I Vescovi della Calabria denunciano: “Gravi carenze nella tutela dei più fragili e nella sanità”

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La Conferenza Episcopale Calabra lancia un appello alle istituzioni per proteggere le persone vulnerabili

REGGIO CALABRIA – a Conferenza Episcopale Calabra (CEC), riunitasi per la sessione invernale presso il Seminario Arcivescovile di Reggio Calabria sotto la presidenza di Monsignor Fortunato Morrone, Arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, ha espresso profonda preoccupazione per la crescente mancanza di tutele nei confronti delle persone fragili.ra le problematiche evidenziate, spiccano la piaga del gioco d’azzardo e le persistenti criticità nel sistema sanitario regionale, che penalizzano in modo particolare i più poveri.

Gioco d’azzardo: una condanna per i più vulnerabili

el comunicato diffuso al termine dell’incontro, i vescovi calabresi hanno denunciato il gioco d’azzardo come una vera e propria condanna per le persone più vulnerabili, sottolineando come questa piaga sociale sia in preoccupante crescita.Chiediamo con forza alle autorità competenti una responsabile presa in carico di questo grave problema, che anziché diminuire si sta incrementando”, hanno affermato i presuli. ‘allarme lanciato dalla CEC si inserisce in un contesto allarmante per la regione Calabria, dove il fenomeno del gioco d’azzardo patologico continua a mietere vittime, spesso tra coloro che già vivono in condizioni di disagio economico e sociale.

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ltre al tema del gioco d’azzardo, i vescovi calabresi hanno acceso i riflettori sulle gravi carenze della sanità regionale, che continuano a penalizzare in particolar modo le fasce più deboli della popolazione.La sanità calabrese necessita di interventi urgenti affinché i più poveri non siano ulteriormente penalizzati da un sistema che fatica a garantire cure e servizi adeguati”, hanno dichiarato. er affrontare questa emergenza, la CEC ha auspicato una maggiore collaborazione tra le Commissioni di Pastorale sociale, del Lavoro, Caritas e Pastorale della salute. noltre, ha evidenziato l’importanza di un coordinamento più stretto tra tutte le Commissioni della Conferenza Episcopale Calabra, affinché possano diventare sempre più un punto di riferimento concreto nello spirito della sinodalità.

I Vescovi della Conferenza Episcopale Calabra:

    • Mons. Fortunato Morrone: Arcivescovo di Reggio Calabria – Bova e Presidente della CEC
    • Mons. Claudio Maniago: Arcivescovo di Catanzaro – Squillace e Vicepresidente della CEC.
    • Mons. Attilio Nostro: escovo di Mileto – Nicotera – Tropea e Segretario della CEC.
    • Mons. Giuseppe Alberti: Vescovo di Oppido Mamertina – Palmi.
    • Mons. Serafino Parisi: Arcivescovo di Rossano – Cariati.
    • Mons. Giovanni Checchinato: Arcivescovo di Cosenza – Bisignano.
    • Mons. Francesco Oliva: Vescovo di Locri – Gerace.
    • Mons. Donato Oliverio: Vescovo di Lungro.
    • Mons. Serafino Parisi: Vescovo di Lamezia Terme.
    • Mons. Stefano Rega: Vescovo di San Marco Argentano – Scalea.
    • Mons. Francesco Milito: vescovo di Oppido Mamertina-Palmi
    • Mons. Francesco Savino: escovo di Cassano all’Jonio e Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana. uesti pastori guidano le rispettive diocesi con dedizione, affrontando le sfide pastorali e sociali del territorio calabrese.

Un messaggio di memoria e pace

urante la riunione, i presuli hanno anche ricordato la “Giornata della Memoria”, riaffermando la necessità che l’orrore della Shoah non venga mai dimenticato.n linea con il messaggio di Papa Francesco, hanno ribadito la loro vicinanza a tutte le popolazioni che oggi soffrono a causa della guerra, con un pensiero particolare rivolto ai popoli israeliano e palestinese.

Un appello alle istituzioni

‘incontro della Conferenza Episcopale Calabra si è chiuso con un forte appello alle istituzioni locali e nazionali affinché vengano adottate misure concrete per tutelare i più deboli e garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini, senza discriminazioni di reddito o di condizione sociale. on queste parole, i vescovi calabresi rilanciano un messaggio di speranza e responsabilità, nella convinzione che solo attraverso una maggiore attenzione alle fragilità della società sia possibile costruire un futuro più equo e solidale per tutti.

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