tutte le sue forze che i buoni libri e la lettura potessero essere ponti tra le persone. Una riunione che si svolge ogni due anni in un posto diverso del mondo e che quest’anno si svolge nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia che con la sua atmosfera multiculturale e la sua storia sembra proprio essere il posto giusto per accogliere questo evento internazionale.

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Autori, editori, illustratori, traduttori, bibliotecari, pedagogisti e studiosi si sono dati appuntamento qui per incontrarsi, confrontarsi e portare la loro esperienza in quasi 200 eventi fra letture magistrali, tavole rotonde, workshop e sessioni tematiche, poster e sessioni sul tema dell’edizione 2024: Join the revolution! Giving every child good books. Un grande evento che ha visto al lavoro il comitato esecutivo formato da Flavia Cristiano, Franco Fornaroli, Elisabetta Lippolis, Elena Pasoli, Della Passarelli, Matteo Sabato affiancati da un comitato organizzatore e un comitato scientifico. Il titolo vuole muoverci tutti insieme ad agire affinché ogni bambina e ogni bambino abbiano accesso ai libri e alle storie. È un appello all’impegno per affermare ancora una volta che i buoni libri possono fare la differenza per aiutare la comprensione tra i popoli e le persone, e per sostenere i più piccoli nell’immaginare un mondo più giusto, migliore, in pace.

Gli spazi che accolgono il congresso sono quelli del Generali Convention Center sito nel Porto Vecchio di Trieste: il mare a due passi, il tramonto, i vecchi edifici un tempo attraversati giorno e notte da genti e cose da tutto il mondo. Qui sono stati accolti oltre 630 delegati provenienti da 65 Paesi del mondo, una marea di persone variopinte e sorridenti, pronte ad incontrarsi.

L’evento si è aperto con la testimonianza diretta, viva ed emozionante di diversi autori tra i più rilevanti nel panorama internazionale che hanno raccontato, ognuno a modo suo, cosa vuol dire occuparsi di letteratura per i più giovani. Spumeggiante la lezione di Michael Rosen, pluripremiato e prolifico autore inglese – suo, tra gli altri, l’ormai classico A caccia dell’orso (Mondadori) – che ha raccontato perché la letteratura può essere motore di cambiamento e ha interagito con il pubblico raccontando di ritmo, di dinamicità e di verità nella scrittura.

A introdurre poeticamente la tre giorni la pérformance Mirarime. Poesie vista mare, di e con Chiara Carminati e il live painting di Alessandro Sanna. Sul palco anche Roberto Piumini, Presidente del Comitato Scientifico del meeting, pedagogista, docente, attore, autore di moltissimi testi, con Le parole da dire ha parlato della letteratura che si fa voce, parola detta che diventa patrimonio vivo per tutti, teatro. Suo lo spettacolo Alzati Martin! Ballata di Martin Luther King, un dono ai bambini e ragazzi di Trieste andato in scena al Teatro Miela Bonawentura a chiudere il congresso. E di poesia nella letteratura per l’infanzia e di traduzione si è parlato con le parole profonde e sorprendenti di Giusi Quarenghi e Adolfo Córdova, e con le riflessioni di Bruno Tognolini, Daniela Almansi, Simona Mambrini, Leah Janeczko e Ana Barič Moder sulla complessità della sua traduzione.

Dopo le giornate dedicate alla presentazione di numerosi progetti e ricerche attraverso presentazioni orali e poster sessions, si è svolta la cerimonia di premiazione degli Hans Christian Andersen Award, tra i principali premi internazionali per autori di libri per l’infanzia. Per la scrittura ha ricevuto il riconoscimento l’austriaco Heinz Janisch che nel suo discorso consiglia:

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“Sali su ogni albero che esulta nella sua altezza. Apri ogni porta che ti incuriosisce. Alza la testa qualche volta e controlla se c’è qualcuno che ha bisogno. E soprattutto: non lasciare che nessuno ti guardi dall’alto in basso”.

Il vincitore Hans Christian Andersen Award for Illustration è stato il canadese Sydney Smith, autore di libri come Piccolo in città, Il giardino di babushka Ti ricordi? (tutti editi da Orecchio acerbo) e vincitore del Premio Andersen nel 2021 con il silent book Fiori di città (Pulce) e del Super Premio Andersen 2022 con l’albo illustrato Io parlo come un fiume (Orecchio acerbo), scritto da Jordan Scott. Dopo aver ripercorso alcune tappe della sua vita da disegnatore finisce il suo intervento divertente e profondo con queste parole: “In tutti i libri che faccio dico sempre al mio lettore: non sarai solo, sarai amato, tutto andrà bene. Le parole che avrei voluto per me quando ero bambino”. Arrivano gli applausi lunghi e sentiti del pubblico commosso.

Tra gli appuntamenti realizzati e di grande valore la mostra Fateci cominciare dai bambini. I libri come ponti dal messaggio con cui Jella Lepman dopo la seconda guerra mondiale contribuisce alla ricostruzione della Germania e dell’Europa tutta con la prima mostra dedicata ai libri per l’infanzia, un’infanzia costretta agli orrori della guerra. La mostra è stata allestita in sala Veruda, una delle sedi istituzionali del Comune di Trieste, partner co-organizzatore dell’appuntamento congressuale assieme alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e al Cepell-Centro per il libro e la lettura. Alle pareti alcuni libri della Jugendbibliothek di Monaco creata da Lepman a cui sono tornati i curatori della mostra curata da Silvana Sola, Paola Vassalli e David Tolin, ma anche le tappe importanti della vita di Lepman interpretate da venti illustratori e illustratrici tra cui: Luogo Comune, Giulia Pastorino, Maria Chiara Di Giorgio, Beatrice Alemagna, Federico Appel, Victoria Semykina

La fondatrice di IBBY è stata una vera rivoluzionaria: «rivoluzionario», ha detto Silvana Sola, «è stato pensare che i libri fossero ponti, che fossero la risposta necessaria alle difficoltà dei bambini tedeschi usciti da una guerra devastante nel corpo e nello spirito. Rivoluzionario è stato muoversi su un piano internazionale, cercando alleanze tra i potenti della terra e compagni di strada. Rivoluzionario è stato creare, assieme ad altri, un’associazione che prevedesse buone pratiche per diffondere i buoni libri e la lettura». E anche oggi IBBY dà sostegno alle bambine e ai bambini che stanno vivendo in aree di crisi con diverse iniziative in molte parti del mondo anche attraverso l’IBBY Children in Crisis Fund. 

Numerose le mostre ospitate anche in sede congressuale, a partire da quelle realizzate grazie al fondamentale contributo di Bologna Children’s Book Fair e dedicate al Mare, in omaggio alla Città ospite, ai Manifesti sul tema del Congresso, e a Gianni Rodari e Roberto Innocenti, vincitori italiani del Premio H.C. Andersen.

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Presenti anche le mostre internazionali di IBBY dedicate ai candidati ai Premi H.C. Andersen e alla Honour List 2024, alla miglior bibliografia per persone con disabilità e ai Silent Books 2023; e quelle dedicate ai progetti di IBBY Italia, da Bill a Mamma Lingua a Books on Board.

Le ragazze e i ragazzi sono stati anche protagonisti del Congresso: durante la tre giorni, infatti, un gruppo di Young Readers, provenienti da Austria, Slovenia, Germania e naturalmente dall’Italia, coordinati da Matteo Sabato, segretario nazionale di IBBY Italia, hanno condiviso la loro esperienza di lettori e le loro proposte con il pubblico presente.

«Proprio coloro che da sempre sono al centro di riflessioni, tavole rotonde e oral sessions (oltre che dell’attività ordinaria di IBBY in tutto il mondo)», sottolinea Matteo Sabato, «quasi sempre restano esclusi dal processo di costruzione di pratiche, buone prassi, attività, proposte legate all’educazione alla lettura, per la prima volta nella storia del percorso congressuale dell’associazione daranno un contributo di pensiero e proposta».

Il terzo e ultimo giorno del 39° Congresso ha accolto gli approfondimenti con Davide Crepaldi, Stanislas Dehaene, Kate Nation e Lynne Murray, la presentazione della Honour List 2024, e l’ultimo sorprendente discorso del gruppo di Young Readers.

Senza dubbio il Congresso ha rappresentato quella “casa accogliente per tutti noi che ci riconosciamo in una storia, quella di Jella Lepman e della sua intuizione, e nell’impegno a costruire ponti di libri fra le nazioni e permettere a tutti i bambini e le bambine del mondo di accedere ai libri e alla lettura” che nel saluto di apertura auspicava il presidente di IBBY Italia, Franco Fornaroli. E che si è concluso con un grande arrivederci, uno sguardo al futuro: la presentazione del 40° Congresso che sarà organizzato dalla sezione canadese a Ottawa nel 2026 e che porterà avanti la visione di Jella e il lavoro della grande comunità internazionale che lotta con le parole, le storie, la bellezza per un mondo migliore. 

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Le foto che corredano il dossier sono state realizzate da Luca Tedeschi (credits: L. Tedeschi © IBBY International Congress 2024); si ringraziano IBBY Italia e International Board on Books for Young People.

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