Trump su dazi, Ucraina e Gaza. E Musk: “Fa come dico io”

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“Musk non può prendere decisioni senza la mia approvazione”. Un Donald Trump a tutto campo, dallo Studio Ovale della Casa Bianca, ha cominciato il suo punto su tutti i temi caldi che riguardano la sua presidenza, dai fondamentali. E dunque dal suo rapporto con il controverso miliardario tech sudafricano entrato nel suo governo. Trump ha anche aggiunto: “Non ho notato conflitti di interesse in quello che fa Elon”. Altro passaggio forte del suo intervento, mentre si attende l’esito del suo incontro alla Casa Bianca col premier israeliano Netanyahu, quello riguardante il futuro dell’Ucraina minacciata dalla Russia: “Terre rare in cambio dell’aiuto degli Usa”. Quindi il ritorno alla questione dei dazi.

Avanti tutta, anzi no

Alla vigilia dell’entrata in vigore dei dazi del 25% contro i due vicini nonché alleati nordamericani e del 10% contro la Cina, con i principali listini di Borsa crollati dopo questo minaccioso annuncio, il presidente Usa ha sospeso temporaneamente le tariffe per il Messico e sta trattando con Canada e Cina. Mentre il Telegraph ha rivelato che il tycoon sta prendendo in considerazione l’idea di imporre una tariffa del 10% su tutte le importazioni Ue, graziando forse la Gran Bretagna, nel più classico stile divide et impera. Con una mossa che sembra una retromarcia ma che potrebbe far parte di una tattica negoziale, Trump ha congelato i dazi per un mese al Messico dopo una conversazione “molto amichevole” con la presidente Claudia Sheinbaum, che “ha accettato di inviare immediatamente 10.000 soldati al confine con gli Usa” con lo scopo specifico di “fermare il flusso di Fentanyl e di migranti illegali” negli Usa. Nel frattempo si cercherà di raggiungere un “accordo” tramite negoziati guidati per la parte americana dal capo della diplomazia Marco Rubio, dal segretario al Tesoro Scott Bessent e da quello al Commercio Howard Lutnick, con la partecipazione dei due presidenti.  Porta ancora aperta sui dazi pure con la Cina, con cui Trump parlerà “nelle prossime 24 ore”.

La tregua fragile a Gaza

Donald Trump avverte che “non c’è nessuna garanzia che la tregua a Gaza tenga” alla vigilia del suo incontro alla Casa Bianca con Benyamin Netanyahu, primo leader straniero a varcare la soglia dello Studio Ovale nella sua seconda presidenza, che ha già incontrato a Washington l’inviato speciale Usa, Steve Witkoff, per discutere proprio della seconda fase dei colloqui sul cessate il fuoco e della liberazione degli ostaggi.

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Il presidente americano e il premier israeliano affronteranno anche il dossier iraniano e quello sulla normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita, così come lo stop dei fondi americani all’Unwra, dopo la sospensione decisa da Joe Biden, e l’uscita degli Stati Uniti dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu che l’amministrazione americana ha accusato di faziosità nei confronti di Israele. Una settimana intensa per Netanyahu, che resterà negli Stati Uniti fino a sabato.

A poco più di quindici giorni dall’inizio della tregua a Gaza, due funzionari di Hamas hanno affermato che il gruppo è pronto ad avviare colloqui sui dettagli della seconda fase, che potrebbe contribuire a garantire una cessazione duratura delle violenze. Trump, che solo 24 ore fa si era detto ottimista assicurando che “i colloqui in Medio Oriente con Israele e altri interlocutori stanno facendo progressi“, è rimasto cauto.

Fine dell’Usaid

Donald Trump, insieme al suo first buddy Elon Musk, vuole smantellare l’Usaid, l’agenzia americana istituita nel 1961 da John F. Kennedy e diventata la più grande macchina al mondo di aiuti civili e di assistenza allo sviluppo all’estero. Da oggi e’ commissariata, con il segretario di stato Marco Rubio che ne assume la direzione ad interim, mettendo un cappello politico su una struttura indipendente e sottraendosi cosi’ anche ad eventuali controlli. Un po’ come e’ successo nelle stesse ore al Consumer Financial Protection Bureau, l’agenzia indipendente che protegge i consumatori, con il segretario al Tesoro Scott Bessent che ha assunto la guida temporanea dopo il siluramento del direttore Rohit Chopra.

Solo nell’anno fiscale 2023 Usaid ha erogato 72 miliardi di dollari in tutto il pianeta – per interventi come quelli in favore della salute delle donne nelle zone di conflitto, per l’accesso all’acqua pulita, per i trattamenti per l’Hiv/Aids, per la sicurezza energetica oppure per le attività anti-corruzione – fornendo il 42% di tutti gli aiuti umanitari monitorati dall’Onu nel 2024.

E il figlio spara alle specie protette a Venezia

Un video con il figlio di Donald Trump che spara alle anatre a Venezia e in una area tutelata. Il caso arriva anche in Consiglio regionale veneto con una interrogazione di Europa Verde e in Parlamento con la richiesta di Avs di intervento del ministro Gilberto Pichetto Fratin. Secondo quanto afferma il consigliere Andrea Zanoni di Europea Verde, che ha presentato una interrogazione ed è pronto ad un esposto alla magistratura, lo scorso dicembre Donald junior Trump è stato a Venezia in vacanza con la nuova compagna. E con un gruppo di amici ha partecipato anche a una battuta di caccia in laguna. “Non possono farla da padroni – sostiene all’ANSA Zanoni, convinto animalista – in Veneto”. Su un sito specializzato americano, “The global hunt for adventure”, sostiene Repubblica, è stato pubblicato nei giorni scorsi un video che riprende, con tanto di intervista, Trump Junior attorniato da quaglie e anatre

 





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