Truffe online, il falso trading è la forma più redditizia

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Il falso trading online, ovvero la truffa informatica sulle attività di compravendita di azioni e titoli finanziari in rete, è sicuramente un fenomeno criminale in espansione che genera un guadagno illecito di milioni di euro. Nel panorama delle frodi online, questa truffa sta alimentando sempre più l’interesse della criminalità organizzata.

Tecniche sempre più evolute

Le truffe online rappresentano una minaccia sempre più rilevante nel panorama digitale, colpendo quotidianamente milioni di utenti in tutto il mondo e causando danni economici significativi.
L’analisi delle tipologie di truffe più comuni non solo evidenzia l’evoluzione delle tecniche impiegate dai criminali, ma anche la vulnerabilità delle vittime.
Le truffe online, rilevate quotidianamente dagli operatori della Polizia Postale durante i monitoraggi costanti del World Wide Web o segnalate dai cittadini, tramite l’apposita sezione del sito del Commissariato di PS online, mostrano un aumento numerico direttamente proporzionale alle denunce raccolte giornalmente dagli uffici territoriali.
Tra le tipologie di truffe più preoccupanti ci sono quelle legate

  • al commercio elettronico (e-commerce)
  • al falso trading online
  • alle truffe “sentimentali” (romance scam)
  • alle frodi immobiliari.

Questi fenomeni destano particolare allerta, non solo per le ingenti somme sottratte dai sempre più sofisticati e organizzati gruppi criminali, spesso con ramificazioni transnazionali, ma anche per la vulnerabilità psicologica delle vittime, particolarmente suscettibili alle tecniche di manipolazione messe in atto dai truffatori.

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Il falso trading online

Come riporta il Rapporto Clusit 2024, l’attività più redditizia e in preoccupante crescita per la criminalità organizzata nel campo delle truffe online è senza dubbio il falso trading online.
Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, durante il quale erano stati segnalati 1.492 casi, si segnala un aumento del +68%. Questo fenomeno criminale si sviluppa principalmente attraverso la promozione su piattaforme social di grande diffusione, come Facebook e YouTube, di finti investimenti finanziari.
I cybercriminali, utilizzando diverse tecniche, tra cui l’ingegneria sociale, riescono a convincere gli utenti, attratti dalla prospettiva di facili guadagni, a investire in piattaforme di trading online. Una delle metodologie più comuni è rappresentata dalle telefonate di marketing, durante le quali falsi broker esercitano pressioni sugli utenti, affinché depositino soldi su conti pilotati o investano in specifici asset, spesso criptovalute, caratterizzati da elevati livelli di volatilità e anonimato.

Come funziona la truffa

In particolare, viene chiesto agli utenti di iscriversi a una piattaforma di trading online che appare semplice e intuitiva, facilitando così l’esecuzione delle operazioni. Spesso, il falso operatore propone di completare l’iscrizione a nome dell’utente o proporre l’installazione di software per il controllo da remoto dei dispositivi della vittima.
Inizialmente, vengono richieste piccole somme di denaro, che sembrano produrre buoni profitti. Ben presto, però, le somme richieste diventano sempre più consistenti, fino a che la vittima non riesce più ad accedere ai fondi investiti.

Allo scopo di innalzare i livelli di contrasto delle specifiche fenomenologie criminose, l’azione della Polizia Postale, anche nel settore del Financial Cybercrime, non si distingue solo per i profili repressivi, ma anche per la particolare attenzione rivolta alla prevenzione, attraverso campagne di informazione destinate alle forze di polizia e al pubblico, utilizzando anche i canali social.
Molto importante, soprattutto ai fini della tempestività dell’azione, è la collaborazione internazionale, sia in ambito europeo che extraeuropeo. In caso di prontezza di reazione da parte delle vittime e, quindi, nell’immediatezza degli eventi, la Polizia Postale riesce a conseguire buoni risultati in termini di recupero delle somme distratte e di identificazione degli autori.

L’importanza della cooperazione internazionale

Uno degli ultimi fatti di cronaca relativi alle truffe finanziarie ci porta a Torino dove le indagini evidenziano come, nell’ambito dell’operazione “Trade Scam”, le persone autrici della truffa attiravano  le vittime inserendo in alcuni siti internet dei banner pubblicitari di inesistenti società di investimenti finanziari e successivamente le convincevano a effettuare investimenti con la falsa promessa di lauti guadagni.

Questa operazione investigativa per sventare questa truffa, condotta dagli investigatori della Postale, si è conclusa a Tirana, in Albania, coordinata a livello internazionale da Eurojust con la collaborazione della Spak albanese, la Procura speciale deputata al contrasto della corruzione e della criminalità organizzata. Le indagini condotte dal Cosc (Centro operativo per la sicurezza cibernetica) di Torino e coordinata dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, hanno ricostruito, grazie al rilevante sequestro di materiale informatico, l’organigramma preciso.
È seguendo i flussi finanziari che i poliziotti hanno delineato il modus operandi degli indagati che, dopo aver raggirato le vittime, le convincevano a versare le somme da investire. Questo denaro veniva poi immediatamente trasferito su conti stranieri per aggirare i controlli antiriciclaggio e convertito in criptovalute. La fase finale dell’operazione si + conclusa con il sequestro preventivo di 4 milioni di euro.
Le storie di cronaca si ripetono con più o meno enfasi e diffusione mediatica, dallo schema Ponzi alla truffa di Madoff, con tutte le possibili varianti e attori protagonisti e, purtroppo, con troppe vittime.

Il falso trading online in Italia

Il falso trading online è la truffa che genera il profitto più consistente, alimentando con vigore l’interesse della criminalità organizzata. Le esperienze di contrasto ai fenomeni del crimine finanziario online hanno fatto registrare una persistente diffusione di condotte truffaldine che hanno portato, nel quadro del generale rinnovamento della struttura organizzativa del Servizio Polizia Postale, all’istituzione di una Divisione operativa dedicata, nel 2024.
Nel contesto investigativo, elemento di interesse è costituito dal sempre più frequente ricorso alle criptovalute, che diventano strumento per perfezionare l’efficace riciclaggio dei proventi illeciti. Queste transazioni si caratterizzano per una maggiore difficoltà di tracciamento e per la conseguente necessità di impegnare professionalità con elevati livelli di competenze.

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Nel I semestre 2024, secondo l’ultimo Rapporto Clusit, ci sono stati questi casi di truffe online:

  • Lombardia 369 casi
  • Emilia Romagna 338
  • Lazio 303
  • Sicilia 217
  • Piemonte 280
  • Valle d’Aosta 9 casi.
  • Questi dati vedono una rivisitazione tra chi, tra le Regioni italiane, occupa i primi posti in classifica, se andiamo ad analizzare le somme sottratte con le truffe di trading onlineLazio con 16.729.032 €
  • Lombardia con 14.120.326 €
  • Emilia Romagna con 11.950.662 €

Piemonte, Sicilia e Toscana occupano dal quarto al sesto posto. Chiudono la classifica Basilicata e Molise, rispettivamente con 214.000 € e 121.305 €. La Valle d’Aosta è al terz’ultimo posto.

Cosa consiglia la Polizia Postale

Volendo stilare una sorta di vademecum possiamo dire che è importante:

  • diffidare delle offerte di investimenti online che promettono guadagni immediati ed elevatissimi
  • non condividere dati personali, bancari, credenziali di accesso con presunti agenti finanziari
  • verificare l’attendibilità di chi propone l’investimento, visitando i siti della Consob e della Banca D’Italia
  • utilizzare esclusivamente piattaforme ufficiali evitando di cliccare su banner pubblicitari
  • prima di effettuare qualsiasi investimento o avviare rapporti di lavoro con qualunque società o piattaforma, assicurarsi che questa sia regolare, ovvero sia costituita da regolare partita IVA e da una sede legale esistente. A questo scopo a volte è necessaria una semplice ricerca tramite motori di ricerca per stabilirne la veridicità, anche attraverso eventuali recensioni
  • rammentare che la richiesta di un pagamento ulteriore, con il pretesto di sbloccare il capitale investito, è la modalità utilizzata dai cybercriminali per estorcere altro denaro che non verrà comunque restituito
  • rivolgersi alle autorità competenti per chiedere supporto e scongiurare così rischi o danni maggiori, consultando a questo scopo anche le informazioni dedicate a questa fenomenologia di reato presenti sul portale della Polizia postale Commissariato di PS online.

Se la denuncia è tempestiva vengono immediatamente attivati i canali di cooperazione internazionale di polizia, con la richiesta del blocco urgente delle somme versate e lo svolgimento di accertamenti sui flussi finanziari, che normalmente sono destinati all’estero.





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