Fedriga: «Go!2025, pietra miliare per la nuova Europa»

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Sottolinea più volte la portata storica dell’evento («sarà la pietra miliare della cooperazione europea»). Annuncia l’arrivo di altri big, oltre a quelli già ufficializzati. E, soprattutto, si augura che i semi gettati in quest’anno speciale possano dare importanti frutti futuri. Per Gorizia, certo, ma anche per l’intero Friuli Venezia Giulia. Perché, ricorda il governatore Massimiliano Fedriga, da sabato 8 febbraio in poi i riflettori si accenderanno non solo solo sull’Isontino, bensì su tutta la regione.

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Presidente, come vive l’attesa dell’inaugurazione di Go!2025?

«Con le dovute, naturali preoccupazioni: è un evento molto grande, di carattere internazionale. Pertanto, mi auguro che l’impegno profuso nell’operazione riesca a portare i frutti sperati: tra Gorizia e Nova Gorica avremo più di un migliaio di appuntamenti, oltre a quelli, un centinaio, del circuito Go!2025&Friends. Di conseguenza, l’auspicio è che tutto funzioni, anche per quanto riguarda la gestione degli importanti flussi turistici che giungeranno nel territorio».

Quante risorse ha messo in campo la Regione?

«È un calcolo difficile da fare perché abbiamo azionati diversi canali contributivi, da quelli legati alle infrastrutture a quelli legati agli eventi. In ogni caso, tra quelle già stanziate e quelle ancora da allocare, stiamo parlando di cifre importanti: oltre 140 milioni di euro, a beneficio di tutto il Friuli Venezia Giulia, a cui vanno sommati i fondi elargiti a livello nazionale e dalla Repubblica di Slovenia».

Perché la Regione ha tanto investito e tanto sta investendo su Go!2025?

«Proprio perché è un’occasione per l’intero Friuli Venezia Giulia e per il Paese. Stiamo parlando della prima Capitale europea della Cultura tra due Stati, non di una Capitale europea della Cultura “qualsiasi”. Rimarrà nella storia del Vecchio Continente. Ecco perché abbiamo voluto crederci e ci crediamo. La troviamo una pietra miliare, un esempio di cooperazione europea».

C’è qualcosa che, almeno fino a questo momento, poteva andare meglio?

«Ogni cosa si può fare meglio, ma, più nel dettaglio, sono partite un po’ a rilento le operazioni di coordinamento tra i due Paesi. Del resto, è qualcosa di assolutamente fisiologico, trattandosi di due città appartenenti pur sempre a due Stati differenti. E proprio questa Capitale europea della Cultura transfrontaliera, ci fa compiere un importante passo in avanti, permettendoci di organizzare in maniera condivisa iniziative così grandi».

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C’è stata qualche difficoltà di dialogo, di interlocuzione, con la parte slovena di Go!2025?

«C’è sempre stata una massima collaborazione da parte di tutti i soggetti coinvolti, con un enorme senso di responsabilità nei confronti di un evento così importante. Certo, in qualche caso non è stato facile: penso all’allineamento delle tempistiche del trasporto pubblico locale transfrontaliero, primo esperimento fatto in questo settore. Alcune tempistiche tecniche si sono allungate, ma ho sempre notato una volontà comune di raggiungere il risultato. E ce l’abbiamo fatta».

Riguardo al programma di Go!2025, dobbiamo attenderci altre sorprese?

«Siamo in trattativa con diversi artisti, ma finché non abbiamo i contratti firmati non possiamo annunciarli. In ogni caso, il programma è già molto ricco. Penso, ad esempio, alle mostre di McCurry a Trieste e a quella che ci sarà a Gorizia, a “Fotografia Wulz” in corso a Trieste, ai concerti di Robbie Williams, sempre a Trieste, di Sting a Villa Manin oltre a quelli dei Massive Attack e dei Thirty seconds to Mars a Gorizia, dove, attualmente, si può vedere l’esposizione di Andy Warhol, senza dimenticare quella, grandissima, che ci sarà a villa Manin e che costituirà un unicum su scala internazionale grazie alle opere di artisti come Monet, Van Gogh, Cezanne, Hopper, Munch. E chi la vorrà vedere dovrà per forza venire in Friuli Venezia Giulia. Il tutto senza dimenticare la tappa del Giro d’Italia che si concluderà a Gorizia-Nova Gorica e che vedrà anche la presenza delle Frecce Tricolori».

Quanti altri eventi rimangono da annunciare?

«Di sicuro ancora 3-4, da qui ai prossimi mesi. Uno di questi riguarderà la galleria Bombi di Gorizia con una sua valorizzazione, duratura nel tempo, che sarà resa possibile dal contributo di un grande artista digitale: la farà diventare molto suggestiva».

Molti si sono chiesti che senso hanno, nell’ottica di Go!2025, gli appuntamenti a Villa Manin, a Trieste e in altre località regionali.

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«È giusto utilizzare la vetrina costituita dalla Capitale europea della Cultura per valorizzare tutta la regione rendendo Go!2025 ancor più attrattiva. Non dimentichiamo che, se avessimo dovuto circoscrivere gli eventi al territorio comunale di Gorizia, alcuni di essi non avrebbero potuto svolgersi. Quindi, anche grazie a Go!2025&Friends, abbiamo deciso di aumentare l’offerta in modo sostanzioso».

Cosa pensa riguardo alle recenti polemiche sulla mostra di Warhol?

«L’esposizione sta andando molto bene: c’è un notevole afflusso di pubblico. Dalle polemiche mi tengo fuori: chi di dovere farà tutti gli approfondimenti necessari. Preferisco parlare del valore aggiunto che la mostra dà a Gorizia».

Al di là dell’apertura dell’8 febbraio e all’inaugurazione delle principali mostre, a quali concerti non intende mancare?

«Vorrei seguirne più di qualcuno, penso in particolare a quelli dei Massive Attack, di Robbie Williams, di Alanis Morrissette. Gli eventi di grande spessore non mancano».

Quale sarà l’eredità concreta di Go!2025?

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«Il discorso è proprio questo: cosa si può costruire a partire dalla Capitale europea della Cultura? Mi auguro quindi che Go!2025 possa lasciare in eredità una grande collaborazione transfrontaliera, rafforzandola. Inoltre, trovo molto importanti gli interventi che stanno riguardando le infrastrutture, la riqualificazione del patrimonio e tutto quel che riguarda la sua riconoscibilità, di modo da aumentarla: su di noi, avremo puntati i riflettori internazionali. Il 2025, allora, va sfruttato al massimo per promuovere la regione anche negli anni a venire». —



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