Artigianato: siglato il rinnovo con gli aumenti e i “recuperi”

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Parafato il rinnovo del contratto del settore Artigianato, dopo che gli sviluppi della trattativa, già alla fine dello scorso anno, avevano portato ad un accordo sugli aspetti di natura economica con la stesura delle relative tabelle

retributive. Il rinnovo – come è già stato fatto per il contratto del settore Industria – ha vigenza 2024-2028, per il sindacato hanno firmato i Segretari Generali di CSdL, CDLS, USL, e i Segretari e i Funzionari delle rispettive Federazioni Industria e Artigianato, mentre per la parte datoriale hanno posto la loro firma i vertici di UNAS e OSLA.

Contestualmente alla sottoscrizione dell’accordo, le parti si sono attivate per iniziare l’iter che porterà al referendum previsto per la parte dei lavoratori, del settore artigianato ed imprese societarie riconducibili all’artigianato.

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GLI AUMENTI E IL RECUPERO DELL’INFLAZIONE

Come per la durata (cinque anni), il rinnovo contrattuale Artigianato prevede aumenti in busta paga uguali a quelli previsti dal contratto Industria, ovvero: dal 1° gennaio 2024 +1,90%, dal 1° gennaio 2025 +2,00%, dal 1° gennaio 2026 +2,00%, dal 1° gennaio 2027 +2,00%, dal 1° gennaio 2028 +1,80%.

Durante la vigenza del contratto, nel 2026, nel 2028 e a gennaio 2029, sono previste delle verifiche per accertare eventuali scostamenti rispetto all’inflazione effettivamente registrata (Indice IPCA).

Come per il contratto Industria è previsto anche un recupero della perdita del potere d’acquisto ulteriore. “Dato che l’inflazione del periodo precedente è risultata essere superiore agli aumenti retributivi corrisposti lo scorso biennio 2022-2023”, spiegano i sindacati, “è stato inoltre previsto a parziale recupero del relativo scostamento, un ulteriore aumento del 4 %, distribuito nella seguente modalità: dal 1° gennaio 2024 1,10%, dal 1° gennaio 2025 1,00%, dal 1° gennaio 2026 1,00%, dal 1° gennaio 2027 0,50%, dal 1° gennaio 2028 0,40%”.

Anche per quanto riguarda il “premio fedeltà” il contratto Artigianato ha preso spunto da quello Industria siglato l’anno scorso da ANIS e OSLA, anche se la formula scelta è un po’ differente. Si tratta infatti del riconoscimento di un ulteriore scatto di anzianità mensile, il cui valore è pari al 2,5% della retribuzione, legato alla storicità occupazionale. Detto scatto, di anzianità a partire dal 1° gennaio 2025, sarà riconosciuto ai lavoratori che già possono far valere almeno 10 anni di servizio ininterrotto presso la stessa impresa, e in seguito, a quanti raggiungeranno in un secondo tempo lo stesso grado di anzianità.

“In merito alla tutela a sostegno della genitorialità”, spiegano quindi i sindacati, “è stato ribadito il concetto di ripartizione solidaristica dei costi derivanti dall’astensione obbligatoria per maternità e sono stati introdotti aspetti organizzativi per problematiche legate al microclima dell’ambiente lavorativo nelle stagioni calde. Inoltre è stata anche meglio definita la consistenza dei Permessi di breve durata per motivi famigliari, introdotto il concetto di ferie solidali e precisazioni riguardanti gli indumenti di lavoro.

“Chi rappresenta il settore (UNAS, CSdL, CDLS, OSLA e USL) tutti insieme intorno al tavolo, a prescindere dalle percentuali di rappresentatività, convinti che solo da un confronto generale si possa ottenere un buon risultato per le imprese ed i lavoratori occupati nel settore”, spiega una nota di UNAS. “E raggiungere un risultato di reciproca soddisfazione partendo da una situazione di interessi diversi e contrapposti, testimonia l’importante lavoro di confronto e riflessioni intercorsi tra associazioni e sindacati, nella volontà di trovare le condizioni di equilibrio utili a dare una serenità al comparto dell’artigianato e delle piccole imprese, confermando la propria autonomia e, soprattutto, affrontando anche aspetti contrattuali e non solo remunerativi. Il principale risultato consiste nel poter continuare con una serie di istituti e versatilità già confermate negli anni, integrate oggi con una previsione degli aumenti attenti alla evoluzione inflattiva, in un contesto storico di difficile previsione.  In questo senso il contrato Artigianato ha previsto approcci diversi da altri settori simili, per il quali di preferisce distribuire eventuali scompensi senza arrivare alla fine del periodo: utile per i lavoratori e fondamentale per la gestione pragmatica delle piccole imprese. Altresì tra associazioni e sindacati, nel settore dell’artigianato si è rinnovato un accordo politico di prospettiva, su cui chiedere a gran voce un intervento normativo, moderno e innovativo sul tema della tutela della maternità attraverso il principio di ripartizione dei costi derivanti dall’astensione obbligatoria: riaffermare la volontà di tutelare e proteggere la maternità. Le parti hanno convenuto sull’opportunità di addivenire ad una distribuzione solidale dei costi derivanti dalle assenze per maternità secondo un principio di solidarietà imprenditoriale e sociale che contempli una equa ripartizione dei costi differiti, oggi posti esclusivamente a carico del singolo datore di lavoro. Un obiettivo facilmente raggiungibile, con un ulteriore aspetto positivo derivato: un nuovo incentivo all’assunzione di giovani aspiranti lavoratrici. Ribadendo l’importanza della rappresentatività e il ruolo fondamentale delle parti sociali, si è confermata la previsione della quota di servizio dal 2025anche anche per i rappresentanti datoriali, perché il servizio svolto dalle associazioni troppo spesso diventa al servizio di tutti e non solo degli associati”.

Parla di “frutto di un dialogo costruttivo” anche OSLA, “che ha permesso di conciliare esigenze diverse in un risultato equilibrato. Questo accordo garantisce maggiore serenità a lavoratori e imprese, confermando strumenti consolidati e introducendo aggiornamenti retributivi adeguati all’evoluzione inflattiva, stabilendo già una linea chiara per i prossimi cinque anni. “Tra le novità, sono state formalizzate specifiche norme di comportamento, utili a rafforzare le relazioni professionali e promuovere buone prassi all’interno delle aziende artigiane, favorendo un ambiente lavorativo più organizzato e rispettoso. Significativa l’intesa su una nuova proposta normativa per la tutela della maternità: condivisione equa dei costi indiretti (ferie, festività, tredicesima e TFR) di astensione obbligatoria, oggi a carico esclusivo dei datori di lavoro, per incentivare le assunzioni di giovani lavoratrici e rendere maggiormente equo l’onere economico in capo ai datori di lavoro del settore. Il rinnovo prevede aumenti retributivi che sono già stati riconosciuti dai datori di lavoro per l’anno 2024, mentre entreranno in vigore fin da subito gli aumenti per l’anno 2025. Al fine di perfezionare l’iter. OSLA si impegna a tutelare il settore artigiano, garantendo equilibrio tra innovazione normativa, tutela del potere di acquisto ma allo stesso tempo mantenimento della competitività per le piccole imprese del settore”.                  

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