Movimento dei Trattori, manifestazione il 5 marzo – Economia e politica

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


Il Movimento dei Trattori ha condotto ieri, 3 febbraio 2025, una manifestazione sull’A1 tra i caselli di Capua e Santa Maria Capua Vetere per chiedere – ancora una volta – che sia dichiarato lo stato di crisi dell’agricoltura italiana, in particolare per le piccole e medie imprese agricole, duramente colpite dall’indebitamento e dalle crisi di mercato e ambientali, legate al cambiamento climatico. E ha indetto una manifestazione nazionale che si terrà il 5 marzo 2025 a Roma, in piazza del Campidoglio.

Leggi anche Gli agricoltori tornano con i trattori in strada per chiedere interventi straordinari

Nel frattempo sono in partenza un appello al capo dello Stato e una lettera al Governo, con un invito rivolto al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, finalizzato a riaprire il confronto, già avviato lo scorso anno nel corso del dibattito del Decreto Emergenze in Agricoltura, poi diventato Legge 101/2024 sulla base di un documento redatto dal Consiglio Unitario del Movimento dei Trattori.

Microcredito

per le aziende

 

 

L’analisi del Movimento dei Trattori

La richiesta del Movimento è chiara: urgono misure urgenti e straordinarie per salvare le piccole e medie aziende agricole, a cominciare dalla dichiarazione di stato di crisi, che serve come copertura giuridica per altri provvedimenti.

 

Il Movimento dei trattori chiede infatti la proroga dei termini e l’ampliamento delle condizioni di accesso alla moratoria sui mutui e sui prestiti, già inserito nella Legge 101/2024, l’attivazione del blocco delle importazioni dei beni nei mercati dove le derrate nazionali subiscono una concorrenza internazionale sleale, un vero e proprio dumping sociale e ambientale, ma occorrono anche ulteriori misure per evitare la chiusura delle aziende agricole sin dalla prossima campagna agraria, come un “giusto prezzo” per i prodotti agricoli, vale a dire un prezzo minimo a cui la distribuzione dovrebbe acquistare i prodotti italiani. Altra richiesta al Governo, non ultima per importanza: un piano straordinario per assicurare acqua irrigua alle aziende agricole localizzate nelle regioni che stanno soffrendo di più per il fenomeno della siccità.

 

Nel documento posto a base della loro iniziativa, gli agricoltori del Movimento dei Trattori raccontano l’agroalimentare italiano come un sistema ricco capace di realizzare performance importanti, ma fatto da agricoltori e pescatori sempre più impoveriti.

 

Scrivono, fra l’altro: “Sono le aziende produttive quelle che pagano il prezzo della crisi. In venti anni hanno chiuso oltre il 50% delle aziende della pesca e agricole (500mila in meno solo negli ultimi dieci anni). Del totale di 1,3 milioni di aziende chiuse, il 75% è in montagna o collina (con l’abbandono delle aree coltivate pari a circa 850mila ettari in zone particolarmente vulnerabili dal punto di vista ambientale, idrogeologico e sociale)”.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

 

Secondo il documento Crolla il reddito reale dell’agricoltura per addetto (Eurostat certifica che nel 2020 in Europa è aumentato in media di 2,8% ma in Italia è diminuito del 2,9%). La chiusura delle aziende e l’abbandono delle aree coltivate comporta automaticamente la perdita di posti di lavoro: “Sono ormai solo circa 175mila le aziende che assumono operai agricoli (-7% in cinque anni) con i lavoratori che, per la prima volta dal 2007, scendono sotto il milione”.

 

E ancora: “In Italia su cento euro spesi dal consumatore per l’acquisto di prodotti agricoli freschi, meno di 20 euro remunerano il valore aggiunto degli agricoltori, ai quali, sottratti gli ammortamenti e i salari, resta un utile di 7 euro, contro i circa 19 euro del macro settore del commercio e trasporto. Per i prodotti trasformati l’utile dell’agricoltore si riduce a 1,5 euro pari a 2,2 euro, contro i 13,1 euro del commercio e trasporto”.

 

La manifestazione del 3 febbraio 2025 in Campania

Il percorso della manifestazione di ieri in Campania ha previsto la sfilata dei mezzi dal casello di Capua verso Napoli. All’altezza della barriera di Napoli Nord è stata invertita la marcia per dirigersi in direzione Roma passando da Caserta Sud, Caserta Nord fino all’uscita di Santa Maria Capua Vetere dove ne sono usciti intorno alle 14:00 per raggiungere un’area a ridosso della rotonda antistante il Casello autostradale e dove si sono posizionati i mezzi; nell’area è installato dal 28 gennaio un presidio organizzato dall’Associazione Coltiviamo Futuro.

 

Prestito personale

Delibera veloce

 

Alle 11:00 di ieri, 3 febbraio 2025, erano partiti per lo sciopero lumaca dal casello di Capua 10 trattori montati su mezzi industriali. In autostrada si sono contati in un primo momento altri 20 autocarri, in rappresentanza di mangimifici, aziende foraggere e trasporto ortofrutta, più almeno altre 20 autovetture di agricoltori. Alla fine della sfilata, i mezzi transitati a passo d’uomo aderenti alla manifestazione erano circa 400, e si sono estesi per oltre 2 chilometri.

 

Ad attenderli al casello di Santa Maria Capua Vetere vi erano altri 30 mezzi agricoli, che nei giorni scorsi avevano costituito un presidio, ai quali andranno ad aggiungersene altri, provenienti dal presidio di Casal di Principe. Dopo la manifestazione si è tenuta un’assemblea, dove sono state ribadite le richieste del movimento e rilanciata la volontà di partecipare alla manifestazione nazionale del 5 marzo prossimo a Roma.

 

A Santa Maria Capua Vetere ha preso la parola – tra gli altri – Gianni Fabbris, segretario generale nazionale di Altragricoltura – che ha parlato a nome di tutto il movimento.

 

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

La mobilitazione di fine gennaio

Ecco in sintesi quanto avvenuto negli ultimi giorni e l’impatto della mobilitazione del Movimento dei Trattori, inizialmente lanciato dal Coapi, il Coordinamento tra Agricoltori e Pescatori Italiani. Sono dieci le regioni in cui si è già avviata la mobilitazione (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) mentre si sta avviando l’iniziativa nelle altre regioni.

 

La quasi totalità dei presidi in campo ha sottoscritto ed aderito al documento unitario proposto dal Consiglio della Mobilitazione entrando, cosi, a far parte dell’Assemblea in cui si stanno assumendo le decisioni e le iniziative. Sono 26 i primi presidi costituiti nelle prime dieci regioni.

 

A tutte le regioni italiane (ai presidenti di Regione, presidenti del Consiglio Regionale e assessori competenti) si stanno inviando i documenti con gli obiettivi e la richiesta di incontro per discutere la proposta che ogni Regione produca la declaratoria delle proprie crisi (economiche, sociali, ambientali) dell’agricoltura e della pesca e avanzi al Governo la richiesta di mettere in campo un Piano e misure straordinarie per salvare le piccole e medie aziende produttive dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca.

 

Secondo il movimento “Alcuni primi incontri si stanno già programmando, altri si sono già tenuti e, in alcuni casi, registriamo già i primi impegni”.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

 

Il Consiglio Unitario sta sollecitando i sindaci di tutto il Paese a scendere in campo a sostegno delle iniziative e delle richieste di chi lavora la terra e nel mare. Francesco Aiello, sindaco a Vittoria (città che ospita il più grande mercato ortofrutticolo nel Mediterraneo), anche a nome della Rete dei Municipi Rurali di cui è presidente del Tavolo dei Sindaci, ha rivolto un appello a tutti i sindaci d’Italia per adottare delibere di sostegno alla mobilitazione, di aderire alla manifestazione nazionale e di attivarsi con gesti e atti istituzionali conseguenti.

 

Il Comune di Vittoria ha già adottato la prima delibera che ha inviato ai colleghi. Diversi sono i sindaci e le province che hanno annunciato l’adozione della delibera.

 

Nei territori dove sono presenti i presidi e i nodi della mobilitazione si stanno richiedendo e tenendo incontri con le prefetture. È stata già fissata la data della mobilitazione nazionale che si terrà a Roma il 5 marzo prossimo in piazza del Campidoglio. Alla manifestazione sono invitati a partecipare non solo gli agricoltori, gli allevatori, i pescatori e i loro alleati ma, anche, i sindaci e le rappresentanze comunali e provinciali che avranno adottato le delibere di sostegno. In questi giorni si stanno svolgendo in diversi territori iniziative e incontri per allargare la partecipazione.

 

Conto e carta

difficile da pignorare

 

I primi riscontri

Alla luce di quanto si sta sviluppando in questi primi giorni, il movimento sottolinea: “i primi riscontri positivi vanno nella direzione del primo degli obiettivi che il Consiglio Unitario si è posto: la nascita di un Movimento Unitario che si batte nelle campagne, nelle marinerie e nelle città di cui sono protagonisti quanti lavorano la terra e nel mare capaci di difendere gli interessi comuni dei cittadini”.

 

“Il primo grande passo in avanti e il vero importante elemento di novità di questa iniziativa rispetto alle mobilitazioni dello scorso anno (capaci di una forte denuncia, ma anche frammentate e a volte confuse e contraddittorie) sta nel metodo e negli obiettivi – spiega Gianni Fabbris – costruire l’unità a partire dalla chiarezza mettendo in campo proposte, coinvolgendo la società e incalzando le istituzioni perché guardino in faccia la realtà della crisi e diano risposte all’altezza dei compiti”.

 

Il Consiglio Unitario si è incontrato il 1° febbraio scorso per mettere a punto le ulteriori iniziative fino alla manifestazione nazionale del 5 marzo a Roma.

 

Sono state poi inviate una lettera al presidente della Repubblica ed al presidente del Consiglio (con una petizione popolare online) e una missiva contenente la richiesta di incontro al ministro Francesco Lollobrigida ed al Governo, che l’anno scorso ha aperto il confronto con le mobilitazioni degli agricoltori convocando un tavolo di crisi, per un primo incontro con il Consiglio Unitario della Mobilitazione e con la Rete dei Municipi Rurali per poter direttamente consegnare i documenti e avanzare le proposte.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link