Giornata nazionale delle vittime civili di guerra e dei conflitti armati | Bellunopress

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Giornata Nazionale Vittime Civili di Guerra. Michele Vigne e Oscar De Pellegrin

Oggi a Palazzo Rosso l’incontro tra l’ANVCG e l’Amministrazione

“Esercitare la pace e l’accoglienza nel quotidiano sono il modo che abbiamo per opporci all’orrore della guerra”, così il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin in occasione della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo celebrata oggi, sabato primo febbraio, e istituita dalla legge n.9 del 25 gennaio 2017. Per l’occasione una delegazione dell’ANVCG – Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è stata accolta a Palazzo Rosso per una foto simbolica e, questa sera, il Teatro comunale sarà illuminato di blu come segno di sensibilizzazione e di vicinanza della comunità al tema.

“Sbagliato vedere i conflitti lontani da noi, perché le conseguenze sono sotto i nostri occhi e tutti possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo per portare pace – commenta ancora il Sindaco -. Mi riferisco, per esempio, ai tanti civili ucraini fuggiti del loro Paese in guerra e accolti nel nostro territorio in questi anni, donne e bambini che hanno trovato qui un luogo di pace che li ha accolti e ha permesso loro di iniziare una nuova vita, di trovare lavoro, continuità scolastica e una comunità che sostiene. Questo è portare pace. La guerra non colpisce solo chi muore sul campo di battaglia, ma lascia un segno indelebile anche sui sopravvissuti: chi rimane ferito, chi perde la casa, chi diventa rifugiato, chi vive con disabilità fisiche o psicologiche e chi è costretto a separarsi dal resto della famiglia per anni o forse per sempre. E non possiamo dimenticare che il vero impatto della guerra si sente per decenni, anche dopo la fine dei conflitti, quando le cicatrici rimangono profonde nelle vite delle persone e nei territori”.

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La giornata di oggi invita a riflettere sul tragico impatto delle guerre sulle popolazioni civili, da un lato per conservare la memoria delle vittime e, dall’altro, per promuovere la cultura della pace e del ripudio della guerra, principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione. Da qui l’incontro di questa mattina in Comune tra l’Amministrazione e la delegazione dell’ANVCG – Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra capeggiata dal presidente provinciale Michele Vigne.

“E’ questa l’ottava Giornata – commenta Vigne -, ma in realtà la sua storia risale molto più indietro, addirittura agli anni ’60. Lo spirito di questa Giornata è quello da una parte ricordare le tante vittime civili delle guerre del passato, dall’altra istituire un momento di riflessione sulle tragiche conseguenze che le guerre, ancora oggi, provocano sulle popolazioni civili coinvolte. Popolazioni alle quali, per ragioni spesso strategiche, vengono inflitte sofferenze in maniera consapevole”.

“Negli ultimi anni ho avuto modo di constatare come l’attenzione – e soprattutto la partecipazione emotiva nei confronti delle vittime civili di guerra – cambi a seconda non tanto dei conflitti in corso, quanto della loro vicinanza geografica e politica – prosegue Vigne -. In questo senso, i conflitti in Ucraina e Medio Oriente hanno segnato uno dei massimi picchi di attenzione nell’opinione pubblica del nostro paese verso il destino delle popolazioni civili coinvolte negli scontri. I telegiornali e le trasmissioni di approfondimento ci hanno restituito senza sosta immagini drammatiche di uomini, donne e bambini piangere per la perdita dei propri cari e delle proprie case, piangere per il terrore delle bombe.
Eccola la guerra! Oggi non ci sembra più così lontana e quei volti segnati dalla paura ricordano a noi, vittime civili di guerra italiane, immagini e sensazioni di tanto tempo fa.
Non una di noi vittime civili di guerra italiana può guardare certe immagini senza provare pietà, sdegno, preoccupazione, indignazione”.

“Per questa ragione noi vittime civili di guerra italiane sentiamo l’obbligo morale, non derivante da ideologie, di ribadire quel principio solido e innegabile che è il principio di umanità, un principio universale. Non dimentichiamo mai, infatti, che gli effetti devastanti della guerra non terminano con i trattati di pace, ma continuano a condizionare la vita di una comunità per il tempo a venire, specialmente quando si tratta di territori già fragili per la povertà o per altre ragioni.
Le persone, i civili, non sono un’entità astratta. Dietro questa parola ci sono le vite di persone di ogni età, con il loro valore incommensurabile.
E’ questo il diritto primario, il più inviolabile tra tutti i diritti e la guerra è la forma più radicale e violenta della sua negazione.
Per questo motivo, noi vittime civili di guerra, in questa ricorrenza reclamiamo attenzione, giustizia e protezione per tutti coloro che soffrono a causa della guerra, ieri come oggi – conclude Vigne – e continueremo a farlo anche nei momenti e nelle situazioni in cui sostenere questi valori può diventare scomodo o sospetto”.

 





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