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Energia. Rampelli (FdI): senza ideologia, con rinnovabili verso indipendenza energetica


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“Il pensiero conservatore per primo si è occupato della criticità del rapporto tra la modernizzazione dei sistemi produttivi e l’equilibrio del pianeta. Noi siamo contrari a ogni forma di decrescita: vogliamo crescere, che l’economia cresca, ma sappiamo anche che il pianeta non è infinito né infinita può essere l’energia di cui disponiamo. Il consumo di energia va cioè governato, a iniziare dal contrasto agli sprechi. Ma il prezzo dell’energia in Italia è tra i più alti d’Europa e occorre capire perché. Dobbiamo lavorare per la sostenibilità energetica perché chi c’era prima di noi ha fallito. Per oltre il 60% dipendiamo da energia fossile, il gas la fa da padrone. Possiamo parlare di nucleare ma il referendum del 1987 ha detto no alla fissione nucleare e questo ha provocato un oggettivo ritardo per l’Italia. Non so se possa avere senso rincorrere una tecnologia già smantellata non essendo più competitivi con le nazioni che vivono di fissione nucleare, con il rischio di esserne la retroguardia. Se riusciremo e se la scienza ci darà soluzioni per riallinearci ai leader mondiali in questo campo meglio, ma certamente possiamo – se non avremo dubbi – diventare l’avanguardia planetaria della fusione nucleare, questa sì energia pulita. L’Italia produce il 20% di energia da centrali idroelettriche, un’energia rinnovabile, pulita, programmabile, economica. Inoltre, è sovrana perché sono nostre l’acqua, le montagne, le dighe, i bacini, l’ingegneria che le ha rese possibili. Ed è un’energia ad alto potenziale, in grado cioè di alimentare l’industria pesante, cosa che non vale invece per l’energia eolica e solare.
Quindi, la prima cosa che potremmo fare è ottimizzare, manutenere, efficientare e sviluppare la produzione di energia idroelettrica. Raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana, dunque abbiamo le scorte per poter alimentare i nostri bacini anche in caso di siccità e comunque con il meccanismo della riconduzione forzata. Potremmo facilmente far levitare dal 20 al 35% la produzione di energia idroelettrica, sopravanzando quella di derivazione fossile, realizzare micro bacini e studiare ogni modo per ricavare questa energia rinnovabile con l’obiettivo di abbassare il prezzo in bolletta e raggiungere il prima possibile l’indipendenza energetica”.
E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli intervenendo al convegno ‘Ambiente ed energia: contro le ecofollie per un futuro realmente sostenibile’ organizzato dal senatore Guido Castelli

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