Industria, Cisl Veneto a manifestazione per rilancio a Bruxelles

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Anche una delegazione della Cisl Veneto parteciperà oggi, mercoledì 5 febbraio 2025, alla manifestazione europea organizzata a Bruxelles da IndustriAll Europe, il sindacato europeo dell’industria, per sollecitare un piano concreto e urgente per il futuro del lavoro e dell’industria.

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Un’ampia rappresentanza di lavoratrici e lavoratori dei settori metalmeccanico, installazione di impianti, chimico-farmaceutico, energia, moda, plastica, vetro e ceramica – i comparti più significativi e trainanti per l’economia europea –, si radunerà infatti alle 10.30 in Place Jean Rey, proprio sotto la sede del Consiglio Europeo, per chiedere un’Europa più equa e sostenibile, dove il lavoro sia posto al centro delle politiche industriali.

“Siamo oggi giunti a un bivio. Senza una strategia industriale chiara, la deindustrializzazione non è più solo un rischio, ma diventa una tangibile realtà che sta mettendo a repentaglio migliaia di posti di lavoro in settori che sono cruciali anche per l’economia e l’occupazione del Veneto”, dichiarano Nicola Panarella, segretario generale di Fim Cisl Veneto (Federazione metalmeccanici), Giuseppe Callegaro, segretario di Femca Cisl Veneto (Federazione Energia, Moda, Chimica e Affini) e Stefania Botton, segretaria di Cisl Veneto, che insieme a una folta delegazione europea saranno ricevuti da un gruppo di parlamentari.

“Certo non possiamo rinunciare alla salvaguardia ambientale, ma il Green Deal deve realizzare una transizione giusta che tuteli la società, oltre che l’ambiente – aggiungono –. La manifestazione di domani è estremamente importante, e vuole essere un forte segnale del sindacato a livello europeo. Serve andare oltre l’interesse dei singoli stati, ed è necessario sia messa in atto una politica industriale ed energetica che veda al centro un ruolo forte dell’Europa. Resta per noi inammissibile che a fare le spese della transizione siano i lavoratori, e a questo la comunità europea dovrà dare una risposta concreta”.

Criticità e preoccupazioni, al pari delle istanze, com’è noto sono infatti di uguale peso per il Veneto. Solo nella nostra regione sono globalmente 71 le crisi aziendali gestite nel 2024 (coinvolti oltre 14mila lavoratori e lavoratrici) e quasi 2 su 3, ossia 43 nel complesso, sono ancora aperte all’Unità di crisi in questo affaccio di 2025. Ed è proprio il metalmeccanico il settore maggiormente toccato, con 23 casi di crisi gestiti lo scorso anno (pari al 32% del totale) e più di 4.400 lavoratori coinvolti. Mentre nel tessile-abbigliamento sono 9 i casi gestiti nel 2024, ossia il 13%, vedendo interessati 917 lavoratori (fonte: Unità di crisi Veneto Lavoro, Regione del Veneto). 

Guardando agli ammortizzatori sociali, nella sola filiera automotive veneta le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) nel 2024 sono salite per le imprese industriali di ben +1.398% rispetto al 2023 (fonte: Veneto Lavoro, elaborazione dati Inps gen-set 2024), a cui si aggiungono quelle dell’artigianato che vede le ore rendicontate dell’ammortizzatore ordinario (AIS) aumentate del 55,6% nel 2024 rispetto all‘anno precedente e di oltre il 130% considerando il biennio 2022-2024 (Fonte: dati Fsba – Ebav, agg. novembre 2024).

Ben note anche le fragilità del settore moda in Veneto. I dati riguardanti l’utilizzo di ammortizzatori sociali evidenziano nell’industria un aumento del +91% delle ore di CIGO nel 2024 rispetto al 2023 per il tessile; +90,1% per l’abbigliamento e +57,6% per calzaturiero e moda (fonte: Veneto Lavoro, elaborazione dati Inps gen-set 2024); mentre per l’artigianato una crescita esponenziale nel 2024 in tutto il settore, con +91% delle ore rendicontate di AIS rispetto allo scorso anno e +175% rispetto al 2022 (Fonte: dati Fsba – Ebav, agg. novembre 2024).

Precise le richieste per il rilancio industriale e un futuro sostenibile avanzate dai lavoratori e dai sindacati uniti agli organi di governo europei: investire nella formazione per garantire una giusta transizione ed evitare licenziamenti; sostenere una politica industriale attiva con forti investimenti pubblici e condizionalità sociali; garantire un’energia stabile, accessibile e pulita con infrastrutture moderne; rafforzare la contrattazione collettiva e la partecipazione dei lavoratori nei processi decisionali; assicurare pratiche eque lungo le catene di fornitura, con trasparenza e rispetto dei diritti umani; essere un’Europa che protegge il lavoro e l’industria. 

Sul palco della manifestazione di Bruxelles si alterneranno le delegate e i delegati delle diverse realtà industriali più rappresentative e interverranno i segretari generali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, Michele De Palma, Ferdinando Uliano e Rocco Palombella e i segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Marco Falcinelli, Nora Garofalo e Daniela Piras.

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