Pisa, nuove rotte aeree: quando cambieranno e cosa succederà

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PISA. Le rotte degli aerei sopra la città, in fase di decollo, cambieranno nuovamente. Resta da definire, e non è certo un dettaglio, quando e come. Ma l’obiettivo di fondo resta quello di limitare l’impatto del rumore sulla città, sia nei quartieri centrali che in quelli periferici. Giovedì 6 febbraio si terrà un incontro tra Enac, 46ª Brigata Aerea, Toscana Aeroporti e Comune di Pisa. «Saranno definite le nuove rotte e da quando queste diventeranno operative. Comunque verranno modificate», ha annunciato in consiglio comunale il sindaco Michele Conti, il quale, da quando è iniziata la sperimentazione degli attuali tracciati (nello scorso ottobre), è stato sommerso da «centinaia di mail di protesta» da parte dei residenti delle zone più interessate, ovvero i quartieri di Sant’Antonio e San Martino.

La vicenda

A partire dall’ottobre 2024 sono cambiate le procedure e le rotte di decollo degli aerei in partenza dall’aeroporto Galilei. «Anziché sorvolare sulla parte nord-est della città, come sempre avvenuto, Toscana Aeroporti e 46ª Brigata Aerea – dice Conti – hanno proposto, in sede di Commissione Antirumore, che si è riunita il 26 settembre 2024, per un periodo di sperimentazione nuove procedure di decollo che comportano il sorvolo sul centro cittadino».

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Nel verbale della commissione redatto da Enac, il gestore Toscana Aeroporti e la 46ª Brigata Aerea hanno presentato la modifica con lo scopo di adottarla in futuro come procedura antirumore. Alla Commissione, oltre a Enac, Aeronautica Militare e Toscana Aeroporti, erano presenti Arpat, Regione Toscana e Comune. I membri della Commissione, di fronte alla presentazione della nuova procedura, hanno chiesto che la modifica fosse soggetta a un periodo di prova di 6 mesi, al termine del quale la Commissione si sarebbe riunita nuovamente per valutare gli effetti del cambiamento.

I quartieri

Nei fatti, se prima il problema del rumore degli aerei era su una direttrice che riguardava San Marco, San Michele-Piagge, Ghezzano verso il Monte Serra, con la sperimentazione si è spostato sui quartieri del centro storico «con sorvoli anche sul cielo di Piazza dei Miracoli non consoni alla presenza di un sito Unesco», dice Conti, intervenuto ieri mattina con una conferenza stampa per fare il punto. «A partire da novembre – aggiunge il sindaco – ho iniziato a ricevere segnalazioni e lamentele da tanti cittadini che, giustamente, chiedevano spiegazioni sul cambiamento delle rotte aeree che ha iniziato a provocare oggettivi problemi di inquinamento acustico in tutto il centro cittadino. Il 10 dicembre ho chiesto un incontro urgente con il direttore generale di Enac e ho ottenuto, dopo pochi giorni, il 17 dicembre, una riunione a cui hanno partecipato, a causa dell’indisponibilità del direttore stesso, il direttore centrale Coordinamento Territoriale, Fabio Marchiandi, e il direttore centrale Standard Tecnici e Operatività Aeronautica, Carmela Tripaldi. In quella sede ho chiesto spiegazioni manifestando immediatamente la mia preoccupazione in merito a quanto abbiamo visto accadere da novembre, ovvero il sorvolo dei velivoli, molto spesso a quote basse, su tutto il centro cittadino, scatenando subito lamentele e proteste, di cui mi sono fatto carico».

«Oltre alle proteste dei residenti – prosegue il sindaco – sottolineo che molti aerei sorvolano addirittura la zona del Duomo, l’area della città che è patrimonio mondiale Unesco, per cui tanto abbiamo lavorato per approvare il Piano di gestione che assicura la conservazione e la valorizzazione dei monumenti e la definizione della buffer zone, che comprende tutto il centro storico di Pisa. All’incontro i rappresentanti di Enac mi hanno assicurato che si tratta di un periodo circoscritto di sperimentazione della nuova procedura, che terminerà il 31 gennaio 2025 e che la 46ª Brigata Aerea stava studiando nuove soluzioni che impattassero al minimo sulla città».

Gli obiettivi

Dunque, la sperimentazione dovrebbe concludersi oggi, «anche se – sottolinea Conti – questo è stato riferito verbalmente e non per scritto». Al tempo stesso, con lo stop delle nuove rotte si presume che, cancellata di conseguenza la sperimentazione, possano tornare intanto i precedenti tracciati. Ma anche su questo il sindaco non ha certezze, considerando che a questo punto si attenderà la riunione del 6 febbraio. «Ho ritenuto opportuno – dice Conti – chiarire la situazione con gli organi competenti e procedere con incontri istituzionali che portassero al superamento della fase attuale, in cui gli aerei provocano un reale problema di inquinamento acustico e ambientale».

Il disagio è stato segnalato a gennaio anche da Arpat, che ha raccolto molte lamentele dei cittadini di San Martino e Sant’Antonio. «A questo punto, fatto il dovuto percorso di interlocuzione istituzionale, come sindaco – dice Conti – chiedo la piena collaborazione di Enac, Toscana Aeroporti e 46ª Brigata Aerea nella ricerca di una soluzione che salvaguardi lo sviluppo dell’aeroporto insieme alla tutela della salute dei cittadini. Sono due elementi che devono procedere di pari passo e, con la massima trasparenza e collaborazione, sono convinto e fiducioso che sia possibile trovare la strada giusta da percorrere. Una richiesta che è stata già avanzata proprio anche da Roberto Naldi di Toscana Aeroporti, che invita l’Aeronautica Militare a studiare insieme nuove rotte meno impattanti per la cittadinanza».

Nuova ipotesi

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«Sia chiaro che non serve spostare il problema dell’inquinamento acustico da un quartiere densamente abitato all’altro: va studiata una soluzione che privilegi traiettorie che percorrono zone della città a bassa densità di popolazione», dice il sindaco. L’ipotesi sul tavolo, al momento, sarebbe quella di spostare le rotte più a est rispetto alle precedenti, oltre l’area dell’ospedale di Cisanello, sorvolando zone meno densamente abitate.

 



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