di Daniele Bovi
Perugia si conferma tra i primissimi posti in Italia per quanto riguarda i costi della bolletta dell’acqua; un “primato” del quale sicuramente le famiglie farebbero volentieri a meno. Il dato emerge dall’indagine di Federconsumatori sul servizio idrico integrato; indagine, arrivata alla sua sedicesima edizione, che è stata presentata martedì a Firenze. Il rapporto, realizzato dall’associazione dei consumatori con la collaborazione della Fondazione Isscon, ha analizzato le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di regione italiani.
I dati Che cosa viene fuori dai numeri? Nel 2024 per una famiglia perugina di tre persone con un consumo di 150 metri cubi all’anno si parla di 511,79 euro, con un aumento del 66 per cento rispetto al 2016, mentre la media nazionale è di 354 euro. Acqua più “salata” si trova solo a Firenze, dove il conto è da 564 euro all’anno mentre al terzo posto c’è Genova con 504 euro. A livello percentuale, il +66 per cento registrato nel capoluogo umbro negli ultimi 8 anni vale il secondo posto in classifica dietro Potenza (72 per cento); percentuali simili a Catanzaro (65 per cento) e Palermo (65 per cento). I capoluoghi di regione più economici invece sono sono Milano (160 euro), Campobasso (191) e Napoli (193). A Napoli e Bologna (+2 per cento) si registrano gli incrementi più bassi mentre a Trento (-2 per cento) c’è stata una flessione. Poco cambia nella classifica se i consumi salgono a 182 metri cubi all’anno: nell’ordine in testa ci sono Firenze, Perugia e Genova. In generale, il Centro Italia è l’area del paese dove i costi medi sono più elevati.
I fattori Al di là dell’Umbria, a influenzare i costi è un mix di fattori, tra i quali la struttura tariffaria, i costi di gestione, le inefficienze delle infrastrutture (vedi il tema delle perdite), la necessità di investimenti, la frammentazione dei gestori, le componenti perequative e le specificità territoriali, come ad esempio la conformazione del territorio. Quel che è certo è che in tutta l’Umbria le bollette nei prossimi anni saranno in generale più pesanti. In autunno infatti l’Auri (l’Autorità regionale per i rifiuti e l’idrico) ha approvato le tariffe relative a tutti gli Ati, gli Ambiti territoriali integrati in cui è suddiviso il territorio regionale. Gli aumenti a partire dal 2024 vanno dal 5,9 a quasi l’8 per cento, mentre se si considera l’intero periodo regolatorio 2024-2029 si va dal 20,8 al 23,6 per cento.
Il metodo Ma come viene calcolata la bolletta che arriva nella cassetta della posta? La tariffa in Italia è regolata da Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) e viene calcolata secondo il Metodo tariffario idrico (Mti), aggiornato periodicamente. In estrema sintesi il sistema si basa su una serie di principi come quello dei costi riconosciuti (banalmente, la tariffa deve corriere i costi di gestione, manutenzione e investimento), sulla struttura a scaglioni (il costo per metro cubo di acqua aumenta all’aumentare dei consumi) e su una quota fissa e una variabile: la prima riguarda i costi di servizio, la seconda i metri cubi consumati. In più nella tariffa ci possono essere delle componenti aggiuntive come i costi per investimenti futuri e così via.
Le richieste Federconsumatori chiede alle istituzioni di garantire un prezzo dell’acqua equo, calibrato sulla capacità reddituale dei cittadini, con un approccio sociale e adeguate agevolazioni; di investire nella modernizzazione della rete per ridurre dispersioni, con particolare attenzione all’agricoltura, dove l’inefficienza influisce sui prezzi in periodi di siccità; di promuovere sistemi anti-spreco in ambito industriale, agricolo e civile, incentivando raccolta, trattamento e riutilizzo delle acque; di sostenere ricerca e innovazione per desalinizzazione e sbarramenti idrici e, infine, di lanciare una campagna di sensibilizzazione per un uso responsabile della risorsa idrica.
Vus Proprio in tema di dispersione delle risorse idriche Vus (la società che gestisce il servizio nel Folignate-Spoletino) ha avviato il progetto «Vus-Stainability 4.0 per l’ottimizzazione della rete idrica, finanziato dal Pnrr. Gli interventi, essenziali per migliorare la gestione dell’acqua, inizieranno il 6 febbraio e interesseranno diverse località, con interruzioni temporanee dell’erogazione. Le zone coinvolte includono Terzo La Pieve, Petrognano, Terraia, San Brizio, Camporoppolo e altre, con lavori programmati fino al 17 febbraio. L’assessore Agnese Protasi sottolinea l’importanza di questi interventi per l’efficienza del servizio e chiede comprensione ai cittadini per i disagi temporanei.
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