Aeroporto, parcheggi “alle stelle”. Scoppia la polemica sugli aumenti

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“Vola” il costo del parcheggio dell’”Aeroporto del Salento” gestito da Brindisi Multiservizi. La tariffa giornaliera per lasciare la vettura all’interno dell’area di sosta ex P8 Santa Maria del Casale, automatizzata e non custodita, è passata infatti dai 8 a 12 euro: la decisione è stata ratificata nella delibera di giunta comunale 27/’25 del 31 gennaio scorso.

La rabbia di confesercenti

«Una decisione assunta con estrema superficialità – tuona Confesercenti Brindisi – senza alcuna valutazione delle reali necessità economiche e gestionali, che si traduce, come sempre, nell’ennesimo peso economico imposto ai cittadini e ai visitatori della nostra città e del territorio. ». L’associazione di categoria, che si farà promotrice di un’azione che porti alla revisione del provvedimento, ricorda come dal 2018 a la tariffa giornaliera per la sosta è passata da cinque a 12 euro e aggiunge: «Un incremento sproporzionato che supera di gran lunga la naturale rivalutazione legata all’inflazione, che avrebbe dovuto portare il costo massimo a circa 6,15 euro. Il paradosso di questa circostanza è il confronto – aggiungono da Confesercenti Brindisi – con il parcheggio P3 dell’Aeroporto di Bari, che con servizi analoghi, offre una tariffa giornaliera di 7,50 euro, con sconti in pre-booking fino a 6,50 euro».

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Il presidente di AdP

Sulla questione, intanto, sono diversi gli spunti di riflessione. «Ci troviamo dinanzi una scelta politica e amministrativa legittima dell’amministrazione comunale di Brindisi – dice Antonio Vasile, presidente di Aeroporti di Puglia – del resto se a servizio dell’aerostazione c’è un gran numero di parcheggi disponibili, ciascuno sceglie dove andare. Sarà il mercato a dare presto una risposta e a dirci quanti auto verranno parcheggiate in quell’area specifica. Esiste la concorrenza e i gestori decidono ciascuno una loro politica dei prezzi». Pure ritenendo legittime le rimostranze di Confesercenti Brindisi, Vasile continua: «Dinanzi a una problematica che pure può insorgere diventa sempre più imprescindibile un confronto diretto che porti a soluzioni concrete, la polemica rischia di non portare risultati. Pare infatti fuori luogo, restando alla stretta attualità il paragone con il P3 dell’aeroporto di Bari, parcheggio che dista dagli ingressi aeroportuali molto di più rispetto a quello pubblico Santa Maria del Casale di proprietà del Comune». È il momento – conclude Vasile – di fare rete e dare soluzioni a problematiche complesse, per fare ancora un esempio concreto, occorre lavorare tutti assieme per garantire il giusto spazio a tutti gli operatori che si occupano dei collegamenti da e per l’aeroporto brindisino».

Contrario alla scelta operata dal Comune di Brindisi è Valentino Nicolì, presidente di Confindustria Lecce. «L’aumento non è grave di per sé stesso, non fa la differenza qualche euro in più al giorno, ma dimostra ancora una volta quanto un territorio già geograficamente marginale venga di continuo penalizzato. È evidente che i maggiori costi accessori, in questo caso quelli relativi alle aree di parcheggio colpiscono in particolare il Salento leccese, che pure in termini di servizi da e verso l’aeroporto di Brindisi paga un gap notevole». Nicolì dice ancora: «Quanto deciso dal Comune di Brindisi in merito all’aumento dei costi di parcheggio in una area di sua proprietà è l’ennesimo ostacolo che un imprenditore salentino incontra lungo il proprio cammino. Le aziende pagano un evidente gap in termini di competitività non soltanto con le imprese del Nord ma anche rispetto a quelle che utilizzano come scalo aeroportuale Bari. Allargare il divario competitivo toglie margine di azione alle imprese e rende il territorio sempre meno attrattivo il territorio agli investimenti da fuori e in qualche modo anche al turismo – conclude Nicolì – che continua a pagare una conto saluto all’assenza di trasporti integrativi a quello aereo».

Infine, a interpretare lo stato d’animo dei consumatori è Antonio Tanza, presidente di Adusbef. «L’ennesimo aumento delle tariffe di sosta presso l’Aeroporto di Brindisi è un colpo ingiustificato e sproporzionato ai cittadini, ai lavoratori e ai turisti. Non si tratta di una misura di adeguamento ai costi, ma di una scelta politica miope che rischia di penalizzare la competitività dello scalo brindisino e di aggravare ulteriormente il carico economico sulle famiglie e sulle imprese locali». Tanza affonda il colpo: «In un momento in cui il caro-vita pesa sempre di più sulle spalle dei consumatori, ci si aspetterebbe da parte dell’Amministrazione soluzioni volte a migliorare i servizi e ottimizzare la gestione, non semplici rincari che vanno a colpire chi non ha alternative. Se l’intento – sottolinea – è quello di sostenere la Brindisi Multiservizi, la strada non può essere quella di tartassare i cittadini, ma di puntare su una gestione più efficiente e sostenibile, riducendo sprechi e cercando soluzioni che non ricadano sempre sulle tasche degli utenti. Adusbef sostiene con forza la richiesta di Confesercenti Brindisi per una revisione immediata del provvedimento e – la chiusura di Tanza – per l’apertura di un tavolo di confronto».

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