“È la grande priorità della Asl”. Nella ricetta risorse anche dal privato

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Sarà l’anno del San Donato. Non l’anno che consegna alla città il nuovo ospedale, ma quello per impostare la macchina e accendere i motori. Che hanno bisogno di molto carburante perchè l’opera è gigante. Come i costi complessivi: l’indicazione di base gira attorno ai duecento milioni. Mura nuove, ma pure attrezzature per la diagnostica, blocco operatorio, macchinari tecnologicamente avanzati e tutto ciò che serve per potenziare la cittadella sanitaria. È tra le priorità dei progetti di sanità regionale che il governatore Giani è venuto qui a confermare insieme agli investimenti per oltre 7 milioni ( Pnrr) in strumentazione tecnologica e apparecchiature elettromedicali. Una priorità ribadita da Marco Torre, appena salito al timone della Asl e ieri al suo debutto in ospedale. Ha attraversato il “labirinto” del San Donato senza perdersi, come in passato era accaduto al suo precedessore Antonio D’Urso, ma solo perchè accompagnato da Antonella Valeri (direttore amministrativo), Assunta De Luca (direttore sanitario) e Barbara Innocenti (direttore dell’ospedale). Avrà tempo per orientarsi nel dedalo di corridoi, porte metalliche, reparti e scale. Intanto comincia dal reparto del “cuore”, in senso professionale ripercorrendo la via della sua specializzazione. Lui che ha guidato l’Ospedale del cuore, centro di eccellenza in Toscana e non solo, non poteva che iniziare dalla Cardiologia, per poi passare al Pronto soccorso. “È stata una visita veloce per avere una prima visione della struttura. L’obiettivo è dare alla città l’ospedale che merita”. E sulla maxioperazione che dovrà condurre in porto, già traccia la road map: questo anno servirà per avviare il “percorso condiviso con tutti, verso l’elaborazione del progetto”, spiega Torre.

Dal masterplan al progetto, è il primo step al quale seguirà la fase di confronto con la Regione, pronta a un impegno finanziario quando sul tavolo di Giani arriverà il progetto dettagliato. Ed è in questa fase intermedia che Torre non esclude l’ipotesi, peraltro prevista dalle linee guida regionali, di attivare forme di partenariato pubblico-privato per coprire una parte dei costi. Da parte sua, la Asl ha già messo sul piatto 50 milioni. Risorse già impiegate per la costruzione dell’edificio Volano (cantiere in corso): accoglierà i servizi, durante la ristrutturazione delle mura del San Donato, garantendo la prosecuzione delle attività. E ancora: ristrutturazione del Blocco operatorio (i lavori delle prime nuove sale operatorie sono in dirittura di arrivo) e per il restyling del Pronto soccorso, che diventerà un vero e proprio Hub dell’emergenza. Anche qui, secondo la tabella di marcia, i lavori galoppano verso il traguardo. Ma all’appello mancano 150 milioni, necessari alla riqualificazione della parte impiantistica, del complesso edilizio (efficientamento energetico e rifacimento delle coperture). Non ultima, la riorganizzazione completa di reparti e percorsi. Ed è su questo che Torre lavorerà pancia a terra. Perchè se la città merita un ospedale all’avanguardia, il San Donato vanta già “punte di eccellenza. “Questa azienda ha un patrimonio: sono le persone nelle quali ho notato un grande senso di appartenenza e attaccamento. Un’azienda solida, vogliamo conoscere bene i problemi e trovare il modo per affrontarli. Abbiamo tante sfide ma anche tante opportunità, e le opportunità sono rappresentate dal Pnrr che dobbiamo sfruttare al meglio”. Il modello organizzativo: Torre ha in mente uno schema che integri l’attuale e insiste su un punto: la centralità delle “persone e la necessità di concentrare le energie sui bisogni del paziente coinvolgendolo nel percorso di cura”.

Il rapporto con il territorio. “Importante il dialogo per individuare misure cucite sulle diverse esigenze”. Servizi quasi come un abito sartoriale. Sa che “c’è tanto da lavorare ma siamo qui per questo. L’obiettivo della Regione è presentare un progetto chiaro e condiviso. Ora le priorità sono il Pnrr e l’ospedale di cui c’è un bisogno enorme. Dobbiamo dare risposte ai cittadini e per questo occorre tracciare un percorso chiaro e rispondere alle sollecitazioni che arrivano dall’amministrazione comunale”.

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