Fioccano affari a sei zeri con il turismo in città. L’ultimo è stato appena definito al termine di una lunga ed estenuante trattativa, che ha sancito la vendita del “Cristal”, chiuso e inutilizzato da 13 anni. Con 4 stelle da rinnovare, 64 camere e 128 posti letto, lo storico hotel sarà ristrutturato e riaperto al pubblico entro 12 mesi. Sul “piatto” 2 milioni 105mila euro per l’acquisto e altri 2,6 per il restyling. Ce li ha messi Ifa Am Hotels srl, società con sede a Monteroni di Lecce, costituita ad hoc e controllata da Pierluigi Carriero e dalla sua C Petroleum srl (stazioni di carburante a marchio C Energy), che la detiene al 95 per cento.
Il manager – genero dell’ex sindaco di Carmiano e imprenditore turistico, Giancarlo Mazzotta – ha rilevato la proprietà dell’immobile e del contiguo terreno da Leadri srl e Azienda Agricola e Immobiliare di Antonio Morelli, entrambe “costole” del gruppo edile Palumbo di Sternatia. La stretta di mano conclusiva è arrivata il 27 gennaio, a 3 anni di distanza dalla firma del preliminare che nel marzo 2022 condusse Ifa Am Hotels a richiedere al Comune di Lecce l’adozione della variante urbanistica, per riqualificare l’area in chiave ricettiva, come deliberato il 26 settembre 2023 dal Consiglio comunale su proposta dell’ex assessore al ramo, Rita Miglietta.
E, se tutto procederà per il verso auspicato dalla nuova proprietà, l’investimento potrebbe presto godere pure del cofinanziamento al 50% da parte della Regione Puglia, al quale è candidato tramite accesso ai fondi del Mini Pia Turismo. Sono già state trasmesse le Segnalazioni certificate di inizio attività (Scia).
L’avvio dei lavori
I lavori stanno, dunque, per cominciare. Da quanto è dato sapere, al momento il progetto elaborato dell’architetto Antonio Cioffi non sarà realizzato nella forma originaria. Si è deciso infatti di procedere riducendo le aree di intervento.
Come anticipato, al posto delle iniziali 72 camere ne saranno realizzate 8 in meno. Sono, invece, confermate le 2 suite “imperiali”, l’area wellness, le 4 sale meeting, la sala ristorante, il lounge bar e il top roof con piscina termale e ristorante panoramico. Al momento, non rientra più nei programmi nemmeno il previsto “parco attrezzato”.
S’interverrà, sostanzialmente, sull’immobile, con una riqualificazione volta ad ammodernare l’aspetto esterno ed interno del vecchio hotel di via Marinosci, che ancora oggi rappresenta per l’intero quartiere “Stadio” l’unica struttura ricettivo/alberghiera esistente, posta a ridosso della “167”, alle spalle del liceo “Banzi” e di piazza Palio, tra il Palazzetto dello sport e via del Mare.
Accorgimenti sono preventivati anche in chiave “green”, per rendere l’hotel sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico. Nel relativo business-plan si stima, a regime, l’assunzione di 7 dipendenti. L’obiettivo dichiarato da Ifa è fatturare 1,2 milioni di euro nel 2026, sfruttando il turismo balneare, ma anche quello affaristico-congressuale, gastronomico e culturale, con un occhio di riguardo per la clientela internazionale.
È tutto pronto. Cambio al comando e mano a impianti e arredi: comincia così il nuovo capitolo di uno “spazio” divenuto nel tempo parte della storia di questa città, pensato e costruito da Mario Palumbo, che, come diversi affermati uomini d’impresa del territorio, alla fine degli anni ‘80 volle consacrare il proprio successo nel campo dell’edilizia stradale con un investimento nel turismo. Valutata e poi accantonata l’idea di destinarlo a residence per gli studenti, l’imprenditore immaginò e realizzò il suo hotel come un grattacielo. Alto, con quei finestroni a specchio. Disegnato da Orazio Antonaci, fu inaugurato nel 1988. Sfarzoso e brillante, nella buia periferia degli anni ‘90. Per lunghi soggiorni, il “Cristal” ospitò, tra gli altri, la stella argentina del Lecce, Beto Barbas. E numerosi cantanti, come Little Tony e Renato Carosone. «Loredana Bertè chiese il cambio di stanza, perché desiderava dormire con la testa rivolta verso nord», narra la vecchia proprietà. Che ricorda pure Roberto Vecchioni e Alberto Castagna, per la puntata di “Stranamore”. Senza dimenticare il leggendario telecronista sportivo Bruno Pizzul: «Che chiedeva sempre la camera 702».
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